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Sul Corriere, la critica del Nobel Vargas Llosa alla decadenza politica e culturale italiana

LA CRITICA QUOTIDIANA – Il premio Tomasi di Lampedusa viene assegnato quest'anno a Mario Vargas Llosa, lo scrittore sudamericano insignito nel 2010 del Nobel, per il libro ''Il sogno del celta''. L'autore ritirerà il riconoscimento a Santa Margherita di Belìce ed è ospite in questi giorni in Sicilia. Sul Corriere, Felice Cavallaro riporta i commenti critici rivolti dallo scrittore all'Italia...
Lo scrittore è ospite a Santa Margerita di Belìce, in Sicilia, dove riceverà il premio Tomasi di Lampedusa. Il giornalista Felice Cavallaro riporta la denuncia rivolta dall’autore alla mediocrità del potere e della cultura oggi in Italia e in Europa
LA CRITICA QUOTIDIANA – Il premio Tomasi di Lampedusa viene assegnato quest’anno a Mario Vargas Llosa, lo scrittore sudamericano insignito nel 2010 del Nobel, per il libro “Il sogno del celta”. L’autore ritirerà il riconoscimento a Santa Margherita di Belìce ed è ospite in questi giorni in Sicilia. Sul Corriere, Felice Cavallaro riporta i commenti critici rivolti dallo scrittore all’Italia e all’Europa, che stanno vivendo una situazione di decadenza culturale non priva tuttavia di speranze di ripresa.
LA DECADENZA CULTURALE – Vargas Llosa lamenta come i suoi romanzi siano tradotti e conosciuti in tante parti del mondo mentre ai suoi saggi non venga riservata pari attenzione. “[…] gli editori preferiscono i romanzi, solo la parte creativa, i testi teatrali, mentre ignorano i saggi, gli interventi di taglio civile, le riflessioni sui totalitarismi. Censura? No, direi che è schizofrenia”, scrive Cavallaro riportando le dichiarazioni dello scrittore. Anche in Italia del resto, prosegue lui, mentre i romanzi escono per la grande casa editrice Einaudi, le opere saggistiche sono pubblicate dalla meno famosa Scheiwiller. L’Italia non è priva di punte di elevata cultura, anzi. Mentre ieri mattina Vargas Llosa era in visita alla casa di Tomasi di Lampedusa, esprimeva la sua nostalgia per uno scrittore di quel calibro: “Mi sembra di sentire il profumo della storia”, ha commentato. E: “Ecco uno dei rari scrittori che avrei voluto conoscere. […] nel 1980, quando vivevo a Londra, lessi per la prima volta il “Gattopardo”, scoprii Tomasi di Lampedusa, cominciai a studiare e scrissi un saggio sull’opera”. Ben diverso oggi il panorama della cultura secondo lo scrittore, per il quale manca una “cultura radicata attorno a principi chiari, capaci di far distinguere il bello dal brutto, il buono dal cattivo, i valori estetici base di quelli etici”.
LA MEDIOCRITÀ AL POTERE – Ampia responsabilità in questa decadenza ha la politica. In Italia troppo spazio hanno quelli che l’autore chiama “mediocri, buffoni e istrioni”, con esplicito riferimento alla figura di Berlusconi. Lo scrittore, pur dichiarandosi di destra e dicendo di ammirare una figura come quella di Margaret Thatcher, dice di non sentirsi minimamente rappresentato dal Cavaliere. 
L’INVITO A REAGIRE – L’invito da lui rivolto, all’Italia come all’Europa, è quello a far piazza pulita di questa mediocrità, “a guardare al Mediterraneo ‘senza lasciare a mafia e trafficanti il fenomeno della migrazione’, a stimolare comportamenti retti nella vita pubblica e in tante altre manifestazioni”, riporta Cavallaro. Tra queste tante altre manifestazioni c’è quella dell’erotismo, ridotto oggi a pornografia, “mntre è un movimento liberatore dell’animo umano, arte, creazione, manifestazione dell’istinto modellato sulla delicatezza”. Sul futuro comunque Vargas Llosa non è pessimista, ma è anzi convinto che l’Italia e l’Europa usciranno da questa situazione. Sono ben altri i Paesi tormentati e disgraziati dice, come il Congo, dove ha vissuto per scrivere il libro premiato oggi. Essere europei, in fondo, è una fortuna.
13 agosto 2013
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