Sei qui: Home » Lingua Italiana » Postillatore, Aldo Grasso crea un nuovo personaggio Tv

Postillatore, Aldo Grasso crea un nuovo personaggio Tv

Una nuova parola arricchirà il linguaggio della televisione: Il Postillatore. Aldo Grasso sul Corriere indica i nuovi tipi da talk show

«Sì, però»: e il postillatore avanza in tv. Con questo titolo Aldo Grasso su Il Corriere della Sera ha creato una nuova parola che sicuramente diventerà di uso comune. 

Il Postillatore secondo il critico ed esperto di comunicazione del Corriere, è colui che “Affronta tutte le discussioni, anche le più drammatiche, come quelle a cui assistiamo in questi giorni, con un artificio retorico fra i più subdoli

Aldo Grasso fa anche degli esempi concreti delle frasi che i postillatori utilizzano invitati dai talk show, i quali sembrano non ne possono più fare a meno.

«La Russia ha invaso l’Ucraina ma la Nato…», «Siamo inorriditi di fronte alla barbarie di Hamas, però dobbiamo ricostruire storicamente il motivo per cui è nato Hamas», e così via.

Seguendo il pensiero di Aldo Grasso, il postillatore adotta una vera propria tecnica, che fa leva sul giustificazionismo, dell’alibi, della «complessità.

Tra i personaggi citati da Aldo Grasso,  Michele Santoro, Elena Basile, Moni Ovadia, Alessandro Orsini, i quali mettono in campo “una fallacia logica conosciuta col nome di «accumulo di postille», un tipo di argomentazione per impedire una discussione corretta.”
 

Postillatore, l’origine della parola 

Per la Treccani, postillatóre (postillatrice al femminile) è un sostantivo che deriva dal latino medievale:  postillatororis.
È chi postilla; autore delle postille a un testo.

Per capire cos’è la postilla ci aiuta sempre il noto Istituto, il quale riconduce l’origine della parola probabilmente dalla locuzione post illa «dopo quelle (parole)»

La postilla è la “breve annotazione al testo, scritta a mano da uno studioso o dall’autore stesso sui margini o fra le righe di un’opera manoscritta o stampata, per esprimere osservazioni di vario genere, chiarimenti, opinioni critiche, ecc.

In senso figurato avverte la Treccani ha il significato di “osservazione, chiarimento, aggiunta.”

Il postillatore quindi è colui che ama postillare  ovvero accompagnare con parole di commento, con interiezioni o anche solo con atti e gesti quanto è detto o quanto avviene. Più genericamente è colui che commenta.

Una volta i postillatori erano i grandi geni della letteratura, Alessandro Manzoni, Giacomo Leopardi, Boccaccio, ecc.

Oggi, dopo la definizione di Aldo Grasso, che ringraziamo per l’articolo e del quale condividiamo e sosteniamo il punto di vista, il postillatore diventerà il nuovo provocatore televisivo il cui unico fine è giustificare i cattivi, i regimi, gli invasori, i barbari.

Al contrario, per i postillatori chi ha ricevuto l’offesa è il vero colpevole dell’accaduto. 

Il Postillatore è l’evoluzione dell’eristico

Il Postillatore ha degli avi in filosofia, che si avvicinano ai nuovi protagonisti dei dibattiti televisivi.

è una evoluzione della Prima Sofistica di Protagora e di Gorgia.

Erano gli eristici, sofisti di seconda generazione, evoluzione di Protagora e Gorgia, ai quali interessava esclusivamente la disputa dialettica.

Avevano come obiettivo solo quello di distruggere con la retorica la tesi avversa, trascinandola nella contraddizione, nel paradosso.

In effetti agli eristici non interessava proprio quale fosse la tesi da confutare. L’importante era confutarla. 

Oggi questa parola viene usata parlando di arte eristica intendendo un’arte retorica particolarmente polemica, sterile e ingannevole – e l’eristico può indicare anche l’ingannevole tout-court. 

Speriamo che i telespettatori capiscano il gioco e alla vista dei postillatori cambino immediatamente canale. Grazie!

Saro Trovato

© Riproduzione Riservata