Ci sono viaggi che si fanno con uno zaino in spalla e viaggi che iniziano aprendo un libro. Non importa se si attraversano continenti, epoche o miti: leggere può essere un atto di esplorazione tanto quanto salire su un aereo o perdersi in un bazar. Alcuni autori, più di altri, hanno saputo fare della letteratura uno strumento per viaggiare nel tempo, nello spazio, nelle culture e persino nella quotidianità.
In questo articolo vi proponiamo sei libri molto diversi tra loro, ma uniti da un filo comune: tutti raccontano il mondo, le sue storie e le sue trasformazioni, attraverso una prospettiva di scoperta. Che si tratti di legumi, galateo vittoriano o testi sacri, ogni volume è un invito ad allargare lo sguardo, e a partire.
Viaggiare con i libri: 6 libri che ti faranno vivere esperienze diverse
Che si parli di lenticchie o del libro della Genesi, di balli regency o di scoperte nel cuore dell’Amazzonia, tutti questi libri hanno una cosa in comune: trasformano la lettura in un viaggio. Perché leggere è sempre un atto di spostamento, di incontro, di scoperta.
E se è vero che non sempre possiamo salire su un aereo o partire per una nuova avventura, possiamo però aprire una pagina. E lasciarci condurre lontano, magari dove non pensavamo nemmeno di voler andare.
Una storia del mondo in dieci legumi (+ due) di Joël Broekaer
Se pensate che i legumi siano solo cibo povero o un ricordo d’infanzia legato a zuppe e minestre, Joël Broekaert è pronto a farvi cambiare idea. Con Il potere dei legumi, l’autore, giornalista gastronomico e divulgatore scientifico, firma un saggio sorprendente e coinvolgente, che si legge come un romanzo d’avventura: un viaggio tra passato, presente e futuro attraverso le tracce umili ma potenti di lenticchie, fave, piselli, fagioli e ceci.
Broekaert parte da una convinzione forte: i legumi non solo hanno nutrito generazioni e civiltà intere, ma hanno anche plasmato eventi storici, rivoluzioni sociali e scelte politiche. Dai campi della Mezzaluna Fertile, dove lenticchie e piselli hanno segnato la nascita dell’agricoltura, fino alla “guerra dell’hummus”, metafora contemporanea di scontro culturale e identitario, ogni pagina dimostra quanto questi piccoli semi siano stati, e siano ancora, carichi di significato. Il fagiolo dall’occhio nero, ad esempio, introdotto dagli africani ridotti in schiavitù, si trasforma da simbolo di sottomissione a emblema dell’emancipazione afroamericana, mentre la fava salva l’Europa dalla carestia nel Medioevo. E il futuro? L’autore lo immagina fatto di legumi: cibo sostenibile, ricco di proteine, a basso impatto ambientale.
Tra racconti avvincenti, aneddoti gastronomici e riflessioni sul cambiamento climatico, Il potere dei legumi è una lettura colta e appassionata, che riesce a intrecciare la storia, la cultura e la scienza dell’alimentazione con uno stile limpido e accessibile. Broekaert fa ciò che i migliori divulgatori sanno fare: incuriosisce, sorprende, nutre, proprio come i legumi di cui scrive.
Consigliato a chi cerca una lettura che unisca piacere e conoscenza, e a chi ama scoprire le grandi storie dietro le piccole cose. Dopo questo libro, guarderete una ciotola di hummus con occhi completamente diversi.
Sapevate che la guerra dell’hummus non è solo una questione di sapori, ma anche di identità nazionale? Israele e Libano si contendono la paternità della celebre crema di ceci, arrivando persino a stabilire record mondiali con piatti da centinaia di chili. Dietro la gastronomia, una vera e propria lotta simbolica.
Letteratura in viaggio di Renato Martinoni
Cosa accomuna Dante e Heine, Campana e Ungaretti, Hesse e De Sanctis? Il viaggio, certo. Ma non un semplice spostamento da un punto A a un punto B. In Letteratura in viaggio, Renato Martinoni ci propone un itinerario letterario colto e appassionato, in cui la mobilità non è solo fisica, ma linguistica, culturale, identitaria.
Attraverso un mosaico di episodi, incontri e deviazioni, Martinoni compone un saggio denso ma accessibile, che invita il lettore a scoprire quanto la letteratura nasca spesso fuori dai confini della patria. Dalla Divina Commedia letta nelle Americhe dagli emigranti italiani, a un Conte Ugolino che spunta tra le montagne alpine; da De Sanctis esule-studioso a Zurigo a Ungaretti critico d’arte in Svizzera, ogni capitolo è un tassello di una mappa narrativa sorprendente, che abbatte le frontiere, sovverte le narrazioni nazionali e sfida le rigidità accademiche.
Martinoni ci ricorda, con eleganza, che l’identità letteraria è per sua natura migrante. Che la lingua può essere anche dialetto, memoria, invenzione. E che viaggiare non è solo una pratica dell’io, ma anche un gesto politico, una forma di resistenza contro i nazionalismi, i provincialismi, le utopie chiuse.
Letteratura in viaggio è un saggio raffinato, che sa parlare a chi ama la filologia quanto a chi ama perdersi tra i fantasmi delle biografie d’autore. Una lettura che illumina il paesaggio europeo (e non solo) attraverso gli occhi e le parole di chi ha camminato, scritto e pensato in movimento.
Sapevate che Dino Campana arrivò fino in Argentina in cerca di fortuna e poesia, ma fu espulso e rispedito in Italia senza aver lasciato traccia ufficiale del suo viaggio? Martinoni lo racconta come un episodio simbolico: la marginalità del poeta si fa errante, e la sua voce, rifiutata in patria, diventa profezia fuori tempo massimo.
Il giramondo di Massimo Cannoletta
Non una guida turistica, né un diario patinato: Il Giramondo è il racconto di un’esperienza vissuta, sentita e restituita con intelligenza e ironia da chi il mondo non lo guarda da lontano, ma lo attraversa, lo ascolta e lo abita. Massimo Cannoletta, divulgatore e viaggiatore incallito, ci porta con sé in una crociera lunga una vita, o quasi, a bordo di quella che per lui è molto più di una nave: una casa in movimento.
Il giro del mondo, per i “giromondisti”, non è evasione ma immersione. Cannoletta lo racconta senza romanticismi e senza cliché: tra le lezioni di zumba e gli avventori del buffet, c’è spazio per l’incontro con la Storia (quella con la S maiuscola), l’arte, la scienza, le storie minime e le sorprese improvvise che solo chi osserva con attenzione sa cogliere.
Dalla magia di Zanzibar alle luci fredde dell’Islanda, passando per l’Amazzonia selvaggia, ogni tappa è un pretesto per allargare lo sguardo, e ogni aneddoto, dai più buffi ai più toccanti, serve a ricordarci che il vero viaggio non sta nella distanza percorsa, ma nella curiosità con cui si affronta il mondo. Il tono è divulgativo ma mai pedante, arricchito da uno humor affilato che smonta i luoghi comuni sul turismo e restituisce dignità a quella forma moderna di esplorazione che è la crociera.
Il Giramondo è un libro da portare con sé, ma anche da leggere a casa, per partire senza partire: perché, in fondo, come ci insegna Cannoletta, ogni viaggio comincia da una storia ben raccontata.
Sapevate che l’isola di Sant’Elena, famosa per l’esilio di Napoleone, è oggi una delle tappe più remote e affascinanti di molte rotte atlantiche? Cannoletta ne descrive il silenzio e la suggestione con la precisione di uno storico e la meraviglia di un esploratore, in bilico tra passato e presente.
Bridgerton. Il galateo ufficiale
Viaggiare, in questo caso, vuol dire immergersi in un’epoca, quella della Regency inglese, fatta di tè serviti con grazia, debutti in società e flirt sotto le regole del decoro. Il libro ufficiale del mondo Bridgerton, tratto dalla serie Netflix e ispirato ai romanzi di Julia Quinn, è un delizioso compendio di etichetta, bon ton, ricette e consigli per vivere (o fingere di vivere) come un membro dell’alta società londinese dell’Ottocento.
C’è una sola regola nell’universo dei Bridgerton: se devi fare qualcosa, falla con stile. E questo prezioso volume, tra manuale di buone maniere e ricettario scintillante, lo dimostra fin dalla copertina. Bridgerton. Il galateo ufficiale è un invito ad abbracciare lo splendore di un’epoca in cui ricevere era un’arte, il tè era una dichiarazione d’intenti, e ogni dettaglio, dai fiori alla posateria, raccontava una storia.
Non si tratta solo di piatti da cucinare, ma di atmosfere da evocare. Dalle cene eleganti ai garden party, passando per brunch raffinati e pomeriggi tra confidenze e pasticcini, il libro mescola sapientemente ricette (con un occhio alla tradizione britannica) e spunti scenografici per chi sogna di trasformare ogni occasione in una scena da romanzo Regency.
In mezzo a delizie salate e dessert sontuosi, spiccano i consigli sull’arte di accogliere gli ospiti, con una voce narrante ironica, frizzante e rigorosamente in tono con Lady Whistledown. Il volume è curato nei minimi dettagli: carta spessa, eleganza grafica, immagini che sembrano uscite da un ballo in maschera. Ma soprattutto, è un libro che diverte e conquista.
Bridgerton. Il galateo ufficiale è l’alleato perfetto per chi desidera aggiungere un tocco regale alla propria quotidianità o semplicemente per chi ha amato la serie e vuole portare a casa un po’ di quell’incanto.
Sapevi che l’hummus e le spezie orientali iniziarono a comparire nei menu delle case aristocratiche inglesi proprio durante l’epoca Regency? Anche la tavola, insomma, raccontava di viaggi, conquiste e mode.
Lo scriba del faraone di Costantino Andrea De Luca
Un viaggio nella storia quotidiana, tra le professioni dimenticate e le abitudini dei popoli. Dall’antico Egitto a oggi, De Luca ci racconta cosa facevano davvero i medici del Medioevo, i bagni pubblici nell’Antica Roma, le botteghe artigiane rinascimentali o i censori cinesi. Ogni capitolo è un piccolo affresco che restituisce voce e vita a chi non finisce nei manuali scolastici.
Ci sono libri che ci ricordano che la Storia, quella con la “S” maiuscola, non è fatta solo di battaglie, imperatori e date da mandare a memoria. Lo scriba del faraone, firmato dallo storico e divulgatore Costantino Andrea De Luca, è uno di questi: un viaggio appassionante, ironico e toccante dentro le vite invisibili del passato.
Attraverso una narrazione brillante, De Luca ci guida tra frammenti di epoche lontane, dall’antico Egitto al Medioevo, dall’Impero Assiro al Novecento, con l’obiettivo di mostrarci ciò che raramente ci insegnano: la quotidianità. Studenti bocciati, mariti assenti, innamorati ansiosi, madri stanche. Uomini e donne comuni, ma proprio per questo straordinari, capaci di raccontarci la storia da dentro, dal basso, con voci che somigliano alle nostre.
Il libro è un inno alla microstoria e alla potenza dell’empatia: leggere di un adolescente medievale alle prese con una delusione scolastica e riconoscervi il disagio dei nostri giorni significa colmare la distanza tra passato e presente, significa rendere la storia qualcosa di vivo, pulsante. De Luca riesce in questo intento con uno stile agile, preciso e mai banale, capace di parlare al grande pubblico senza rinunciare alla profondità.
Lo scriba del faraone è un libro che intrattiene, emoziona, e invita a riconsiderare cosa significhi davvero “fare storia”: non solo raccontare eventi, ma anche, e soprattutto, dare voce a chi, nei secoli, ha vissuto emozioni senza tempo.
Sapevi che già nel XIII secolo si scrivevano lettere d’amore struggenti simili ai messaggi che inviamo oggi su WhatsApp? Alcuni manoscritti conservano vere e proprie confessioni, con tanto di ansie, cuori spezzati e dichiarazioni appassionate. La storia non cambia: cambiano solo i supporti.
Leggere Genesi di Marilynne Robinson
E se il viaggio più profondo fosse quello dentro la parola scritta? Robinson, tra le più importanti scrittrici e saggiste americane contemporanee, ci accompagna nella lettura di uno dei testi fondanti della civiltà occidentale: la Genesi. Ma lo fa con un approccio inedito, laico e poetico. Leggere Genesi non è un trattato teologico, ma una meditazione sulla narrazione, sulla memoria, sul linguaggio e sul nostro rapporto con il mistero.
Robinson ci invita a guardare la Bibbia non come un insieme di dogmi, ma come un libro vivo, potente, capace di parlare ancora oggi a chi sa leggere con attenzione e apertura. Una lettura che porta lontano, dentro sé stessi, nei paesaggi dell’anima, nel tempo profondo dell’umano. Un viaggio spirituale e letterario dentro la prima storia del mondo
Con la sua voce lucida, potente e pacata, Marilynne Robinson ci invita a leggere il primo libro della Bibbia non come una semplice narrazione religiosa, ma come una fonte inesauribile di riflessione sull’umano. Leggere Genesi, edito da Marietti 1820, è molto più di un saggio teologico: è una meditazione letteraria, una conversazione intima con il mistero, che attraversa il tempo e giunge a toccare la contemporaneità.
Robinson, una delle più raffinate scrittrici cristiane viventi, legge Genesi con occhi narrativi e cuore filosofico. Ne svela la trama profonda fatta di cadute e redenzioni, di promesse e tradimenti, di libertà e giustizia. L’umanità che emerge dalle pagine antiche è contraddittoria, fragile, piena di ombre. Ma è anche un’umanità osservata con rispetto e compassione, alla luce di un Dio che, pur conoscendo il limite delle sue creature, non smette mai di confidare in loro.
La scrittrice ci accompagna nei passaggi più noti, dalla creazione alla cacciata dall’Eden, dal diluvio alla torre di Babele, fino alla storia di Abramo e Isacco, restituendone tutta la complessità simbolica e morale. La Genesi non è solo l’inizio del mondo, ma anche il luogo in cui nascono le domande fondamentali: che cos’è il bene? Che cosa ci rende responsabili? Come si tramanda l’amore, la colpa, il perdono?
Leggere Genesi è un testo di grande rigore intellettuale e profonda spiritualità. Un libro che ci interroga senza imporre risposte, e ci ricorda quanto la parola, in tutta la sua forza evocativa e generativa, sia ancora il primo strumento per dare senso al mondo.
Marilynne Robinson è nota anche per la trilogia di Gilead, Gilead, Home e Lila, opere che le hanno valso numerosi premi, tra cui il Pulitzer. La sua prosa, spesso definita “teologica”, ha affascinato anche Barack Obama, che ha voluto incontrarla per un’intervista pubblica sulla fede e la letteratura.