Desiderio di Rabindranath Tagore è una poesia di potente impatto emotivo, che invita a liberare anima, mente e corpo dalle contaminazioni che la vita, con il suo continuo divenire e le relazioni sempre più “mediate”, inevitabilmente porta con sé. È un viaggio verso la libertà assoluta dalle fragilità e dalle debolezze umane, una ricerca cosmica di amore puro per sé stessi e per gli altri.
Non è una fuga dalla realtà, ma un abbraccio totale alla bellezza autentica che la vita sa offrire, se solo si presta attenzione alle cose vere che ci circondano. Un invito a vivere in armonia con il “tutto”, lasciandosi guidare dal vento e sorridendo alla vita come fa l’aurora.
Desiderio fa parte della raccolta il Canto della Vita di Rabindranath Tagore, un’antologia poetica curata da Brunilde Neroni e pubblicata da Ugo Guanda Editore per la prima volta nel 1989. La poesia è stata tradotta da Marino Rigon ed è contenuta nel libro Sissu sempre dell’autore indiano e dello stesso editore del 1979.
Leggiamo questo splendido canto di Rabindranath Tagore per coglierne l’importante messaggio e viverne la bellezza poetica.
Desiderio di Rabindranath Tagore
L’alba tenera e rosea risvegliò il canto.
Il volto dorato fece capolino
tra le nubi d’oriente:
l’animo si leva aperto
sopra il mondo.Facciamo oggi un bagno
in questa luce,
stendiamoci in seno ai fiori
ed il canto degli uccelli tocchi
tutte le membra del corpo.
Il cuore mio vuole innalzarsi
in mezzo al cielo
come una stella,
nella propria gioia come un fiore
vuol fiorire verso il cielo.
Nella notte profonda, salito in cielo
vuol mirare in ogni direzione,
perdersi in mezzo alle stelle
e cantare felice.Senza direzione come nube
vuol vagare
in mezzo al cielo:
così passano i giorni e le notti,
vanno senza fermarsi
in alcuna riva:
il vento accarezzi il corpo,
il chiar di luna cada ai piedi.
Vicino l’uccello
vola via cantando,
l’occhio resta deliziato:
alzata la testa in cielo
vaga tranquillo.Il mio cuore è come nube,
vuole vagare in mezzo al cielo.
Aperti gli occhi verso la terra
vuol sorridere come l’alba.
Il sorriso s’unisce alle nubi,
il sorriso vaga per l’aria:
sorriso d’aurora, sorriso di fiore
si spande per il giardino.
Il mio cuore s’innalza in cielo
vuole fiorire come l’aurora.
Il viaggio alla ricerca dell’armonia e della felicità
Desiderio è la poesia di Rabindranath Tagore che conduce in un cammino che non è fatto di strade o confini, ma di luce, vento e cielo. Ogni immagine diventa un passo verso la libertà interiore. L’alba che risveglia il canto, i fiori che accolgono il corpo, le nuvole che vagano senza meta. È un viaggio che nasce dal cuore e si apre all’universo, alla ricerca di un’armonia capace di sciogliere le fragilità e trasformare la vita in un continuo sorriso.
Tagore ci mostra che la felicità non è una meta da raggiungere, ma uno stato dell’essere che si conquista abbracciando la bellezza che ci circonda, fino a sentirsi parte del respiro stesso del mondo. Solo attraverso questo percorso essenziale si può scoprire e vivere la felicità.
Liberarsi per rinascere e trovare la vera gioia
In Desiderio, Rabindranath Tagore utilizza immagini luminose e delicate per veicolare un messaggio che va oltre la semplice contemplazione della natura: l’anelito alla libertà interiore come liberazione dalle pulsioni negative e dai pesi che avvelenano l’anima.
Il testo non è un invito a fuggire dal mondo, ma a sciogliere i legami invisibili che ci imprigionano: il risentimento, l’egoismo, la paura, la gelosia, l’ansia di possesso. Quando il poeta parla di “bagno in questa luce” o di “vagare come nube”, sta evocando uno stato dell’essere in cui il cuore si purifica, smette di reagire alle provocazioni e smussa i propri angoli duri.
La stella e il fiore che si aprono verso il cielo diventano simboli di un sé che si espande, non per dominare, ma per respirare senza ostacoli. Il vagare della nube, senza direzione e senza riva, rappresenta l’abbandono delle mete imposte dall’orgoglio o dalla competizione, in favore di una serenità che non ha bisogno di confronto o riconoscimento.
Il sorriso finale, che si diffonde come l’aurora, non è semplice gioia istintiva: è il segno di un cuore pacificato, che ha trasformato le ferite in luce e le delusioni in consapevolezza. È un sorriso che non giudica, che non pretende, che non teme: il traguardo di un percorso di liberazione dalle tempeste interiori.
In questa prospettiva, Desiderio è quasi un esercizio spirituale: un invito a coltivare la calma profonda che nasce quando si smette di inseguire ciò che ci ferisce e si comincia a nutrire ciò che ci rende leggeri.
Ritrovare la gioia nelle relazioni autentiche e nel rispetto reciproco
In Desiderio, Rabindranath Tagore ci insegna che la libertà interiore non è un lusso per pochi, ma una conquista possibile per chiunque scelga di alleggerire il cuore dai pesi inutili. Questa liberazione, però, non avviene in isolamento: si compie nel rapporto con gli altri, nella capacità di costruire relazioni fondate sulla verità, sull’ascolto e sul rispetto.
Quando impariamo a rispettare noi stessi, accettando le nostre fragilità senza giudizio, diventiamo capaci di rispettare anche gli altri nella loro unicità. È un processo che richiede coraggio: rinunciare al bisogno di avere ragione, all’orgoglio che ci divide, alla fretta che ci rende superficiali.
Tagore ci mostra che la gioia autentica non nasce da relazioni facili o perfette, ma da legami sinceri, in cui la libertà dell’altro è amata quanto la propria. È in questa reciprocità che l’anima fiorisce, proprio come un fiore che si apre alla luce dell’alba. E quando il cuore si fa leggero, il sorriso diventa naturale, capace di diffondersi come quello descritto nella poesia: un sorriso che unisce, che illumina, che riconcilia.
In un mondo che corre e si frammenta, Desiderio resta un invito attuale a cercare il senso profondo delle relazioni, a vivere con dignità e gentilezza, a coltivare la bellezza di un rispetto reciproco che, come un giardino curato, regala fioriture inaspettate.