03Il Cantico delle Creature di Francesco d’Assisi è uno dei testi più luminosi e rivoluzionari della spiritualità e della letteratura universale. È anche noto come Cantico di Frate Sole ed è un atto d’amore verso ogni forma di vita, una visione nuova del mondo come grande famiglia dove tutto, sole, luna, acqua, fuoco, terra, morte, è fratello o sorella.
Francesco d’Assisi, attraverso parole semplici e potenti, invita a vedere il Creato non come un possesso da dominare, ma come un dono da custodire con umiltà e gratitudine. Ogni elemento naturale diventa segno visibile della bontà divina, ogni creatura partecipa alla lode del Signore.
Il Cantico delle Creature è stato scritto in lingua volgare umbra intorno al 1224 da Francesco d’Assisi e si presenta come una prosa ritmica, che richiama le litanie, con la presenza di versi di varia lunghezza, stilizzati in base alle consonanze e alle assonanze oltre che alle rime. È considerata la prima grande poesia in volgare italiana.
In occasione del prossimo 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi, il Cantico, in un periodo come quello che stiamo vivendo, diventa il manifesto che celebra l’amore per l vita e per il prossimo, l’attenzione ai poveri, il valore della pace, la fratellanza come principio che dovrebbe guidare ogni azione umana.
Leggiamo questa meravigliosa poesia di Francesco d’Assisi per viverne la bellezza e sposarne totalmente il messaggio.
Cantico delle Creature di Francesco D’Assisi
«Altissimu, onnipotente, bon Signore,
tue so’ le laude, la gloria e l’honore et
onne benedictione.Ad te solo, Altissimu, se konfàno et
nullu homo ène dignu te mentovare.Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le
tue creature, spetialmente messor lo
frate sole, lo qual è iorno, et allumini
noi per lui; et ellu è bellu e radiante
cum grande splendore: de te,
Altissimo, porta significatione.Laudato si’, mi’ Signore, per sora luna
e le stelle: in celu l’ài formate clarite et
pretiose et belle.Laudato si’, mi’ Signore, per frate
vento et per aere et nubilo et sereno
et onne tempo, per lo quale a le tue
creature dài sustentamento.Laudato si’, mi’ Signore, per sor’aqua,
la quale è multo utile et humile
et pretiosa et casta.Laudato si’, mi’ Signore, per frate
focu, per lo quale ennallumini la
nocte, et ello è bello et iocundo et
robustoso et forte.Laudato si’, mi’ Signore, per sora
nostra matre terra, la quale ne
sustenta et governa, et produce
diversi fructi con coloriti flori et herba.Laudato si’, mi’ Signore, per quelli ke
perdonano per lo tuo amore, et
sostengo infirmitate et tribulatione.Beati quelli che ‘l sosterrano in pace,
ca da te, Altissimo, sirano incoronati.Laudato si’, mi’ Signore, per sora
nostra morte corporale, da la quale
nullu homo vivente pò scappare: guai
a quelli che morrano ne le peccata
mortali.Beati quelli che trovarà ne le tue
santissime voluntati, ka la morte
secunda no ‘l farrà male.Laudate et benedicete mi’ Signore et
ringratiate et serviateli cum grande
humilitate.»
Il Cantico delle Creature di Francesco D’Assisi (Parafrasi)
«Altissimo, Onnipotente Buon Signore,
tue sono le lodi, la gloria, l’onore e
ogni benedizione.A te solo, o Altissimo, si addicono e
nessun uomo è degno di menzionarti.Lodato sii, mio Signore, insieme a tutte le
creature, specialmente per il signor
fratello sole, il quale è il giorno, e illumina
con la sua luce; è bello e raggiante
con grande splendore: e di te,
Altissimo, porta il segno.Lodato sii, o mio Signore, per sorella luna
e le stelle: in cielo le hai create, chiare,
preziose e belle.Lodato sii, mio Signore, per fratello
vento e per l’aria, per il nuvolo e per il sereno,
per ogni stagione, grazie alla quale alla tue
creature dai sostentamento.Lodato sii, mio Signore, per sorella acqua,
la quale è molto utile, umile,
preziosa e pura.Lodato sii, mio Signore, per fratello
fuoco, attraverso il quale ci illumini
la notte, ed egli è bello, giocondo,
robusto e forte.Lodato sii, mio Signore, per sorella
nostra madre terra, la quale ci
sostiene e governa, produce
diversi frutti, con fiori variopinti ed erba.Lodato sii, mio Signore, per quelli che
perdonano in nome del tuo amore, e
sopportano dolori e malattie.Beati quelli che li sopporteranno in pace,
perché da te, Altissimo, saranno incoronati.Lodato sii, mio Signore, per sorella
nostra morte corporale, dalla quale
nessun uomo che vive può scappare: guai
a quelli che moriranno nei peccati mortali.Beati quelli che vivranno nelle tue
santissime volontà, la morte
spirituale non farà loro alcun male.Lodate e benedite il mio Signore,
e ringraziatelo e servitelo con grande
umiltà.»
La forza rivoluzionaria di Francesco d’Assisi
Il Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi è un inno alla vita, alla natura, all’amore universale e alla fratellanza cosmica. Francesco lo scrisse durante un periodo di grave malattia, esprimendo una profonda lode a Dio attraverso la celebrazione delle sue creature. Il testo riflette una visione positiva della natura, vista come un riflesso del Creatore, e promuove un senso di fratellanza tra l’uomo e tutto il creato .
Con parole semplici e profonde, il patrono d’Italia ha scritto una poesia sull’amore assoluto, quello universale, invitando gli umani a riconoscere in ogni elemento naturale la presenza amorevole di Dio, proponendo un messaggio di straordinaria modernità e bellezza.
Attraverso la personificazione degli elementi naturali come fratelli e sorelle, il testo promuove un senso di unità e rispetto per tutto il creato. La poesia invita a riconoscere la presenza divina in ogni aspetto della natura e a vivere in armonia con essa.
L’analisi del testo della lode di Francesco D’Assisi
La prima poesia della letteratura italiana si apre con un’invocazione a Dio, riconoscendolo come l'”Altissimo” e attribuendogli tutte le lodi, la gloria, l’onore e ogni benedizione. Questo incipit stabilisce il tono di umiltà e devozione che permea l’intero componimento.
Francesco invita tutte le creature a lodare il Signore, sottolineando la profonda connessione tra Dio e il creato. Ogni elemento naturale è visto come un fratello o una sorella, evidenziando una visione di armonia e unità.
Il sole è celebrato come “fratello”, fonte di luce e simbolo della presenza divina. La sua bellezza e splendore riflettono la grandezza di Dio. La luna e le stelle sono lodate per la loro chiarezza e bellezza. Rappresentano la luce nella notte e la guida spirituale, testimoniando la maestà del Creatore.
Il vento e le condizioni atmosferiche sono riconosciuti come strumenti attraverso i quali Dio sostiene le sue creature. Questo passaggio evidenzia la dipendenza dell’uomo dalla natura e, quindi, da Dio. L’acqua è descritta come umile, preziosa e pura. È essenziale per la vita e simboleggia la purezza spirituale e il battesimo. È l’essenza della vita.
Il fuoco è celebrato per la sua bellezza, forza e allegria. Rappresenta la luce nella notte e può essere interpretato come simbolo dello Spirito Santo. La terra è chiamata “madre” per il suo ruolo nel sostenere e nutrire la vita. Questo verso sottolinea la generosità del creato e l’importanza di rispettarlo.
Francesco d’Assisi loda coloro che, per amore di Dio, perdonano e sopportano sofferenze. La pazienza e il perdono sono i principi assoluti dello spirito cristiano e in generale l’essenza delle principali religioni e della poesia mistica che celebrano l’Amore come fondamentale per trovare la dovuta pace e serenità. Anche la morte è accettata da Francesco come parte naturale della vita e viene chiamata “sorella”. Il frate la vede non come una fine tragica, ma come un passaggio sereno verso Dio .
Il Cantico si conclude con un’esortazione a lodare, benedire, ringraziare e servire Dio con grande umiltà, riassumendo il messaggio centrale dell’opera.
Una lode alla vita che è un’illuminazione per il nostro tempo
Il Cantico delle Creature è una straordinaria preghiera di lode senza tempo. Oggi le parole del Santo di Assisi sono sempre più inascoltate. Il mondo sembra aggredito, contaminato dalla violenza, dalla guerra, dalle ingiustizie sociali, dallo smarrimento di molti umani alle prese una società che non è in grado di donare amore.
La sua visione di fraternità è cosmica, universale, globale. Invita ad avere rispetto e a godere in modo positivo di ogni cosa la vita ha donato all’umanità. La spiritualità che emerge dal Cantico di Francesco è un invito ad aver rispetto di tutto ciò che circonda, di tutti gli esseri umani, di tutte le specie viventi che permettono alla Terra di poter offrire la sua biodiversità e quindi garantire la Vita stessa.
Francesco d’Assisi sprona ad avere un atteggiamento diverso nei confronti della vita, stimola a cambiare lo sguardo sul mondo, riconoscendolo come il dono più grande.
La riscoperta delle cose che contano veramente nella vita
Nel Cantico di Frate Sole, ogni elemento naturale, anche il più umile come l’acqua o la terra, è carico di valore e bellezza. Francesco d’Assisi insegna che la vera grandezza non risiede nel potere, nella forza o nel possesso, ma nell’umiltà e nella capacità di riconoscere la bontà nascosta nelle piccole cose.
In un mondo che celebra la velocità, il successo, l’apparenza, il Cantico propone un ritorno all’essenziale, alla meraviglia per il semplice fatto di esistere. La vita è un dono per quello che già ci offre. La continua corsa a cercare di più rispetto al grande regalo che è l’esistenza è sperperare energie utili a godere di ciò che è la grande bellezza della Terra.
Bisognerebbe comprendere che la gioia di vivere non ha bisogno di artificialità, ma di naturalità, di umanità, delle cose che hanno un senso perché rispondono all’esigenza primaria del vivere. Ciò non significa rinunciare al progresso, alla tecnologia, al benessere, ma, bisogna avere la consapevolezza che senza il rispetto di tutto ciò che ci circonda qualsiasi evoluzione è distruttiva.
Il messaggio di Francesco ha un significato laico, universale, non è un testo meramente religioso, ma è il pensiero di un illuminato che grazie ad una conversione esistenziale ha avuto il coraggio di rinunciare a ricchezza, gloria, potere per abbracciare la meraviglia del vivere, ovvero la magia della Terra.
Francesco d’Assisi ha donato un manifesto della cultura della pace
San Francesco e il Cantico delle Creature sono un manifesto spirituale della pace, che nasce dall’umiltà, dalla gratitudine, dal rispetto per ogni essere vivente, dall’accettazione serena della vita e della morte.
Non si tratta solo di evitare la guerra, ma di vivere ogni relazione con Dio, con gli altri, con il mondo come un atto di amore e di lode. In questo senso, San Francesco d’Assisi resta, oggi come ieri, uno dei più grandi profeti della pace integrale, quella che abbraccia l’anima e il cosmo.
Al cuore del Cantico di Frate Sole di Francesco d’Assisi pulsa un’idea di pace che va ben oltre l’assenza di conflitti: è una pace cosmica, una riconciliazione profonda dell’uomo con Dio, con sé stesso, con gli altri e con l’intero creato.
La visione francescana supera la contrapposizione tra l’uomo e la natura, tra l’uomo e il destino: tutto è accolto come parte di un disegno d’amore. Anche la morte corporale, normalmente temuta come nemica, viene chiamata sorella e accolta con serena fiducia. In questo sguardo, non c’è nulla da dominare, da temere o da distruggere: c’è solo da riconoscere, onorare, ringraziare.
La cultura della pace che il Cantico esprime nasce da un’intuizione fondamentale: tutto è in relazione. Ogni creatura è parte di un’armonia più grande, ogni essere vivente è fratello o sorella. La pace, allora, non è un’opzione o un lusso, ma il riconoscimento del nostro posto nella rete della vita. Violenza, egoismo e indifferenza non sono altro che il tradimento di questa appartenenza reciproca.
San Francesco loda coloro che perdonano per amore di Dio e che sopportano l’infermità e la tribolazione senza rispondere con rancore o odio. La pace autentica si costruisce sulla capacità di perdonare, di rinunciare alla vendetta, di portare il dolore trasformandolo in offerta.
In un’epoca come la nostra, in cui il rancore spesso alimenta divisioni e conflitti, la poesia richiama a una spiritualità dell’accoglienza: accogliere la fragilità degli altri, accogliere i limiti della natura, accogliere persino la propria vulnerabilità.
Uno degli aspetti più sorprendenti del Cantico è la sua gioia grata. Francesco loda Dio non solo per la bellezza evidente (il sole, le stelle), ma anche per ciò che normalmente è visto come negativo (il vento impetuoso, la morte).
Questa gratitudine universale è la radice di una pace profonda, perché chi sa riconoscere il bene anche nelle prove non cede all’odio, ma resta radicato nella fiducia e nella serenità. Gratitudine e pace sono dunque strettamente intrecciate: non si può essere veramente pacifici se non si è anche profondamente grati.