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Su Repubblica, Giuseppe Culicchia e l’analisi del sovraffollamento di scrittori in libreria

Dalle pagine di Repubblica, Andrea Bajani presenta il nuovo pamphlet di Giuseppe Culicchia ''E così vorresti fare lo scrittore''...

Andrea Bajani presenta il nuovo libro di Giuseppe Culicchia, un’analisi molto chiara e diretta dello scenario editoriale contemporaneo, in cui il sovraffollamento di testi porta il libro ad un ciclo di vita breve ed effimero

LA CRITICA QUOTIDIANA – Dalle pagine di Repubblica, Andrea Bajani presenta il nuovo pamphlet di Giuseppe Culicchia “E così vorresti fare lo scrittore”, una interessante riflessione sulla grande aspirazione dei giorni nostri riguardante il mestiere dell’ autore, in un periodo in cui tutti vogliono scrivere ma pochi desiderano leggere e i libri, da oggetti eterni e di culto, stanno sempre più prendendo la via della periodicità.

IL LIBRO DIVENTA PERIODICO – Il grande rischio verso cui si sta sempre più velocemente correndo è quello della catalogazione dei libri non più tra quegli oggetti “sottratti alla prosaicità della durata”, bensì, proprio come i giornali, tra i cosiddetti periodici. Il grande sovraffollamento di nuove uscite nelle librerie porta ad un invitabile diverso ciclo di vita del libro, decisamente più breve, che rischia di concludersi, a pochi mesi dall’uscita, al macero.


E COSI’ VORRESTI FARE LO SCRITTORE
– Il nuovo libro di Giuseppe Culicchia “E così vorresti fare lo scrittore” analizza in modo diretto, seppur con tono sarcastico, la cosiddetta “filiera del libro”, decisamente cambiata nel corso del tempo. Dagli anni Settanta ad oggi il panorama letterario è mutato in modo molto drastico. Mentre un tempo il desiderio più grande era quello di assaporare fino in fondo un testo attraverso la lettura, ora tutti sentono l’esigenza di esprimersi proprio attraverso la scrittura, in un panorama letterario sovraffollato di libri che nessuno però vuole più leggere.

LO SCENARIO LETTERARIO CONTEMPORANEO IN ITALIA – Lo scenario letterario contemporaneo è quello che prospetta ai nuovi scrittori un calvario, che con tutta probabilità non li porterà mai al successo. Ci troviamo infatti in un Paese in cui gli editori propongono numerosi scrittori esordienti, ma non sono disposti a supportarli in caso di insuccesso o non raggiungimento delle aspettative. L’editoria in Italia punta ormai alla massimizzazione del profitto, senza più tener conto della qualità. E’ questo il motivo che spiega per cui in libreria si trovino numerosissimi testi pieni di refusi. Il sovraffollamento di testi è ben dimostrato anche da come i testi vengono trattati dalla stampa. I libri infatti non vengono più presi in considerazioni in articoli e dibattiti dopo due mesi dall’uscita, perché ormai considerati vecchi e superati.

30 settembre 2013

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