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Susanna Tamaro, ”I genitori devono appassionare i figli a cose che richiedono l’uso della pazienza e della memoria”

l digitale e la tecnologia? Rappresentano un’opportunità, se sono affiancate da tutto quello che finora è stata la cultura dell’uomo, cioè la scrittura manuale, l’utilizzo della memoria...

MILANO – Il digitale e la tecnologia? Rappresentano un’opportunità, se sono affiancate da tutto quello che finora è stata la cultura dell’uomo, cioè la scrittura manuale, l’utilizzo della memoria, l’acquisizione di una cultura sedimentata. E’ quanto affermato da Susanna Tamaro, autrice del romanzo ‘Salta, Bart!‘, libro nel quale la celebre autrice di ‘Va’ dove ti prota il cuore‘ approfondisce il tema legato alla tecnologia e le sue distorsioni attraverso la storia di un ragazzino di 10 anni, Bart e della pollastrella Zoe.

Come nasce la trama di questo libro?
E’ difficile dire come nasca una trama. Il più delle volte si tratta di una serie di immagini che, in qualche modo, cercano di trovare una storia in cui svilupparsi. In questo caso la prima immagine è  stata quella di una gallina fuggita da un allevamento intensivo. Seguita, subito dopo,  da quella di un bambino prigioniero di una casa domotica.  Il resto è venuto  giorno dopo giorno,scrivendo.

Quanto c’è di strettamente attuale nella storia di Bart?
E’ una storia sulla solitudine contemporanea, non solo dei bambini, e sulle sfide che ci troviamo a vivere a causa dell’irruzione della tecnologia in ogni ambito della nostra vita.  

Secondo lei la tecnologia ed il digitale sono per i cosiddetti “nativi digitali” più un rischio o un’opportunità? In che modo vanno gestiti?
Sono un’opportunità, se sono affiancate da tutto quello che finora è stata la cultura dell’uomo, cioè la scrittura manuale, l’utilizzo della memoria, l’acquisizione di una cultura sedimentata che possano controbilanciare le spinte alla superficialità naturalmente insite nei mezzi elettronici. Credo che la scelta non sia mai tra – o, o – ma piuttosto da  un – e, e -. altrimenti i bambini lasciati  soltanto con la tecnologia come balia corrono il grosso rischio di trasformarsi in adulti poco  strutturati, apparentemente sicuri, ma in realtà molto fragili, e soprattutto facili vittime dell’omologazione dei media,
 
Cosa consiglia ai genitori ed agli adulti impegnati nell’educazione dei propri figli per far scoprire loro quali sono i veri valori da portare avanti?
Di stare, ma soprattutto di fare le cose con i loro figli, di appassionarli a cose che richiedono l’uso della pazienza e della memoria, facendo loro scoprire il piacere di lavorare con le mani e con la testa, impegnandosi e facendo fatica. Le cose  troppo facili, in ambito educativo,  non portano molto lontano e creano molta passività e disordine interiore nei nostri ragazzi.
 
16 dicembre 2014
 
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