Il giallo, con tutti i sottogeneri che ad esso appartengono, è una delle categorie editoriali più amate dai lettori. Lo testimoniano i continui nuovi arrivi in tema, che non cessano di vendere nel contesto di un mercato librario che spesso è in sofferenza. Una controtendenza, insomma, che testimonia il successo del genere. Il thriller è, poi, una delle tipologia di giallo più amate.
Quattro novità editoriali per il fine settimana degli amanti del thriller
Se per il tuo fine settimana di letture hai voglia proprio di un po’ di mistero e di suspense, continua a leggere il nostro articolo: di seguito, ti suggeriamo quattro novità editoriali – due italiane e due straniere – appena arrivate in libreria che appartengono al genere thriller.
“Almeno tu” di Carlo Lucarelli
Appena arrivato in libreria, uno dei maestri del thriller italiano: è Carlo Lucarelli con il suo “Almeno tu”, un romanzo mozzafiato che racconta la storia di una vendetta.
«Questa notte l’ho sognata. Aveva due anni ed era così piccola, mi si arrampicava su una spalla come un topolino, rideva. Nel sogno avvicina la bocca al mio orecchio e il suo fiato caldo mi fa il solletico, ma quando sussurra ha una voce da grande.
Dice: devi ammazzarli tutti». La vendetta di un uomo qualunque. Un thriller silenzioso, scorretto, crudele. Quella di Vittorio è una vita come tante, che procede evitando squilli e cadute. Un giorno gli accade la più terribile delle tragedie: l’unica figlia, adolescente, muore mentre è con un gruppo di amici. Un incidente, così sembra, poi qualcuno insinua un dubbio.
A quel punto l’esistenza di Vittorio, già devastata, si sgretola del tutto. Finché non è proprio la figlia morta a dirgli cosa deve fare.
“Danzate su di me” di Massimo Carlotto
È Massimo Carlotto l’autore del secondo thriller made in Italy appena approdato in libreria. Si tratta, questa volta, di un’intrigante raccolta di racconti.
Le donne di questo libro sono quelle per cui la guerra non è mai finita. Complicate, ferite, tenere o rabbiose, vogliono evadere a ogni costo dalla prigione che lo sguardo maschile disegna intorno a loro.
Massimo Carlotto riempie di storie e parole il silenzio che ammanta il conflitto tra uomini che odiano le donne e donne che si difendono dagli uomini.
L’inventore di personaggi indimenticabili come Marco Buratti detto l’Alligatore e Giorgio Pellegrini, l’Arcibastardo del noir, ribalta il punto di vista e illumina a modo suo quel femminile mai davvero compreso, su cui da sempre si esercita il dominio di genere.
I racconti, in parte editi e in parte inediti, di “Danzate su di me” compongono un blues spezzato, suonano la sinfonia in quattro tempi di una femminilità non soggiogata, sconfitta ma non vinta, sempre e comunque a caccia di una via d’uscita, ribelle ai ruoli imposti di madre e moglie, e anche di dark lady o femme fatale.
“Win” di Harlan Coben
In questi giorni è tornato in libreria Harlan Coben, scrittore bestseller e autore di serie di successo, con un nuovo intrigante personaggio. È Win.
Rampollo di una famiglia facoltosa, amante degli abiti di sartoria e delle scarpe inglesi fatte a mano, assiduo frequentatore delle app di incontri, Windsor Horne Lockwood III – per gli amici Win – non sopporta le ingiustizie nei confronti dei più deboli, di cui prende spesso le difese.
E lo fa con qualunque mezzo lecito… o illecito. Quando in un attico di Manhattan viene ucciso un uomo che nasconde una sua vecchia valigia e un quadro di inestimabile valore rubato vent’anni prima a suo padre, Win rivive una pagina tragica del proprio passato.
Perché il dipinto e soprattutto la valigia lo riconducono al giorno lontano in cui nella villa di famiglia fu ucciso suo zio e rapita la cugina diciottenne, tenuta prigioniera e seviziata per mesi. In più di vent’anni, nessuno ha mai scoperto da chi e perché.
Win ignora il legame fra i due oggetti e l’uomo assassinato. Ma molto più dell’FBI è determinato a scoprirlo.
“Sarah, Susanne e lo scrittore” di Éric Reinhhardt
Infine, un raffinato romanzo che accosta alle modalità del thriller l’analisi psicologica e l’attenzione alle relazioni interpersonali. È stato finalista al Prix Goncourt, e si intitola “Sarah, Susanne e lo scrittore”.
Sarah, una quarantaquattrenne altoborghese, sposata e madre di due figli, ha deciso di raccontare la sua storia a uno scrittore affinché questi la trasformi in un romanzo.
Cambieranno alcuni dettagli: la protagonista si chiamerà Susanne, farà un lavoro diverso, vivrà a Digione e non in Bretagna, in un elegante appartamento anziché in una villa fuori città. La vicenda che ha stravolto la vita della donna rimarrà però la stessa.
Dopo più di vent’anni di matrimonio, Sarah (Susanne) non si sente più amata come un tempo; il marito è sempre meno presente e ogni sera si ritira nel suo studio lasciandola sola con i figli. Come se non bastasse, lei si rende conto che lui possiede il settantacinque per cento della loro casa coniugale, e non la metà, come aveva sempre pensato.
Turbata, chiede al marito di riequilibrare l’assetto immobiliare e di essere più partecipe nella routine domestica, ma lui la ignora.
Decide quindi di allontanarsi da casa per qualche tempo in modo da metterlo sotto pressione, ma questa decisione porterà a un susseguirsi di eventi del tutto imprevedibili: quando, alcuni mesi dopo, lei tenterà la riconciliazione, scoprirà che suo marito non è l’uomo che credeva.