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Sul Corriere, i primi trent’anni di vita di Gianni Rodari raccontati da Pietro Macchione

LA CRITICA QUOTIDIANA - Dalle pagine del Corriere della Sera, Franco Tettamanti presenta il nuovo libro di Pietro Macchione ''Storia del giovane Rodari'' che ricostruisce, attraverso racconti e testimonianze, i primi trent'anni di vita del grande scrittore italiano...

“Storia del giovane Rodari” è il libro che descrive, attraverso racconti e testimonianze, infanzia e giovinezza del grande scrittore


LA CRITICA QUOTIDIANA – Dalle pagine del Corriere della Sera, Franco Tettamanti presenta il nuovo libro di Pietro Macchione “Storia del giovane Rodari” che ricostruisce, attraverso racconti e testimonianze, i primi trent’anni di vita del grande scrittore italiano.

STORIA DEL GIOVANE RODARI – “Storia del giovane Rodari” è il testo scritto da Pietro Macchione con il contributo di Chiara Zangarini e Ambrogio Vaghi, e che ripercorre i primi trent’anni di Gianni Rodari. “I primi trent’anni di vita. Quelli più importanti per la vita di un uomo”. Si tratta degli anni delle scoperte e dei sogni, anni fondamentali per la formazione e la crescita. “Storie del giovane Rodari” racconta quindi la l’infanzia, la giovinezza e gli esordi dello scrittore.

UN’INFANZIA DIFFICILE – La narrazione comincia ad Omegna, sul Lago D’Orta nel 1920, dove i genitori si erano trasferiti per lavoro dal varesotto. Rodari sin da bambino aveva carattere timido e schivo. All’età di dieci anni dovette subire un duro colpo: la perdita del padre avvenuta a causa di una broncopolmonite incurabile. Dopo il ritorno della famiglia a Gavirate, Rodari cominciò il seminario e il suo forte impegno presso l’Azione Cattolica.

I PRIMI PASSI NEL MONDO DELLE LETTERE – In questo periodo cominciò con la pubblicazione dei suoi primi racconti, apparsi sul settimanale cattolico “L’Azione Giovanile”. Al suo attivo aveva anche una collaborazione con il settimanale “Luce”. Dopo il diploma magistrale, conseguito all’età di 17 anni, si iscrisse alla facoltà di Lingue, ma non terminò mai il percorso di studi. Le difficoltà economiche lo portarono ad iscriversi all’Opera Balilla e all’impegno presso la Gioventù del Littorio.

LA GUERRA E L’ISCRIZIONE AL PCI – La guerra segnò in modo profondo il giovane scrittore che, dopo la partecipazione attiva alla resistenza, al termine del secondo conflitto mondiale  si iscrisse al Pci. Rodari non fu soltanto scrittore ma anche cronista, come testimoniano i documenti presenti nel volume pubblicati su “L’Unità”. Quello del giornalista fu un mestiere che non abbandonò mai, tanto da fondare “Il Pioniere”, in cui a farla da padrone erano i fumetti.

16 luglio 2013

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