5 bestseller nati su Wattpad e diventati casi editoriali

5 Novembre 2025

La piattaforma che regala bestseller alle CE più gettonate. Wattpad e i nuovi libri in commercio. Scopri quali sono i casi editoriali degli ultimi anni.

5 bestseller nati su Wattpad e diventati casi editoriali

Qualche anno fa, Wattpad veniva bistrattato come “quel posto in cui le ragazzine scrivono fanfiction sugli One Direction”; poi è capitato qualcosa: quella visione è andata scemando, poi è svanita nel nulla. Se guardiamo bene al mercato italiano — non solo italiano — vediamo che questa piattaforma è diventata un vero e proprio laboratorio di scrittura creativa.

Per molte autrici si è trasformata in un trampolino di lancio verso delle case editrici conosciute; ovviamente, dopo anni di esercizio, tentativi, fallimenti e revisioni in un ambiente dove il feedback è immediato. E non stiamo parlando di una risposta che arriva ogni sei mesi da un editor, ma ogni sera da centinaia di lettrici e lettori che fanno sapere la loro.

È qui che sta la vera rivoluzione di Wattpad: il confronto diretto, l’essere “social” nonostante non sia completamente “social”.

La selezione naturale

Wattpad è molto più di un social di storie. È un ecosistema di apprendistato dove gli autori imparano il ritmo della serialità, l’arte del cliffhanger, la costruzione della voce in prima persona o l’utilizzo della terza, la gestione del punto di vista unico o multiplo. In quest’ambiente si comprende subito cosa tiene il pubblico incollato allo schermo — o alle pagine — e cosa lo fa rinunciare alla lettura.

Non è una scuola, è una palestra dove ci si allena in pubblico, mettendosi in gioco con tutte le proprie fragilità del caso.

Ogni capitolo pubblicato è un test; ogni commento, un dato: le letture e le votazioni con “stelline” sono una metrica che non sostituisce la qualità di un’opera, ma comunque obbliga un autore a fare il possibile per rendere “migliore” il suo contenuto rispetto a quello di un qualcuno con più visite — gli “occhietti” — e stelline, perché un nuovo visitatore sarà naturalmente portato a visitare la classifica e a cliccare sulla storia più in alto.

È una selezione darwiniana del racconto: sopravvive solo ciò che sa coinvolgere senza rinunciare alla propria identità.

Le voci più potenti

Da questa “palestra” sono emerse voci capaci di compiere il passaggio più difficile: trasformare l’energia grezza della piattaforma in prosa edita, curata, strutturata. Attenzione: non tutte le storie che funzionano online reggono sulla carta, e non tutti i casi editoriali nati su Wattpad hanno lo stesso spessore. Ma proprio per questo è fondamentale guardare a chi ha usato il web come un vero tirocinio narrativo, non come una scorciatoia. In questi percorsi riconosci un lavoro di crescita consapevole: revisione, riscrittura, messa a fuoco dei temi, e la capacità di accogliere l’editing senza perdere la scintilla iniziale.

Più del romance

Il fenomeno non riguarda un solo genere. È vero, il romance e il dark romance hanno trovato su Wattpad una cassa di risonanza naturale grazie alla serialità e all’intimità emotiva. Ma nei casi più interessanti, a fare la differenza è la dimensione formativa che va oltre l’etichetta di genere: storie di crescita personale, di lutto e resilienza, di relazioni intrecciate a identità, amicizia, lavoro, e salute mentale. In pratica, racconti che parlano a una generazione per cui l’amore è un asse narrativo cruciale, sì, ma non l’unico: accanto scorrono famiglia, corpo, internet e mobilità sociale. È qui che l’etichetta “romanzo nato su Wattpad” smette di essere riduttiva e diventa l’indicatore di una sensibilità profonda.

Lettori di Wattpad

C’è un punto editoriale spesso frainteso: i lettori di Wattpad non sono un pubblico ingenuo. Riconoscono i cliché, li chiedono quando danno conforto, li contestano quando appiattiscono la storia.

È spesso considerata “una storia Wattpad” un romance o un dark romance, ma su Wattpad vengono pubblicate storie di differenti generi, tra cui horror, thriller, e storie di crescita sul modello de “Il giovane Holden”, tutti generi che spesso non vengono molto considerati sul mercato, perché non sono riconoscibili con l’etichetta “Wattpad”; tuttavia vi assicuriamo che ce ne sono di storie “diverse”, basta cercare tra le sezioni, quant’è vero che oggi vi presenteremo una superstite che ha raggiunto le vette dell’editoria.

I casi-simbolo: traiettorie di successo consapevole

In questo scenario, alcune autrici italiane sono diventate dei veri e propri casi-simbolo. Non hanno inseguito un formato, ma hanno usato Wattpad come una palestra di stile. Lavorano su una prosa in prima persona che sa far respirare la voce, su trame che uniscono ritmo da seriale e sensibilità letteraria, intercettando il vissuto delle lettrici: consenso, potere, amicizia femminile, crescita, lavoro emotivo, salute mentale e, ovviamente, amore.

Bestseller di Wattpad: le storie e i temi

“La Sindrome di Didone” di Christina Mikaelson

Nata e cresciuta su Wattpad prima di approdare in libreria con Sperling & Kupfer, “La sindrome di Didone” di Christina Mikaelson non è solo una trilogia, ma un romanzo di formazione che cattura l’intensità dei turbamenti adolescenziali. Mikaelson — una penna dietro pseudonimo — fonde magistralmente i codici del romance con quelli della crescita, dimostrando come ogni gesto sentimentale sia un esercizio di maturità.

La protagonista è Caterina Farnesi, una liceale brillante e sarcastica, allergica ai cliché ma segretamente innamorata del suo migliore amico. La sua vita viene stravolta dall’arrivo di Adriano Greco, l’arrogante rappresentante d’istituto. Il loro legame nasce da un atto di ricatto: per far ingelosire l’amico, Cat costringe Adriano a fingersi il suo ragazzo. Quello che inizia come una finzione e un antagonismo feroce sfugge inevitabilmente di mano.

L’intera storia è un gioco di maschere e ruoli che si confondono, dove l’iniziale ironia lascia spazio a una profonda vulnerabilità. L’equilibrio tra i due crolla quando il sentimento, pur non nominato, diventa una minaccia all’orgoglio di entrambi. L’adolescenza in questo racconto è un campo di prova in cui le verità nascoste riaffiorano e la sfida più grande diventa imparare a perdonare se stessi. La narrazione culmina in un confronto finale, la resa dei conti che li costringe a scegliere tra il continuare a combattere i propri sentimenti o l’abbandonarsi ad essi senza difese. È in questo momento che comprendono che ogni scelta d’amore è intrinsecamente una scelta d’identità.

Mikaelson eccelle nel catturare il linguaggio del presente: i dialoghi sono naturali e l’ironia tagliente, con riferimenti realistici ai social e alla scuola. Dietro la superficie del romance si nasconde un impianto simbolico potente: la “sindrome di Didone” è la metafora della difficoltà di amare senza perdere se stessi, di fidarsi dopo essere stati feriti e di resistere alla tentazione di diventare vittime del proprio orgoglio. Ne emerge una storia che, pur parlando ai giovani, riguarda tutti, ricordandoci che crescere, come amare, è sempre un atto di coraggio.

“Noi che balliamo nel labirinto di spine” di Beatrice Corradini

C’è un’energia feroce che ti afferra e ti scuote in “Noi che balliamo nel labirinto di spine” di Beatrice Corradini (Mondadori); è la forza di chi è costretto a crescere in un posto dove nulla cambia e tutto, sotto la superficie, ribolle. La scrittrice, riscoperta su Wattpad e vincitrice dei Wattys 2020, porta un romanzo che mescola la tensione del mystery con l’urgenza emotiva del coming of age.

È la vera dimensione dell’adolescenza: non un’età di passaggio, ma un territorio di guerra.

Nel cuore di Poggio Mirto, una provincia che ti stringe addosso come una morsa, vive Massimo, detto Max. Diciassette anni, con un taglio di capelli che è pura ribellione e un’irrequietezza che non trova pace: da quando il padre se n’è andato, Max ha imparato che l’unico modo per sopravvivere è attaccare per primo. Il suo branco — Cosma, Tobia e Guido — è il suo unico rifugio e, allo stesso tempo, la sua condanna. Passano le notti a “anestetizzarsi” tra fumo e rabbia alla Fabbrica abbandonata. Ma quando Rachele, la ragazza che amava in silenzio, scompare nel nulla, qualcosa dentro di lui va in pezzi.

Il paese si chiude su se stesso, e la colpa comincia a strisciare dentro di lui come un veleno.

Da quel momento, la vita di Max diventa una corsa ossessiva dietro a domande senza risposte: ogni volto è sospetto, ogni gesto è un tentativo disperato di rimettere in ordine il caos. Poggio Mirto, con le sue strade che non portano mai fuori, si fa labirinto morale: un microcosmo dove i ragazzi si feriscono a vicenda nel tentativo di proteggersi dal “fuori”. Ci sono figure impossibili da dimenticare, come Santiago, il bullo che finge di controllare tutto ma è intrappolato nella sua paura, e Zana, l’amica che si ribella al silenzio generale per cercare la verità.

Poi arriva Fiore, il nuovo ragazzo della scuola. È subito chiaro che è diverso, spiazzante, fragile, eppure inattaccabile. Max lo odia all’istante, come si odia ciò che non si riesce a decifrare. Eppure, quella presenza si trasforma nel suo specchio. Fiore è il punto di rottura, l’occasione per Max di guardarsi davvero.

Insieme, tra notti cariche di rabbia e giorni che riusciranno a far evolvere entrambi, i due imparano a riconoscere le proprie ferite per dargli un nome. Attraverso questo legame, Max scopre che crescere non significa smettere di provare dolore, ma imparare a non farsi definire da esso.

Con una scrittura asciutta, ritmica e potentemente visiva, Corradini trasforma la provincia italiana in un palcoscenico mitico, dove un gesto quotidiano ha il peso di una scelta definitiva. Il titolo stesso è la chiave di lettura: ballare nel labirinto di spine è accettare la contraddizione dell’adolescenza – danzare nel dolore, ma non smettere di danzare. Il romanzo non regala un riscatto facile: offre una possibilità. Quella di restare vivi, anche quando sembra che il mondo ti voglia annientare.

“L’estate dei bravi ragazzi” di Camilla Graciotti

In un panorama dominato da storie d’amore scintillanti, “L’estate dei bravi ragazzi” di Camilla Graciotti porta sulla pagina qualcosa di più raro: la vulnerabilità maschile, raccontata con un’intimità sincera. Nato su Wattpad e pubblicato da Sperling & Kupfer, il romanzo si inserisce nelle narrazioni LGBTQIA+ contemporanee che uniscono realismo e tenerezza, mostrando come l’amore nasca spesso nei luoghi più precari: le periferie, le famiglie instabili.

La storia ruota attorno a Emanuele, diciottenne cresciuto in una periferia romana dove la violenza domestica e l’incertezza sono la norma. Senza casa e senza diploma, si aggrappa all’unico punto fermo che gli resta: Valerio, amico di sempre, presenza silenziosa e salvifica. Tra i due si crea un legame complesso, fatto di affetto, dipendenza, desiderio e paura. Graciotti rende la loro relazione con una delicatezza quasi cinematografica: i gesti minimi – una mano sfiorata – pesano più di qualunque dichiarazione.

Sul fondo si muove un’estate che è un tempo sospeso tra adolescenza e età adulta. L’arrivo di Giada, ragazza che mette in crisi l’equilibrio tra i due, accende la miccia di un conflitto che non riguarda solo la gelosia, ma la possibilità di amarsi senza tradire se stessi.

Con una scrittura diretta, intima e mai retorica, Graciotti racconta un amore queer come occasione di salvezza reciproca, ma anche come banco di prova per la libertà. Il suo romanzo si emancipa presto dalle origini: è una storia di formazione autentica, dove la dolcezza convive con la durezza della vita reale. Non offre un lieto fine rassicurante, ma un approdo: quello in cui due ragazzi imparano che la tenerezza, in certi contesti, è già un atto di coraggio.

“Deviant” di Ellie B. Luin

Nata su Wattpad e approdata in libreria con Sperling & Kupfer, la serie “Deviant” di Ellie B. Luin è una delle prove più convincenti di come il dark romance possa trasformarsi in un romanzo del potere. L’autrice costruisce un universo narrativo che unisce l’eros alla tensione del legal thriller, dove la passione non è un rifugio, ma un rischio calcolato e ogni scelta emotiva diventa un atto politico. Sullo sfondo di una Londra glaciale, la storia è un’indagine profonda sul controllo, la vulnerabilità e la colpa.

Al centro della narrazione c’è il cortocircuito tra due figure opposte: Mavor Axford, avvocato brillante, spietato e simbolo di freddezza emotiva, e Venus, una giovane donna che sopravvive lavorando come spogliarellista in un locale di lusso. Il loro incontro è uno scontro frontale di mondi inconciliabili. Quando Venus diventa la testimone chiave nel processo che minaccia uno dei clienti più potenti di Mavor, la loro relazione si trasforma in una scacchiera psicologica. La guerra, come suggerito dal simbolo di Marte, si combatte con le leggi, i corpi e i ricordi manipolati.

A mano a mano che la storia si sviluppa, l’intimità si fa indagine. Il conflitto non rimane confinato al tribunale, ma si sposta dentro le mura domestiche, nei riflessi deformanti di un amore che è insieme cura e prigionia. Mavor perde il controllo che definiva la sua vita, mentre Venus impara a usarlo. Come gli specchi di Venere, i personaggi si guardano e vengono guardati in molteplici modi, trasformando la struttura del romance in un vero e proprio esperimento morale. L’universo simbolico si allarga nel finale (Cosmogonia e Satellite): intorno ai due orbitano nuove colpe e personaggi, mentre l’attrazione, irresistibile e distruttiva, è vista come una gravità che unisce due pianeti in collisione.

Con “Deviant”, Ellie B. Luin indaga il prezzo del potere, la responsabilità del desiderio e la colpa che nasce dal silenzio. La sua scrittura alterna abilmente la freddezza del linguaggio legale al calore della confessione, costruendo un raro equilibrio tra tensione psicologica e sensualità. È un racconto di carne e diritto, dove nessuno è innocente e l’unica assoluzione possibile è quella che si conquista amando, anche quando tutto sembra condannare.

“Game of Gods” di Hazel Riley

Nata come fenomeno su Wattpad e pubblicata da Sperling & Kupfer, la saga “Game of Gods” — anche detta “GoG” — di Hazel Riley trasforma il campus di Yale in un moderno Olimpo universitario. I cinque fratelli Lively – Hades, Apollo, Hermes, Aphrodite e Athena – dominano la scena come divinità contemporanee, la cui ricchezza e carisma nascondono un sistema spietato di manipolazione e controllo. La loro forza si manifesta nei famigerati “Giochi degli Dèi”, sfide dove non esiste misericordia.

In questo universo scintillante e crudele si ritrova Haven, una matricola che cerca solo l’invisibilità. Tuttavia, quando Hades posa gli occhi su di lei, l’equilibrio si spezza. Il loro incontro è descritto come una collisione cosmica: l’attrazione si trasforma in potere, la passione in una discesa agli inferi. Haven scopre presto che dietro il lusso si nascondono debiti e segreti. In questo contesto, l’amore non è un sentimento, ma una strategia di sopravvivenza.

L’intera saga utilizza il linguaggio mitologico per indagare le dinamiche umane più oscure. La sfida di Haven di saldare i debiti del padre si trasforma in un moderno Labirinto del Minotauro, dove la posta in gioco è la memoria stessa.

E i fratelli Lively, ciascuno con la propria storia, incarnano archetipi universali: Ares, il fratello più oscuro, cerca la Redenzione in un legame fatto di rabbia e protezione; Aphrodite (Dea dell’Amore) ribalta il suo mito, lottando contro la violenza per fare dell’eros una forma di resistenza e non un premio; e Hermes, accusato di omicidio, affronta il desiderio e la necessità di svelare i segreti di famiglia custoditi in un archivio chiamato Pandora.

I romanzi di Hazel Riley costruiscono una mitologia contemporanea in cui le passioni sono più temibili delle armi. Al centro resta un messaggio potente: anche fra gli “dèi”, la sfida più grande da vincere è quella contro se stessi – un percorso di consapevolezza e ricerca della verità che è l’unica via per la redenzione.

“Come anima mai” di Rossana Soldano

Come anima mai” di Rossana Soldano — prima per Hope Edizioni, poi per Mondadori è un libro che intreccia sentimento e Storia, desiderio e proibizione, restituendo all’amore il suo potere più grande: resistere anche quando tutto intorno esige il silenzio.

Soldano scrive un romanzo di formazione, ma anche un atto di memoria; un racconto che unisce sensualità e malinconia, interesse storico e vibrazione emotiva.

Ambientato inizialmente nella Cambridge del 1936, in un’Europa che comincia a incrinarsi sotto il peso delle proprie certezze, il romanzo intreccia la grazia del period drama con la tensione segreta di un amore che non può mostrarsi alla luce del giorno.

Il protagonista, Lewis Ellsworth, figlio del Duca di Buccleuch, ha imparato fin da ragazzo che la libertà è un privilegio che non gli appartiene. Studente modello a Cambridge, frequenta le aule dove si forma l’élite del futuro impero, ma dentro di sé coltiva un desiderio che la nobiltà non perdonerebbe: quello di amare un uomo.

È durante una serata qualunque, in un pub illuminato da luci fioche e fumo, che incontra William Chase, uno studente del suo stesso college. Diversi in tutto — Lewis trattenuto, William impulsivo e magnetico — i due si attraggono come poli contrari. Da quell’incontro, la vita di Lewis cambia forma: non c’è più un prima e un dopo, ma una scia luminosa e pericolosa che li trascina entrambi verso un luogo senza nome.

Soldano costruisce il loro amore come una tensione costante tra corpo e intelletto, passione e pericolo. Cambridge diventa lo scenario di una partita silenziosa, dove ogni gesto deve essere calibrato, ogni parola misurata. L’universo dei college, con le sue regole, i suoi rituali e la sua estetica impeccabile, fa da cornice a un sentimento che non può dirsi, ma che trova altri linguaggi per esistere: la poesia, la letteratura, il desiderio di verità. I due ragazzi, ubriacati di arte e di paura, cercano nel proprio legame un rifugio e una rivoluzione. Ma la Storia non perdona. E mentre l’Europa si avvicina alla guerra, anche il loro piccolo mondo si incrina.

Dietro l’apparente eleganza del romance storico, si nasconde una riflessione profonda sul coraggio di amare quando tutto intorno impone di tacere. L’autrice non indulge nel sentimentalismo: la sua prosa è sobria, attenta ai dettagli sensoriali, capace di evocare l’atmosfera sospesa di un’epoca e la vertigine interiore dei protagonisti. Lewis e William non sono simboli, ma anime vive — imperfette, contraddittorie, irriducibili. La loro relazione è un atto di resistenza, una danza sull’orlo della rovina.

C’è un’immagine che resta impressa, come un sigillo: quella di due uomini che, stretti l’uno all’altro, riescono per un istante a dimenticare il mondo. “Forse Wonderland non è un dove, ma un quando”, scrive Soldano. Ed è lì che vive la loro felicità — in un tempo sospeso, fragile come la carta, luminoso come una ferita che continua a brillare. “Come anima mai” racconta proprio questo: la possibilità di essere pieni, anche solo per un momento, e di marchiarsi addosso quella pienezza come si fa con l’amore e con la vita.

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