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Le stranezze degli scrittori più impensabili e curiose

Anche gli scrittori avevano le loro stranezze; da Oscar Wilde a Charles Dickens, da James Joyce a Ernest Hemingway, ecco una carrellata

Gli scrittori sono persone comuni, esattamente come noi. Ma oltre alla scrittura e alle loro opere, ovviamente, avevano anche altre passioni e le loro esistenze molto spesso erano scandite da una serie di stranezze che, in un certo senso si auto-infliggevano. Scopriamole insieme.

Ecco alcune delle stranezze degli scrittori famosi

LE DROGHE 

La nota autrice, Louisa May Alcott, che creò le “Piccole Donne”, classico della letteratura dell’infanzia era un’accanita fumatrice d’oppio. D’altronde non era la sola se pensiamo che Jean Paul Sartre per dare libero sfogo alla sua immaginazione iniziò a fare ampio uso di mescalina finché un giorno non sostenne di essere inseguito da un’aragosta.

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LE DISPUTE 

Il noto scrittore de “Il vecchio e il mare”, Ernest Hemingway, decantava sì la pazienza ma, a quanto pare, non prendeva neanche troppo bene le recensioni negative tanto da stendere uno dei critici che gliene aveva scritta una.

Non tutti sanno che ci fu una disputa tra Oscar Wilde e Bram Stoker per via di una donna: Florence Balcombe. Quest’ultima, infatti, scelse il noto scrittore di Dracula a discapito di un gay dichiarato che, inoltre, aveva una fissa per le tinte per capelli. Charles Dickens, invece, il padre di “Oliver Twist” era un maniaco dell’ordine e, come se non bastasse, era assai superstizioso: toccava tutto tre volte, di buon auspicio.

LE STRANEZZE 

Edgar Allan Poe, il maestro dell’horror che terrorizza ancora oggi un gran numero di lettori, non solo aveva paura del buio ma ebbe a che fare con la matematica in un modo piuttosto.. inquietante. Nella sua scuola, infatti, quand’era ancora un infante, non volendo il suo professore spendere soldi per comprare libri, aveva trovato un modo tutto suo per far imparare a far di conto ai suoi allievi: con le date di morte e di nascita incise sulle lapidi del cimitero.

T.S. Eliot, invece, amava i cuscinetti che spernacchiavano quando ci si siede sopra e i sigari esplosivi. Altrettanto divertente era Lewis Carroll che costruiva gadget; la penna elettrica, il triciclo e l’antenato dello Scarabeo. Un po’ meno allegro il destino delle sorelle Bronte: la casa in cui crebbero era circondata da ben tre cimiteri e, nonostante il luogo fosse dichiaratamente agghiacciante, loro lo adoravano.

GLI AMANTI 

James Joyce odiava i cani e i tuoni ma amava il sadomaso come dimostrano diverse lettere spedite alla sua amante. Tra gli amatori della letteratura, ricordiamo Lord Byron che in un anno, mentr’era a Venezia, sedusse ben 250 donne e William Shakespeare; sua moglie era già incinta il giorno del matrimonio – e, a quanto pare, non era la sola.

Un altro grande estimatore delle donne e neanche troppo poco narciso era Lev Tolstoj che, nel corso della sua prima notte di nozze, raccontò alla moglie 18enne le sue numerose esperienze sessuali, incoraggiandola a leggere i suoi diari privati.

 

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