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Su Repubblica, il ricordo di Leni Riefenstahl, artista di talento e figura controversa

LA CRITICA QUOTIDIANA – Dalle pagine di Repubblica, Irene Bignardi disegna il ritratto di Leni Riefenstahl, attrice, regista e fotografa la cui figura è controversa perché accusata di essere compromessa con il regime nazista, a partire dai suoi ricordi e da un libro, ''Riefenstahl'' di Lilian Auzas...
Irene Bignardi ricorda la fotografa e regista tedesca scomparsa dieci anni fa, ammirata da molti per il suo talento ma accusata di essere complice del regime nazista. In occasione del decennale della morte, è in uscita in Italia il libro “”Riefenstahl” di Lilian Auzas
LA CRITICA QUOTIDIANA – Dalle pagine di Repubblica, Irene Bignardi disegna il ritratto di Leni Riefenstahl, attrice, regista e fotografa la cui figura è controversa perché accusata di essere compromessa con il regime nazista, a partire dai suoi ricordi e da un libro, “Riefenstahl” di Lilian Auzas. Il volume è in uscita in Italia quest’anno, in occasione del decennale della morte dell’artista, scomparsa nel 2003 a 101 anni.
IL SOSPETTO DI UN COINVOLGIMENTO CON IL NAZISMO – Su di lei, Leni Riefenstahl, resterà forse sempre aperto un pesante quesito: era un’artista impegnata soltanto nel suo lavoro, che ha avuto bisogno di occasioni come il congresso di Norimberga e le Olimpiadi per esprimere il suo talento o era una complice del regime? “A dieci anni dalla scomparsa […]”, scrive Irene Bignardi, “l’audace, algida attrice di tanti film di montagna, la regista di ‘La bella maledetta’, di ‘Il trionfo della volontà’, di ‘Olympia’, la fotografa eccellente dei nuba e del mondo sottomarino, è ancora un personaggio scomodo, ammirato da molti […] ma sempre sotto accusa e sotto processo”. L’etichetta di connivente non le si è mai staccata di dosso, nonostante l’assoluzione in tanti processi che l’hanno ridotta in povertà a causa dei costi delle azioni legali. 
IL RICORDO DI IRENE BIGNARDI – Eppure, secondo Irene Bignardi, non dava l’impressione di una donna implicata in qualche modo nei crimini del regime. Alla giornalista, in occasione di un’intervista rilasciata per il suo novantesimo compleanno, Leni Riefenstahl aveva confessato in lacrime di sentirsi in colpa per non essere stata in grado di vedere quello che stava accadendo, per essere stata chiusa nel proprio egocentrismo. “Era difficile capire le cose allora”, aveva dichiarato, e le sue parole vengono citate ancora da Irene Bignardi. “O almeno era difficile per me.  Ero spesso in cima a una montagna o con l’occhio incollato a una cinepresa. I giornali che leggevo dicevano ben poco”.
IL LIBRO DI LILIAN AUZAS – L’immagine rimasta scolpita nella memoria di Irene Bignardi è anche quella che emerga dal libro di Lilian Auzas, tradotto da Monica Capuani – una “traduzione un po’ strana”, commenta la giornalista – ed edito da Elliot. Studiosa degli artisti attivi sotto i regimi totalitari – e appassionata anche lei come Leni Riefenstahl d’arte africana –, Lilian Auzas scrive un romanzo in terza persona soggettiva basato su quanto l’artista stessa racconta nella sua autobiografia, “Memoiren”, del 1987. Si tratta di un’opera a tratti un po’ ingenua. “L’effetto della terza persona in soggettiva […] sottolinea ed enfatizza quel che di volgarotto, di ovvio, di facile c’è in questa storia vera di ambizione e di potere, di bravura e di sessualità così libera da essere imbarazzante – almeno se te la senti raccontare con linguaggio da ‘sfumature’”, scrive Irene Bignardi. E a questo si aggiunge l’enfasi letteraria. Ma il giudizio sul libro è positivo: “escono da queste pagine un pezzo di storia e un ritratto ‘per tutti’ di questa donna caparbiamente  creativa, di questa artista […] testardamente votata a un’egocentrica realizzazione di se stessa e, come scrive con un brillante ossimoro Auzan, dei suoi ‘orribili capolavori’”. Insomma, forse non si spegnerà mai il dubbio riguardo a un suo coinvolgimento con il nazismo, ma sicuramente per la giornalista, e lo conferma il libro di Lilian Auzas, Leni  Riefenstahl è una figura da conoscere e studiare più approfonditamente.
13 settembre 2013
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