“Analogia” di José Saramago, poesia che svela la forza indomabile dell’amore

26 Novembre 2025

Scopri i magici versi di "Analogia" la poesia di José Saramago, in cui la potenza del mare diventa la geniale metafora dell'amore.

"Analogia" di José Saramago, poesia che svela la forza indomabile dell'amore

Analogia di José Saramago è una poesia che non descrive il mare, lo interroga. Il poeta lo osserva prima come distanza smisurata, una vastità che sfugge a ogni misura, poi come presenza immediata, un ritmo azzurro che arriva sulla riva. Il mare diventa una domanda incessante, un enigma sospeso tra immensità e intimità.

Questa doppia prospettiva è già una rivelazione. Il mare è corpo che respira e allo stesso tempo movimento senza confini. È qualcosa che culla e disorienta. Un’immagine perfetta per introdurre la natura dell’amore, che Saramago avvicina con la stessa delicatezza con cui il mare sfiora la spiaggia.

Analogia fa parte della raccolta di poesie Os poemas possíveis (Le poesie possibili) di José Saramago, pubblicata per la prima volta nel 1966. Su internet la poesia è spesso citata anche con il titolo Come il mare, un nome nato dall’ultimo verso e dalla sua diffusione virale sul web.

Leggiamo questa impetuosa poesia di José Saramago per comprenderne il profondo significato.

Analogia di José Saramago

Cos’è il mare? Distanza smisurata
di larghi movimenti e di maree,
come un corpo assopito che respira?

O questo che da presso ci raggiunge,
battito blu su spiaggia scintillante,
dove l’acqua si fa aerea spuma?

Amore è forse la scossa che percorre
turgide vene nel rossor del sangue
e tende i nervi come fosse lama?

O forse questo gesto indefinibile
che il mio corpo trasporta verso il tuo
quanto il tempo ritorna al suo principio?

Come il mare, l’amore è pace e guerra,
ardente agitazione, calma profonda,
lieve sfiorar di pelle, unghia che segna.

 

Analogia, José Saramago (Testo originale)

Que é o mar? Lonjura desmedida
De largos movimentos e marés,
Como um corpo dormente que respira?

Ou isto que mais perto nos alcança,
Bater de azul na praia rebrilhante,
Onde a água se torna aérea espuma?

Amor será o abalo que percorre
No vermelho do sangue as veias tensas
E os nervos arrepia como um gume?

Ou antes esse gesto indefinível
Que o meu corpo transporta para o teu
Quando o tempo recolhe ao seu começo?

Como é o mar, amor é paz e guerra,
Acesa agitação, calma profunda,
Roçar leve de pele, unha que ferra.

Tutta la forza dell’amore

Analogia è una poesia di José Saramago che mette al centro una verità semplice e radicale. L’amore è una forza indomabile. Non è un’emozione lineare né un sentimento docile. È un movimento che unisce pace e guerra, calma e agitazione, tenerezza e ferita.

Saramago utilizza il mare come chiave per raccontare questo doppio volto dell’amore. Da un lato c’è la vastità che sfugge e spaventa. Dall’altro la familiarità delle onde che arrivano sulla riva. L’amore abita entrambi i poli. È immensità misteriosa e contatto concreto. È mare lontano e onda che tocca la pelle.

Allo stesso tempo la poesia tocca temi profondi. Il rapporto tra corpo e sentimento. La tensione tra desiderio e vulnerabilità. La ricerca di un’origine, di un “principio” a cui il tempo sembra tornare ogni volta che due corpi si cercano. Analogia mostra che amare significa esporsi a una forza che può cullare e ferire, rassicurare e sconvolgere.

In questa poesia José Saramago paragona il mare, in tutta la sua bellezza, potenza e libertà, all’amore. sono entrambi forza della natura, una concreta, visibile e tangibile, l’altra nascosta nei meandri della mente e tra le vene del corpo.

Come il mare ha onde che palpitano sulla spiaggia, l’amore provoca lo stesso scuotimento. Il senso di libertà e di conforto che regala il mare è simile alla pace che si sente quando amiamo e siamo amati. Una forza incredibile invade tutto ciò che si  è travolgendo senza preavviso, proprio “come il mare, l’amore è pace e guerra”. Senza amore l’umanità non sopravvivrebbe più, così come accadrebbe senza il mare. Amare è respirare e vivere.

Analisi della poesia di José Saramago

Nella prima strofa il poeta si chiede “che cos’è il mare”. Non parte da una definizione, ma da un interrogativo. Il mare viene visto come “distanza smisurata di larghi movimenti e di maree”. È una realtà infinita e dinamica. Non è una superficie immobile, ma una presenza viva che sembra respirare “come un corpo assopito”. Il mare diventa un essere quasi umano, un organismo che vive, si muove, riposa e si ridesta.

Nella seconda parte del quadro marino lo sguardo si avvicina. Il mare non è più lontananza. È “battito blu su spiaggia scintillante”. L’immagine è quasi sonora. Il mare ha il ritmo di un cuore che pulsa. L’acqua che si frange sulla riva si trasforma in “aerea spuma”, qualcosa di leggerissimo e quasi impalpabile. Qui Saramago suggerisce che ciò che appare immenso e indecifrabile da lontano, da vicino diventa gesto quotidiano, contatto, presenza.

A questo punto il poeta sposta l’analogia sull’amore. Anche qui sceglie la via della domanda. L’amore è forse la “scossa che percorre turgide vene nel rossor del sangue e tende i nervi come fosse lama”. Il linguaggio si fa corporeo. L’amore è scossa, intensità fisica, tensione che attraversa il corpo. Non è un sentimento etereo, ma una forza che passa attraverso il sangue e i nervi, capace di affilarsi come una lama. Dentro l’amore c’è già la possibilità della ferita.

Subito dopo però compare un’altra immagine. L’amore potrebbe essere “questo gesto indefinibile che il mio corpo trasporta verso il tuo quando il tempo ritorna al suo principio”. Qui la poesia entra in una dimensione quasi metafisica. C’è un gesto che non si riesce a nominare, un movimento che spinge un corpo verso l’altro, come se l’incontro amoroso riportasse il tempo all’inizio. L’amore diventa così esperienza originaria. Un ritorno a ciò che eravamo prima delle ferite, prima delle paure.

La chiusura del testo è la sintesi di tutta l’analogia. “Come il mare, l’amore è pace e guerra, ardente agitazione, calma profonda, lieve sfiorar di pelle, unghia che segna.” Saramago accosta termini opposti per dire che la verità dell’amore non sta nella sua tranquillità, ma nella coesistenza dei contrari. L’amore è capace di dare pace e scatenare battaglie. È agitazione accesa e calma verticale. Può essere un tocco leggerissimo sulla pelle e nello stesso tempo un graffio che lascia traccia.

Questa doppiezza non è un difetto, è la sua natura. L’amore non è riducibile a una sola immagine. Vive nell’oscillazione continua tra carezza e ferita, tra conforto e rischio. Come il mare, può apparire dolce e accogliente, ma conserva sempre una potenza indomabile che non si lascia governare del tutto.

L’amore, come il mare, non esiste senza movimento

Analogia rivela molto più di un semplice parallelismo poetico. Nelle parole di Saramago il mare diventa uno spazio simbolico attraverso cui comprendere la condizione umana. La poesia mostra che l’amore non è una dimensione ordinata o prevedibile, ma una forza che richiede di saper stare nell’incertezza, così come si resta davanti a un orizzonte marino che non offre mai un’unica lettura.

Nella visione del poeta, l’amore conserva una doppiezza fondamentale. Può essere quiete e sconvolgimento, promessa di pace e anticipo di tempesta. Questa ambivalenza non è un limite, ma la sua verità più profonda. L’amore, come il mare, non esiste senza movimento. Non è un territorio che si conquista una volta per tutte, ma un’onda che avanza, si ritira, ritorna, talvolta accarezza e altre volte incide.

La poesia mette al centro anche il corpo, visto come luogo primario dell’esperienza emotiva. Saramago suggerisce che l’amore si conosce attraverso le sensazioni fisiche, nelle vene che si tendono e in quel gesto indefinibile che spinge un corpo verso un altro. È un linguaggio preverbale che precede la razionalità e restituisce l’amore alla sua origine più autentica.

Infine, la poesia invita a riconoscere che le grandi forze della vita non si comprendono per definizione, ma per immersione. Come il mare, l’amore non si possiede e non si controlla. Si attraversa. E nella sua imprevedibilità ricorda che la vitalità non nasce dall’equilibrio assoluto, ma dalla capacità di lasciarsi trasformare da ciò che non si può ridurre a un’unica forma.

In questa prospettiva Analogia diventa una meditazione sulla fragilità e sulla grandezza dell’esistenza. Il mare e l’amore non sono fenomeni da spiegare, ma da abitare. Come svela José Saramago sono le forze che, più di tutte, continuano a riportare l’essere umano verso il punto essenziale della propria verità.

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