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Sui quotidiani l’omaggio a Raymond Boudon, grande sociologo francese morto mercoledì

RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA – Si è spento mercoledì, ma la notizia è stata diffusa solo ieri, il sociologo francese Raymond Boudon, fondatore dell'individualismo metodologico continentale. Gli dedica una pagina a firma di Simone Paliaga Libero, sul Corriere della Sera a rendergli omaggio è Dario Fertilio in un suo articolo...

A ricordarlo sono Simone Paliaga su Libero e Dario Fertilio sul Corriere della Sera. Anche La Stampa dà notizia della sua scomparsa in una breve

RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA – Si è spento mercoledì, ma la notizia è stata diffusa solo ieri, il sociologo francese Raymond Boudon, fondatore dell’individualismo metodologico continentale. Gli dedica una pagina a firma di Simone Paliaga Libero, sul Corriere della Sera a rendergli omaggio è Dario Fertilio in un suo articolo, mentre La Stampa ne dà notizia in una breve. Su Repubblica segnaliamo l’intervista di Nicola Lombardozzi allo scrittore georgiano Boris Akunin, che ha annunciato di voler smettere di scrivere romanzi polizieschi e di volersi dedicare  alla storia della Russia, e l’articolo di Franco Marcoaldi dedicato a Murakami Haruki intitolato “Murakami mania”, in cui si analizzano le ragioni del grande successo dello scrittore giapponese. Su La Stampa, un’anticipazione della lezione che Carlo Ossola terrà oggi a Biennale Democrazia. Su il Giornale  Giampietro Berti presenta “L’ultimo comunista”, libro in cui Pasquale Chessa ricostruisce la parabola politica del nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Sul Corriere della Sera, Livia Manera presenta “C”, il nuovo romanzo dello scrittore inglese Tom McCarthy pubblicato da Bompiani, mentre Alberto Melloni presenta il volume “Lettere di fede e amicizia”, che raccoglie l’epistolario tra Papa Roncalli e Papa Montini, da cui è tratta l’epistola proposta in lettura sul quotidiano.


IL RICORDO DI RAYMOND BOUDON
– “Diversi governi si mostrano sensibili alle esigenze e ai consigli dei gruppi di influenza e di connivenza che finiscono con l’imporre in numerosi casi agli uomini delle visioni che di par loro non condividono.” Con queste parole pronunciate da Boudon durante una seduta dell’Académie des sciences morales et politiques, Paliaga apre il suo articolo su Libero, intitolato “Il liberale che sfidava i governi tecnici”. In questa frase infatti il giornalista legge un ammonimento profetico – allora era il 2010 – contro le pretese di governi tecnici che, in nome di una loro maggiore competenza rispetto al pubblico comune sulle questioni politiche, impongono le loro opinioni su una popolazione che non le condivide.  Al di là del riferimento all’attualità, che può essere condiviso o meno da chi legge, Paliaga non manca di sottolineare la grandezza di questo studioso che anche Dario Fertilio sul Corriere definisce un “bastian contrario”. Boudon andò infatti contro quelle le tendenze prevalenti della cultura francese in ambito sociologico, le teorie freudiane, il marxismo e o strutturalismo, secondo cui l’uomo è determinato dalle strutture sociali. Al contrario, spiegano sia Paliaga sia Fertilio, Boudon fondò l’individualismo metodologico, “secondo il quale”, spiega Fertilio, “tutti i fenomeni devono essere spiegati mettendo al centro dello studio la persona umana”. Oltre a ciò, sia su Libero sia sul Corriere si sottolinea come Boudon fu liberale convinto, cosa che diede non poco fastidio ai suoi colleghi. Come si spiega in una sua opera infatti – intitolata appunto “Perché gli intellettuali non amano il liberalismo” – “se i principi del liberalismo non piacciono ai sociologi e ai filosofi, è perché non promettono la verità.”

IL NUOVO PROGETTO DI BORIS AKUNIN – Su Repubblica, Boris Akunin, autore di vendutissimi thriller, spiega a Lombardozzi le ragioni della sua scelta, annunciata con due righe apparse sul suo blog in cui l’autore diceva che avrebbe scritto gli ultimi due romanzi polizieschi previsti dal suo contratto e poi si sarebbe dedicato alla storia. “La storia è sempre stata il mio unico grande interesse”, afferma Akunin. Il suo progetto è molto ambizioso: una storia di Russia in otto volumi. “Sarà diviso in due serie parallele”, spiega l’autore. “Dei volumi simili a manuali di storia e testi più romanzati.” L’intento è “esporre con chiarezza e, spero, efficacia cognizioni che fino a ora rimangono solo a disposizione di pochi eletti tra i lettori di saggi difficili e poco digeribili dal pubblico medio.” Akunin dichiara anche che a suo avviso la Russia tornerà presto a essere paese di grandi scrittori. “Internet è strapieno di grafomani. È un terreno molto fertile. Di tanto in tanto emergono testi degni di grande attenzione. Ci vuole solo tempo e vedrete che l’usignolo tornerà a cantare.” Sempre su Repubblica Marcoaldi dà notizia nel suo articolo della ristampa per i tipi di Einaudi di un romanzo ormai introvabile di Murakami, “A sud del confine, a ovest del sole”, e dell’edizione speciale di dodici suoi lavori. E mentre sta per uscire in Italia  un saggio di Tsuge Teruhiko, professore all’università Senshu di Tokyo, “I segreti di Murakami, che verrà pubblicato da Vallardi, il giornalista discute delle ragioni del successo di questo grande autore con il suo traduttore italiano, Giorgio Amitrano. Da poco direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo, Amitrano ha dedicato a Murakami lo scritto “1Q84 di Murakami Haurki. Navigando in un mare di appunti interrogativi”. “A volte succede che la ricerca interiore di uno scrittore coincida con la ricerca interiore non di pochi lettori, ma di una moltitudine”, dichiara Amitrano a Marcoaldi. “Murakami è evidentemente in sintonia con un modo di interrogarsi, di studiare le proprie angosce e i propri desideri diffuso in ogni parte del mondo.”

CARLO OSSOLA A BIENNALE DEMOCRAZIA – Nel suo intervento a Biennale Democrazia, anticipato da La Stampa, Ossola si interroga sul problema che come cittadini dovremmo porci, “e cioè ‘come rimediare all’imperfezione’ che è propria di ciascuno e della società nel suo insieme”. In questi termini, la questione veniva già profilata da Italo Calvino nella “Giornata di uno scrutatore”, come sottolinea Ossola. Qui l’autore sottolineava come, se anche la nostra società fosse dotata di una Giustizia totalmente pervasiva, capace di vigilare su ogni nostra azione all’interno della società, questa non sarebbe sufficiente. “Ecco dunque il compito dell’utopia” – afferma Ossola – che “va pensata come ‘riserva di senso’ che le civiltà hanno accumulato nella loro storia”.

LE ALTRE NOTIZIE – Tra le altre notizie segnaliamo sul Corriere l’articolo di Giulia Borgese dedicato al nuovo libro di Antonia Arslan, su Repubbica quello di Alessandro Rota su “Ti volevo dire” di Daniele Bresciani e l’anticipazione del libro di Stefano Rodotà, “il terribile diritto” (il Mulino). Su il Giornale Alessandro Gnocchi intervista Riccardo Gazzaniga, ex ultrà genovese di 36 anni autore di “A viso coperto”, suo romanzo d’esordio pubblicato da Einaudi. Su Libero Felice Modica presenta “La pazienza dei bufali sotto la pioggia di David Thomas (Marcos y Marcos).

12 aprile 2013

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