Sei qui: Home » Libri » ”Uomini come Falcone devono essere sostenuti da tutti” di Giommaria Monti

”Uomini come Falcone devono essere sostenuti da tutti” di Giommaria Monti

SPECIALE GIOVANNI FALCONE - Il giornalista e autore televisivo Giammaria Monti, oltre ad aver scritto il libro ''Falcone e Borsellino: la calunnia il tradimento la tragedia'', nel 2007 ha realizzato il libretto dell’opera sinfonica ''Falcone e Borsellino. Il coraggio della solitudine''. Il giornalista nel suo omaggio sottolinea l'importanza di non lasciare da soli uomini come falcone nella lotta alla mafia...

Oltre ad aver scritto il libro “Falcone e Borsellino: la calunnia il tradimento la tragedia”, nel 2007 ho tradotto il contenuto del libro nel libretto dell’opera sinfonica “Falcone e Borsellino. Il coraggio della solitudine”, una cronaca sinfonica per voci recitanti e orchestra scritta e diretta da Stefano Fonzi. L’abbiamo rappresentata in giro per l’Italia, ma soprattutto all’aula bunker dell’Ucciardone di Palermo alla presenza degli studenti e con Remo Girone a leggere il testo.

Quando ho scritto il libro nel 1996, l’Italia era sottosopra, e c’era la celebrazione di Falcone e Borsellino, in cui tutti dichiaravano di essergli stati vicino e di averli aiutati durante la loro attività. Io mi ricordavo, invece, che negli anni del maxi processo, sui giornali uscivano cose anche molto dure. Quindi mi è venuto in mente di ricostruire il calvario che hanno dovuto subire Falcone e Borsellino, raccogliendo materiale. Il libro era fatto di testimonianze, di articoli di giornali che attaccavano Falcone, di discussioni all’interno del Csm, di sparate fatte in televisione come quella di Leoluca Orlando, le lettera ai giornali, sino ad arrivare al culmine della calunnia con il fallito attentato all’Addaura, che secondo alcuni era stato inscenato dallo stesso Falcone per farsi pubblicità. Un personaggio come Falcone avrebbe avuto bisogno di una presenza forte al suo fianco da parte dello Stato, di un supporto. La cosa peggiore che può accadere a uno che combatte la mafia è essere isolato. Come dico nel libro, la mafia uccide in 3 tempi: prima ti delegittima, poi ti isola, e infine ti fa saltare in aria.

Personaggi del calibro di Falcone non ci sono più. La lotta alla mafia è andata molto avanti. Cosa Nostra non ha più il potere che aveva prima, è molto più forte la Camorra. E’ importante che non si commetta in questi anni lo stesso errore fatto con Falcone e Borsellino, ossia quello di delegittimare i magistrati che lottano contro la mafia. E’ una condizione pericolosissima, e la mafia non aspetta altro per colpire. Sembra che la storia non abbia insegnato niente.  C’è un dialogo tra Falcone e Borsellino chela sorella Rita raccota che da l’idea della solitudine e dell’isolamento, quando Borsellino dice a Falcone “guarda Giovanni, vedi come l’Italia intera è tutta dalla nostra parte?”. Falcone risponde “Paolo, sono alla finestra che aspettano di vedere come finisce la corrida”.

Mi capita spesso di andare in giro delle scuole a parlare con i giovani dell’opera di Falcone e Borsellino. I piccoli ascoltano questa storia e si chiedono “Ma davvero è accaduto questo?”. Ricordare quegli attacchi, le infamie, è un dovere nei loro confronti. Come diceva Primo Levi, chi non ricorda la propria storia, è condannato a riviverla”.

 

Giommaria Monti

 

22 maggio 2012

© Riproduzione Riservata