Sei qui: Home » Poesie » “È Natale” di Patrizia Varnier: una poesia sul vero messaggio della natività

“È Natale” di Patrizia Varnier: una poesia sul vero messaggio della natività

Scopri i versi di "È Natale" la poesia di Patrizia Varnier, che non è di Madre Teresa, sul vero senso del messaggio della nascita di Gesù

“E’ Natale” è una poesia di Patrizia Varnier, poeta brianzola, ma nata a Milano.

Una poesia che in rete viene erroneamente indicata come scritta da Madre Teresa di Calcutta, evidentemente per dare ancor più valore alla qualità dei versi ricchi di grande significato.

La poesia è un inno all’altruismo. La festa più attesa e bella può vivere tutto l’anno, ogni giorno della nostra vita, purché riusciamo che non a vivere al servizio e nel rispetto del prossimo.

Il Natale non sono solo le luci, gli alberi, gli addobbi. Il Natale è l’amore vero e come tale per Patrizia Varnier se si vive ispirati dall’amore il Natale sarà sempre.

“È Natale” di Patrizia Varnier

È Natale ogni volta
che sorridi a un fratello
e gli tendi la mano.
È Natale ogni volta
che rimani in silenzio
per ascoltare l’altro.
È Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.
È Natale ogni volta
che speri con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.
È Natale ogni volta
che riconosci con umiltà
i tuoi limiti e la tua debolezza.
È Natale ogni volta
che permetti al Signore
di rinascere per donarlo agli altri.

È Natale sempre se si vuole

C’è tanta verità nella poesia di Patrizia Varnier. Il Natale ha un valore simbolico universale che va oltre la festa.

La natività è l’inno all’altruismo e all’amore universale. Il messaggio di Gesù è filosofia di vita che tutti dovremmo applicare al nostro quotidiano vivere.

È Natale ogni volta
che sorridi a un fratello
e gli tendi la mano.

Già dai primi versi emerge l’incongruenza del nostro normale modo di esistere.

Sorridere e tendere la mano al prossimo è il Natale. Sappiamo bene che nella stragrande maggioranza dei casi non è così.

È Natale ogni volta
che rimani in silenzio
per ascoltare l’altro.

Basta seguire i social o guardare i salotti televisivi per capire quando tuto ciò non sia applicato.

Anziché, ascoltare gli altri la logica e sopraffare l’altro. Non è importante ciò che gli altri dicono, non esiste un altro punto di vista.

Prendiamoci cura e accettiamo gli altri

Avere cura dei margini, dei meno fortunati, di chi fugge dalla povertà e dalla tirannia è il Natale. Prendersi cura della diversità e accettare è il messaggio di Gesù.

Sentirci principio assoluto di verità non coincide con l’idea del Natale. L’umiltà di capire che tutti possiamo sbagliare, che non esiti perfezione e è il percorso per migliorarsi.

Il dono più grande che possiamo fare è donarci all’esistenza, soltanto così si può “nascere” in un Mondo migliore.

Patrizia Varnier: È Natale non è di Madre Teresa di Calcutta

È da tempo che il web e i social attribuiscono la poesia È Natale a Madre Teresa di Calcutta.

Così abbiamo avuto la possibilità di parlare con la scrittrice, la quale ci ha raccontato come è nata la poesia.

“La poesia invece la scrissi io – afferma Patrizia Varnier – la vigilia di Natale del 2008 quando, da poco iscritta su Facebook, condividevo in quello spazio il mio ritorno alla scrittura poetica, abbandonata a lungo dopo i primissimi vagiti adolescenziali.
E così, il 24 dicembre del 2008, feci gli auguri agli amici con la mia poesia È Natale, chiosando che la donavo loro se si fossero ricordati di me.
Questo significava che chiedevo di mettere il mio nome in caso di condivisioni, fatto non del tutto scontato nell’ambiente social.
Anni dopo, e precisamente nel 2014 in occasione di un evento poetico in cui insieme a una propria poesia sul Natale occorreva leggere anche una poesia di poeti illustri, la ricerca in internet dei testi famosi mi imbattei in È Natale.
La sorpresa fu grande e ancora di più quando lessi il nome dell’autrice: Madre Teresa di Calcutta.
Quando scrissi questa poesia non ho mai pensato nemmeno per un istante a madre Teresa di Calcutta, che oltretutto allora non mi era nemmeno troppo simpatica.

Patrizia Varnier: Grazie Madre Teresa

Riconosco però che a Madre Teresa devo qualcosa: la mia poesia ha avuto grande diffusione anche grazie al suo nome.
E quindi grazie Madre Teresa, grazie agli sconosciuti che l’hanno a lei attribuita.”

© Riproduzione Riservata

© Riproduzione Riservata