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Sul Corriere, prosegue il dibattito circa lo stato dell’editoria italiana

LA CRITICA QUOTIDIANA โ€“ Prosegue il dibattito dopo la denuncia lanciata da Gian Arturo Ferrari circa il declino italiano dell'editoria...

Dopo la denuncia di Gian Arturo Ferrari circa il declino dell’editoria italiana e l’immediata replica degli editori, si inserisce oggi nel dibattito Stefano Mauri, presidente del Gruppo Editoriale Mauri Spagnol

LA CRITICA QUOTIDIANA – Prosegue il dibattito dopo la denuncia lanciata da Gian Arturo Ferrari circa il declino italiano dell’editoria. Dopo la risposta di ieri di Luigi Brioschi di Guanda e di Marco Zapparoli di Marcos y Marcos, arriva oggi la replica di Stefano Mauri, presidente del Gruppo editoriale Mauri Spagnol, che sempre dalle pagine del Corriere della Sera, si inserisce all’interno del dibattito.


L’EDITORIA IN ITALIA E ALL’ESTERO
– Il pensiero di Mauri riguardo lo stato di salute dell’editoria in Italia è chiaro: si sta attraversando una “tempesta perfetta”, le cui cause sono da imputare alla crisi dei consumi, alla stretta finanziaria e alla rivoluzione digitale. Non si tratta tuttavia di un fenomeno circoscritto al nostro Paese: i dati circa la diffusione del digitale negli Usa evidenziano un assestamento intorno al 25% e non più in crescita negli ultimi tre mesi. L’auspicio è quello che non si tratti di una stagnazione permanente, in quanto si tratta del futuro dell’editoria mondiale.


LA COMPAVENDITA A FRANCOFORTE
– Rispondendo alle accuse mosse da Ferrari, secondo cui l’industria culturale è necessaria e, allo stato attuale, non vi è certezza che si possa conservare, Mauri controbatte dicendo che, proprio per far in modo che tutto ciò non accada, ha dato il via libera all’acquisizione di numerose novità interessanti a Francoforte. I testi acquistati sono costati meno, e anche il lavoro degli editori stessi avrà un valore inferiore. Si tratta tuttavia di un fenomeno europeo, e non solo legato al nostro Paese.


IL MERCATO DELLE IDEE VUOLE L’EDITORIA
– Nonostante la crisi, Mauri sostiene comunque come, tra libri cartacei ed ebook, non si sia mai speso così tanto per leggere come in questo periodo. Negli Usa, le vendite dei libri indipendenti sono aumentate lo scorso anno del 12%. La teoria sostenuta da Mauri è che, se in Italia continuerà ad esserci un mercato delle idee e delle emozioni scritte, questo continuerà ad aver bisogno senza dubbio del comparto dell’editoria.

16 ottobre 2013

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