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Su Repubblica, Giancarlo De Cataldo presenta ”I sicari di Trastevere” di Roberto Mazzucco

LA CRITICA QUOTIDIANA - Dalle pagine di Repubblica di oggi, Giancarlo De Cataldo esegue una attenta ed accurata descrizione de ''I sicari di Trastevere'' di Roberto Mazzucco. Si tratta di un romanzo proposto dalla casa editrice Sellerio a vent'anni dalla scomparsa dell'autore. Ambientato nella Roma del 1875, è un testo dai toni noir, definito come il primo vero ''romanzo criminale'' dell'Italia post unitaria...
Lo scrittore presenta “I sicari di Trastevere”, il primo romanzo criminale ambientato nella Roma del 1875 
 

LA CRITICA QUOTIDIANA – Dalle pagine di Repubblica di oggi, Giancarlo De Cataldo esegue una attenta ed accurata descrizione de “I sicari di Trastevere” di Roberto Mazzucco. Si tratta di un romanzo proposto dalla casa editrice Sellerio a vent’anni dalla scomparsa dell’autore. Ambientato nella Roma del 1875, è un testo dai toni noir, definito come il primo vero “romanzo criminale” dell’Italia post unitaria. 
 
L’ITALIA POST UNITARIA, TRA AFFARI E POTERE – Giancarlo De Cataldo presenta il romanzo noir firmato da Roberto Mazzucco “I sicari di Trastevere”, ambientato nella Roma del 1875, nuova capitale dell’Italia Unita. La vicenda si apre con il ritrovamento di un cadavere eccellente “Raffaele Sonzogno, erede della celebre dinastia lombarda, viene accoltellato a morte in via De’ Cesarini, a due passi da Piazza Navona, nella redazione de “La Capitale”, il giornale che da anni dirige con piglio battagliero”. Si tratta a quanto pare di un personaggio scomodo, sia a destra che a sinistra, inflessibile alle pressioni provenienti dai potenti, che desiderano il suo appoggio per arrivare al vertice economico e politico, in una Roma che sta diventando il simbolo per eccellenza del denaro e del potere, ottenuto ad ogni costo.  
 
I SICARI DI TRASTEVERE – Nonostante il nome dell’assassino, Frezza Pio, sia noto a tutti, appare evidente come il delitto non sia soltanto opera sua, ma di una banda, i noti “sicari di Trastevere”. “Che i sicari di Trastevere siano i responsabili del livello esecutivo dell’azione non si può dubitare. Ma chi li ha scatenati contro Sonzogno?” E’ da questo punto che partono le indagini alla scoperta del mandante dell’omicidio, ricercato tra i cosiddetti “poteri forti” del tempo, banchieri e costruttori, disposti a tutto pur di riuscire a portare a compimento i loro obiettivi. Ma il vero colpo di scena sta proprio nello svelamento del nome del responsabile, Giuseppe Luciani, adepto di Sonzogno ed amante della moglie. L’omicidio, da esecuzione politica in piena regola, si rivela invece un delitto passionale a tutti gli effetti. Tra le annotazioni, Mazzucco lascia una epigrafe senza tempo, valida per la Roma di ieri e di oggi “Insomma, chi svelava un reato o un intrallazzo correva maggiori pericoli di coloro che lo commettevano”. 
 
17 giugno 2013
 
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