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Sulle pagine di cultura dei quotidiani, ampio spazio oggi alla grande saggistica

RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA – Sulle pagine di cultura dei principali quotidiani, segnaliamo le interviste a due grandi autori di narrativa. Quella su Repubblica di Enrico Franceschini a Hilary Mantel – autrice della trilogia sui Tudor, di cui sta per uscire in Italia il secondo capitolo – e quella su Libero di Gianluca Veneziani a David Machado...

Su Repubblica l’intervista di Enrico Franceschini all’autrice britannica Hilary Mantel, su Libero quella di Gianluca Veneziani allo scrittore portoghese David Machado

RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA – Sulle pagine di cultura dei principali quotidiani, segnaliamo le interviste a due grandi autori di narrativa. Quella su Repubblica di Enrico Franceschini a Hilary Mantel – autrice della trilogia sui Tudor, di cui sta per uscire in Italia il secondo capitolo – e quella su Libero di Gianluca Veneziani a David Machado – autore portoghese di cui è uscito recentemente in Italia “Che parlino le pietre” (Cavallo di Ferro).

I SAGGI – È la saggistica però che oggi ha più ampio spazio di trattazione. Il Messaggero propone in anteprima un brano del libro di Papa Francesco, “Noi come cittadini, Noi come popolo”, in uscita venerdì per i tipi di Jaca Book, dove il Pontefice riassume il suo pensiero sociale. Sul Corriere della Sera Paolo Mieli dedica due pagine a una riflessione sulla figura storica di Costantino – questo 2013 ricorrono infatti i 150 anni dall’editto di Milano, che assicurò libertà di culto ai cristiani nell’Impero Romano. Il giornalista ripercorre le fonti storiografiche da cui sono tratte le notizie sull’imperatore e una serie di opere che nel corso dei secoli sono state dedicate all’analisi del suo operato. Mieli presenta anche il saggio di Massimo Guidetti, “Costantino e il suo secolo” (Jaca Book), oggi in libreria, e l’Enciclopedia costantiniana realizzata dalla Treccani e dalla Fondazione per le scienze religiose di Bologna, in commercio dal 1 maggio. L’opera è coordinata da Alberto Melloni, presidente della Fondazione, da noi intervistato sul suo libro “Il conclave”. Su Repubblica Giuseppe Montesano firma un articolo su un saggio di Paul Verlaine, “Viaggio in Francia di un francese”, fino a oggi rimasto inedito in Italia e di recente pubblicato per i tipi di Medusa, di cui viene proposto un brano. Montesano delinea qui un ritratto della contrastata personalità di Paul Verlaine, amante del rivoluzionario e antiborghese Rimbaud, per il quale era pronto a dissipare fortune e disposto a giochi erotici estremi, ma animato da un credo politico conservatore, fautore della monarchia e del cattolicesimo – come testimonia questo saggio. Il Giornale dedica un articolo a firma di Alessandro Gnocchi a George Orwell – ricorre quest’anno il centenario della nascita – di cui Bompiani ha ripubblicato la raccolta di saggi “Nel ventre della balena”. Viene riproposto nel volume lo “Sguardo retrospettivo sulla guerra di Spagna”, del 1942, da cui sono presi gli estratti pubblicati nella stessa pagina. Qui Orwell, figura secondo il giornalista trascurata in Italia, dove l’anniversario sta passando sotto silenzio, ribadisce la propria accusa contro l’URSS, già espressa in “Omaggio alla Catalogna”.

L’INTERVISTA A HILARY MANTEL – “Con la trilogia sui Tudor, forse i lettori si sono fatti un’idea precisa su chi sono e di come scrivo”, commenta Hilary Mantel a proposito dei premi ricevuti grazie a questi romanzi. L’autrice ha infatti vinto due volte il Booker Prize, primo caso nella storia del premio letterario, il più importante in Inghilterra, ed è stata anche la prima a ricevere nello stesso anno il Booker Prize e il Costa Award. Il secondo volume della trilogia, “Bring up the Bodies”, esce in questi giorni in Italia per Fazi con titolo “Anna Bolena. Una questione di famiglia” e ha già venduto nel Regno Unito 250 mila copie. Qui racconta la storia dei Tudor, di Enrico VIII, Thomas Cormwell, Anna Bolena, mettendo in luce i retroscena dell’esercizio del potere. “Gli storici, naturalmente, lo avevano già fatto. Ma il grande pubblico non legge i trattati di storia, mentre un romanzo è in grado di raggiungerlo”, spiega Hilary Mantel. I fari sono puntati in particolare sulla figura di Cromwell, come sottolinea Franceschini, fatto per cui l’autore italiano Alessandro Baricco aveva particolarmente apprezzato il lavoro dell’autrice britannica. “[…] mi ha sempre affascinato”, spiega lei. “Perché è un cattivo, un manipolatore, un assassino. Perché è ai margini della storia, appunto, ma contribuisce a determinarne gli esiti. Enrico VIII è la grande icona del tempo, ma il potere reale passa attraverso Cromwell.”


L’INTERVISTA A DAVID MACHADO
– “Che parlino le pietre” è il nuovo romanzo di David Machado, di cui l’autore parla con Gianluca Veneziani nell’intervista apparsa oggi su Libero. È incentrato sul rapporto tra Nicolau Manuel, vissuto ai tempi della dittatura di António de Oliveira Salazar, e suo nipote Valdemar. L’autore commenta la situazione attuale del suo Paese. “Nonostante i chiaroscuri del regime, Salazar riuscì per la prima volta a portare in attivo il bilancio del Paese, legato a un’economia contadina”, afferma Veneziani. E domanda: “Possiamo dire che, da questo punto di vista, il Portogallo versi oggi in una condizione peggiore che ai tempi della dittatura?” “È vero, allora il Portogallo viveva soprattutto di agricoltura e per questo appariva poco sviluppato e con un livello di istruzione molto bassa”, risponde l’autore. “Ma oggi abbiamo, in compenso, un problema di cattiva amministrazione, mentre il sistema finanziario sta collassando. È l’incrocio di questi due fattori a spiegare la crisi attuale.” Con questo libro Machedo si interroga sul valore della memoria e sul senso di una presunta verità storica: “Volevo esplorare il modo in cui i ricordi evolvono col passare degli anni mentre la verità degli eventi si perde, trasmettendosi di generazione in generazione. Già un istante dopo che il passata è accaduto, infatti, non è più lo stesso.”


3 aprile 2013

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