“Una lontana città”, itinerario nella città medievale italiana

1 Novembre 2025

Scopri come era la città nel Medioevo, attraverso l'itinerario del libro "Una lontana città" di Chiara Frugoni edito da Il Mulino

"Una lontana città", itinerario nella città medievale italiana

“La città medievale non è solo un luogo da abitare. È uno specchio dell’anima, una fortezza del corpo, un teatro del sacro e del profano.” Così si potrebbe sintetizzare l’ultimo viaggio offerto da Chiara Frugoni nel suo libro “Una lontana città. Sentimenti e immagini nel Medioevo” una mappa emozionale e visiva delle città medievali, lette non soltanto come agglomerati urbani, ma come organismi viventi, pulsanti di fede, paura, speranza e trasformazione.

Storica raffinatissima, scomparsa nel 2022, Frugoni ci ha lasciato un testamento intellettuale in cui la sua capacità unica di leggere le immagini, i testi e gli spazi ci guida in un itinerario colto e sensibile all’interno delle mura delle città medievali italiane, da Milano a Napoli, da Perugia a Siena, passando per Firenze e San Gimignano. Un viaggio che parla tanto di pietra quanto di spirito.

“Una lontana città”: Itinerario nella città medievale: un viaggio con Chiara Frugoni tra pietre, piazze e sentimenti

“Una lontana città” è molto più di un libro di storia: è una lente sul nostro stesso modo di abitare, di relazionarci con lo spazio e con gli altri. Ci ricorda che le città non sono fatte solo di cemento, ma di emozioni, memorie e significati. Che ogni pietra medievale che calpestiamo, ogni vicolo antico che attraversiamo, è parte di un racconto che continua a parlarci, se solo abbiamo gli occhi, e il cuore, per ascoltarlo.

Dalle pietre alle emozioni: leggere la città con occhi medievali

In epoca medievale, la città non è ancora laica, né moderna: è uno spazio liminale, che separa l’ordine dal caos. Le mura turrite, elemento caratterizzante della città difesa, servono non solo a proteggere dai nemici esterni, ma anche a contenere simbolicamente il mondo della civiltà rispetto a quello della natura selvaggia, del pericolo, del disordine.

Le città erano “recinti della salvezza”, così come le chiese erano “mura dell’anima”. Ma cosa provavano davvero i cittadini medievali nel muoversi fra le piazze, le strade strette, le statue religiose e civili?

Cosa comunicava loro la presenza di un pozzo nella piazza, o la visione di un affresco? Frugoni, con l’intelligenza delicata che da sempre la contraddistingue, si concentra non solo sull’architettura o sull’urbanistica, ma sul sentimento urbano: cosa significava vivere in città? Come cambiava la percezione della collettività, del tempo, della giustizia?

Dall’abitante al cittadino: la nascita di una coscienza urbana

Uno dei fili conduttori del libro è proprio la trasformazione dell’abitante in cittadino: un passaggio epocale che segna anche la nascita di una nuova forma di identità collettiva. Non si tratta solo di una questione politica o giuridica, ma di una rivoluzione culturale. Frugoni ricostruisce questo cambiamento a partire dalle immagini, dagli edifici, dagli affreschi e dai testi cronachistici. Ne emerge un’epoca in cui la vita urbana si intensifica, si affolla, si struttura.

La città diventa così luogo di lavoro, scambio, rappresentazione e lotta politica. Nascono le corporazioni, i mestieri si organizzano in spazi precisi, le case si raggruppano in quartieri omogenei, spesso sotto il segno di un santo patrono o di un’icona sacra. L’arte fiorisce non solo nelle chiese ma negli spazi pubblici, e la politica si fa anche estetica, come nel celebre Buon Governo di Ambrogio Lorenzetti a Siena, uno dei grandi capitoli affrontati nel libro.

Le città che parlano: San Gimignano, Perugia, Siena

Il libro è anche un atlante ideale della città medievale italiana, ricostruita attraverso episodi, simboli e affreschi. A San Gimignano, ad esempio, la verticalità delle torri non è solo un segno di difesa, ma un messaggio di potere. Ogni famiglia che conta vuole la propria torre, più alta delle altre, più visibile: una skyline che è anche una guerra silenziosa tra clan rivali.

A Perugia, le piazze raccontano la tensione tra istituzioni religiose e civili, con il Palazzo dei Priori e la Cattedrale che si fronteggiano in un equilibrio dinamico. E a Siena, come già accennato, il ciclo del Buon Governo offre una vera e propria enciclopedia della città ideale medievale, dove la giustizia guida l’armonia dei commerci, della pace e del lavoro. Lì, la città è mostrata come corpo armonico, e il malgoverno come sua degenerazione.

Un Medioevo lontano ma sorprendentemente vicino

Frugoni, com’è nel suo stile, non si accontenta mai della superficie. Ogni dettaglio, ogni statua, ogni elemento decorativo viene analizzato come un segno, come un indizio lasciato dal tempo. Ma “Una lontana città” non è un trattato per addetti ai lavori.

È un libro scritto con grazia, passione e chiarezza, accessibile a chiunque voglia immergersi nel passato con uno sguardo nuovo. In un’epoca come la nostra, dove spesso le città sembrano diventare luoghi anonimi, spersonalizzati, questo libro invita a riscoprire la città come forma viva. A ricordare che gli spazi che abitiamo influenzano ciò che siamo, e che anche dietro le pietre più antiche si nascondono emozioni, memorie e ideologie.

Chiara Frugoni, una voce inconfondibile della storiografia italiana

Autrice di opere fondamentali per la divulgazione storica, Frugoni ha sempre amato raccontare il Medioevo attraverso i suoi dettagli più concreti e umani. Dalla vita quotidiana ai simboli religiosi, dalle donne avventurose alle invenzioni natalizie, ogni suo libro è un tassello di un mosaico più grande: quello di un Medioevo vivo, contraddittorio, sorprendente.

Tra le sue opere più note ricordiamo “Donne medievali. Sole, indomite, avventurose” (2021), “A letto nel Medioevo. Come e con chi “(2022), “Il presepe di San Francesco” (2023) e “Due papi per un giubileo” (2024), tutti pubblicati da Il Mulino. “Una lontana città” è forse il suo testamento più poetico, un omaggio alle pietre che parlano, agli edifici che sognano, alle piazze che tramandano.

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