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Tra territorio ed ideologie, la ”storia minima” dell’Europa per capirla meglio oggi

In tempi di percorsi storici specializzati, ha spiccato a Gorizia nell’ambito di èStoria la presentazione di “Storia minima d’Europa dal Neolitico ad oggi” (ed. Il Mulino) di Alessandro Zannini...

GORIZIA – In tempi di percorsi storici specializzati, ha spiccato a Gorizia nell’ambito di èStoria la presentazione di “Storia minima d’Europa dal Neolitico ad oggi (ed. Il Mulino) di Alessandro Zannini,  che ne ha parlato in un incontro con Alessandro Barbero, docente di Storia medievale all’Università del Piemonte Orientale e studioso di storia militare, e con Marcello Flores, docente di  Storia comparata e Storia dei diritti umani all’Università di Siena, dove dirige il Master europeo in Human Rights and Genocide Studies.  

 

COS’E’ L’EUROPA? – Un’entità geografica, un patrimonio storico, una costruzione ideologica? L’Europa è tutto questo insieme: una cosa dai tratti imprecisi ma concreti, che si è venuta formando nel corso dei millenni. A partire dal termine stesso e dalla definizione dell’ambito spaziale, l’incontro con Zannini illustra gli snodi, i processi e le trasformazioni principali che hanno condotto all’Europa di oggi: dall’eredità del mondo greco-romano alla diffusione del cristianesimo, allo sviluppo delle città e degli stati, dall’espansione coloniale alle rivoluzioni e ai nazionalismi, dai totalitarismi novecenteschi all’Unione europea. “Sono quattro le sfide e i percorsi unificanti che nell’interpretazione di Zannini – dice Barbero –   hanno caratterizzato la storia europea: l’ambiente, le istituzioni, il diritto, la democrazia. Ma non sempre, anche in tempi relativamente recenti, l’etichetta di “ Europa” ha avuto vita facile, anche il nazismo ha sfruttato il motivo delle difesa delle radici europee, dopo aver per cosi dire esaurito la propaganda ariana”. “ Forse per questo  – aggiunge Flores – all’indomani della fine della seconda guerra mondiale, da una parte c’era chi declamava la fine dell’Europa, e chi invece come Altiero Spinelli a Ventotene lavorava già all’idea dell’Unione Europea, in una ventata di ottimismo che superasse gli orrori del conflitto”. 

 

I MOMENTI CHIAVE DELL’EUROPA – Ma l’idea di Europa di Zannini parte da più lontano, isolando alcuni momenti chiave in un percorso controcorrente, dal punto di vista della ricerca storiografica , rispetto a ricerche storiche che coinvolgono periodi sempre più brevi. “ Ecco che dopo il Neolitico – sottolinea l’autore – un momento importante è la Rivoluzione Industriale dove già si sottolineano due diverse velocità dell’Europa  e dove si comincia a cogliere, a grandi distanze, un processo osmotico di idee per cui il piccolo imprenditore di Manchester è comunque, anche se in maniera indiretta, influenzato dai grandi dibattiti ideologici che si svolgono altrove”. “Ma il caso della Rivoluzione Industriale è emblematico anche da un altro punto di vista – sottolinea Barbero _ perché, pur confinato in Inghilterra e solo in alcune contee dell’Inghilterra è considerato già ante litteram un fenomeno globale e veloce”. La battuta d’arresto è data dal Congresso di Vienna, che viene però percepito come un debole tentativo di fermare un ‘ondata inarrestabile . Ma il principio di autodeterminazione dei popoli, che è già un concetto europeo , è sul punto di nascere perché è con le rivoluzioni del 1848 che si comincia a intravvedere l’idea politica dell’Europa.

 

L’EUROPA DEI DIRITTI DELL’UOMO – Un’Europa che è marcata dalla marcia inarrestabile dei diritti umani, che non identificano solo questa parte del mondo , ma anzi sono nati prima negli Stati Uniti . La Dichiarazione dei diritti dell’Uomo del 1948  – sottolinea Flores-  è stata firmata non solo dai paesi europei, ma anche da quelli che oggi sono in aperto conflitto ideologico con essi.” Insomma i diritti non sono prerogativa dell’Europa e piuttosto – sottolineano i tre storici- bisognerebbe approfondire la dialettica tra affermazione e realizzazione del diritto, con particolare attenzione alla sanzionabilità , quando un diritto viene calpestato. Da questo punto di vista, esistono dei diritti civili e politici che si possono ottenere sempre , come il diritto all’istruzione e alla libertà di informazione, e dei diritti che esistono sulla carta , come il diritto alla casa o al lavoro , che però non sono sempre raggiungibili. In più negli ultimi decenni si sono fatti strada alcuni diritti, come quello della libertà sessuale, del tutto inimmaginabili. al momento della nascita dell’Unione Europea. “ Tutto questo – conclude Zannini – sta a dimostrare come l’identità europea sia un concetto molto elastico, duttile che sfugge a ogni classificazione precisa e che proprio per questo affonda le sue radici nella storia lontanissima”.

 

Alessandra Pavan

 

26 maggio 2015
 
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