Kafkiano, cosa significa l’aggettivo e quando usarlo

27 Luglio 2025

Da Kafka a kafkiano il passo è breve; eppure cosa sappiamo di questo aggettivo? Soprattutto, sappiamo usarlo correttamente?

kafkiano aggettivo

“Kafkiano” è un aggettivo di uso sempre più comune ma di cui conosciamo poco la sua origine ed il suo utilizzo. Bisogna ovviamente partire dal “papà” del vocabolo stesso, Franz Kafka.

Pur avendo scritto appena tre romanzi (per di più incompiuti) e una ventina di racconti, l’opera di Franz Kafka è riuscita a caratterizzare la cultura moderna per via della specificità delle tematiche affrontate e dello stile utilizzato da questo importantissimo autore. Infatti il suo nome è entrato nel nostro vocabolario e nell’uso – forse non comune – ma nemmeno così raro della lingua italiana.

Cosa significa Kafkiano

Con l’aggettivo “kafkiano” si intende infatti delineare una situazione paradossale e angosciante ma che viene tuttavia accettata come immutabile, rendendo così impossibile una qualunque reazione sia a livello pratico, sia a livello psicologico. Qualunque avvenimento produca un effetto assurdo e straniante può essere definito ‘kafkiano’ quando delinea qualcosa di estraneo e familiare al tempo stesso, e risuona inquietante proprio per questa sua spiazzante ambiguità.

KAFKIANO COME I SUOI SCRITTI

L’opera dell’autore cecoslovacco è infatti ricca di situazioni paradossali e allucinanti, ma l’effetto più straniante dell’assurdo kafkiano è dato dalle reazioni spiazzanti e illogiche dei protagonisti: posti di fronte a difficoltà insormontabili, mostrano sia lo smarrimento esistenziale dell’uomo del Novecento, sia la sua angoscia davanti a realtà avverse e ingovernabili. Per esempio, nel celebre racconto “La metamorfosi”, il protagonista Gregor Samsa, di professione commesso viaggiatore, si sveglia un mattino nel corpo di un enorme insetto. Il racconto, allucinato e paradossale, è narrato dalla soggettiva del protagonista che accettata inspiegabilmente la realtà del proprio nuovo organismo, concentrandosi unicamente sulle problematicità del vestirsi e del prepararsi per potersi recare al lavoro e sostenersi economicamente. Allo stesso modo, nel romanzo incompiuto “Il processo”, il protagonista Josef K. si ritrova una situazione altrettanto paradossale e angosciante: l’uomo viene infatti arrestato, processato e condannato da un tribunale che non gli ha mai neanche spiegato la natura delle accuse che gli sono state mosse. Per questa sua inconfondibile peculiarità stilistico/tematica, Franz Kafka non è entrato a far parte solo della storia delle letteratura, ma anche della nostra lingua.

 

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