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Tullio Avoledo al Festivaletteratura, ”Il festival di Mantova è una festa, un momento che ti scalda il cuore”

Saranno ben due gli appuntamenti che vedranno protagonisti lo scrittore (e lettore) Tullio Avoledo. Il primo domani, 5 settembre (20.45, Palazzo degli Studi) si parlerà di letteratura fantascientifica e ecologia insime al talentuoso scrittore...

Proseguono con enorme successo gli innumerevoli incontri proposti dal Festival della Letteratura di Mantova. Tra i protagonisti anche Tullio Avoledo che, in questa intervista, ci racconta perché è bello partecipare a questa importante manifestazione letteraria

MILANO – ‘Mantova è davvero una festa, un momento che ti scalda il cuore’. Saranno ben due gli appuntamenti che vedranno protagonisti lo scrittore (e lettore) Tullio Avoledo al Festival della Letteratura di Mantova. Il primo stasera (20.45, Palazzo degli Studi) in cui si parlerà di letteratura fantascientifica e ecologia insime al talentuoso scrittore Paolo Bacigalupi. Il secondo incontro, invece, si svolgerà il 6 settembre, alle 18.30, e Tullio Avoledo parlerà di Corto Maltese, da sempre suo eroe letterario. Ma per andare più a fondo sulla passione dello scrittore per la letteratura e per scoprire i suoi prossimi progetti letterari, ecco cosa ci ha raccontato nella nostra intervista.

A Mantova sarà protagonista di due incontri. Cosa rappresenta per lei partecipare a questo evento letterario?

Avendo deciso da qualche anno di non fare più presentazioni dei miei libri, per mancanza di tempo ma soprattutto di interesse, i festival letterari sono le uniche occasioni in cui posso incontrare a tu per tu i miei lettori. E i miei editori. Detto questo, Mantova è davvero una festa, un momento che ti scalda il cuore. Lì, in quei giorni, capisci che anche un’attività secondaria e poco importante come lo scrivere libri ha un suo pubblico di estimatori. Considerato il numero ridottissimo dei lettori italiani, si può dire che a Mantova ne incontri una buona parte, e non importa se sono lettori tuoi o di qualcun altro, sono comunque persone che condividono un tuo interesse. Un tempo i festival mi piacevano anche perché potevi incontrare di persona i tuoi miti letterari. Dopo averne incontrati un certo numero, con risultati non sempre positivi, il mio entusiasmo è un po’ calato, ma rimane comunque abbastanza forte. Diciamo che sono diventato molto più selettivo.

 

Nel primo incontro si confronterà con Paolo Bacigalupi, uno dei più talentuosi giovani narratori nordamericani, per parlare di letteratura fantascientifica ed ecologia. Come queste due realtà, apparentemente distanti, possono fondersi per decifrare oggi il nostro mondo?

Ecco, Paolo è appunto uno degli scrittori che volevo incontrare da un pezzo. Come Margaret Atwood, la scrittrice canadese che presenterò fra due settimane a Pordenonelegge. Può sembrare curioso che entrambi questi scrittori abbiano messo l’ecologia al centro delle loro opere, ma in effetti non lo è. Spesso la fantascienza serve a misurarci con le nostre paure globali, ed è indubbio che il rischio di rovinare irrimediabilmente il nostro ecosistema è una delle paure che gli scrittori di fantascienza hanno affrontato da sempre. Penso a un libro straordinariamente profetico come Il gregge alza la testa di John Brunner, un romanzo del 1972 in cui il degrado ambientale, la distruzione dei fondali marini a causa della pesca a strascico, le guerre “a bassa intensità” e persino il modo di esprimersi populista-demenziale di un presidente come George Bush Jr. vengono descritti con trent’anni di anticipo. Diciamo che il mondo d’oggi, per certi aspetti, sembra uscito dalla mente di uno scrittore di fantascienza.

Paolo è un talento indiscutibile, uno scrittore nato. Con il suo straordinario romanzo d’esordio La ragazza meccanica ha vinto tutti, ma proprio tutti, i massimi premi del settore narrativa fantascientifica. Sarà un piacere e un onore presentarlo per la prima volta al suo pubblico italiano. I lettori hanno bisogno di buoni libri, e questo è davvero un ottimo romanzo, che regala emozioni e bellezza a ogni pagina. Se fosse un vino, ed io un sommelier, direi che La ragazza meccanica è equilibrato, piacevole al palato, con ricche sfumature di sapori e aromi anche esotici, con un tocco di Conrad e un leggerissimo sentore di Kipling che mi hanno assolutamente conquistato.  

 

Nell’incontro con Wu Ming, invece, si parlerà di eroi letterari e di come essi ispirino un autore nella realizzazione dei propri racconti. Quali sono gli autori o i personaggi che influenzano maggiormente le sue opere ed il suo stile?

Io ho scelto Corto Maltese, un personaggio del grande Hugo Pratt che ho incontrato per la prima volta a 12 anni, nel 1969. E’ l’esempio perfetto dell’eroe romantico, che magari può anche rimanere scettico e critico nei confronti di una causa ma al tempo stesso sa portarla avanti, con assoluto sprezzo del pericolo. Le opinioni di Corto sul mondo e su certi momenti della storia sono anche le mie. I fumetti di Pratt sono inoltre una grande scuola di scrittura: dalle prime storie convenzionali e dal segno corposo si passa a trame e disegni stilizzati, di una raffinatezza che evoca ai miei occhi il Giappone, o certe miniature medievali. Parlando poi di influenze, direi che ogni libro che leggo è in qualche misura un maestro: a volte imparo come scrivere, più spesso imparo come non scrivere…

Se infine dovessi nominare solo tre autori e dire “da questi ho imparato di più” indicherei Hemingway, Celine e Conrad.

 

E’ al lavoro con un nuovo romanzo?

Sto scrivendo l’ultimo romanzo della trilogia che ho dedicato a Metro 2033, la saga fantascientifica creata dal mio amico Dmitry Glukhovski. Sto lavorando, al momento, sulla parte ambientata fra le rovine di Firenze. Il signore della città, che si fa chiamare “Primo Cittadino”, ricorda per certi aspetti un politico attualmente in auge. Spero che per quando uscirà il libro quel politico non sia già stato superato…

5 settembre 2014

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