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Storia e arte, Il Casino Giustiniani Massimo al Laterano

Il Casino Giustiniani Massimo al Laterano, sede della Delegazione di Terra Santa a Roma, è protagonista del libro di Monica Minati, operatrice didattica presso i musei del Polo Museale Romano, che ha presentato l’8 maggio questo volume come anticipazione della sua tesi di laurea in Studi Umanistici proprio in una sala del Casino.  Monica Minati, nel libro “Il Casino Giustiniani Massimo al Laterano” (Edizioni Terra Santa 2014), descrive la storia nei secoli di questa imponente villa, che si trova a pochi passi dalla Basilica di San Giovanni in Laterano, dalle origini risalenti al Seicento fino al 1948, quando fu acquistata dalla Custodia di Terra Santa. Si tratta di un volume ricco di fotografie, per la maggior parte realizzate da Roberto Sigismondi.

 “Questo lavoro è il frutto di anni e anni di ricerche e mi auguro che Monica ci regali presto una completa monografia – ha detto il prof. Enzo Borsellino dell’Università degli Studi Roma Tre – Sono “solo” 120 pagine condensate di notizie a carattere urbanistico, storico e architettonico”. Il prof. Borsellino ha descritto le modifiche apportate nel tempo alla palazzina, che fu fatta erigere tra il 1605 e il 1618 dal marchese Vincenzo Giustiniani come casa di campagna per ospitare la sua collezione di antichità di famiglia. Nel 1803, la struttura passò al marchese Carlo Massimo.

Negli anni successivi le sale al piano terra furono decorate dai pittori Nazareni, un gruppo di artistii romantici tedeschi, dei quali ha parlato ampiamente Stefano Petrocchi, della Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il Polo museale della città di Roma. I Nazareni si ribellarono al classicismo accademico, un gesto forte ma fatto senza clamore. “Vienna non era più sufficiente per fare arte – ha spiegato – e vennero a Roma, dove si ispirarono soprattutto a Raffaello”. Tra i Nazareni ci furono però anche maestranze italiane, tema che sarà approfondito nella monografia dell’autrice che uscirà a breve.

Monica Minati ha descritto le sale decorate dai Nazareni, tra i quali Johann Friedrich Overbeck, Philipp Veit, Joseph Anton Koch, Julius Schnorr e Joseph von Führich. Nei loro dipinti compaiono splendide rappresentazioni tratte dalla “Divina Commedia” di Dante, dall’“Orlando Furioso” di Ariosto e dalla “Gerusalemme Liberata” di Tasso. “Alla morte di Carlo Massimo – ha spiegato l’autrice – Overbeck abbandonò il cantiere e si spostò ad Assisi”.

Il Casino, cha può vantare un ampio giardino, è un luogo ricco di arte e storia, con statue antiche e affreschi di rilievo. Certo potrebbe diventare un luogo di visita alternativo nella città di Roma, come ha ipotizzato fra Giuseppe Ferrari, delegato per l’Italia della Custodia di Terra Santa.

La Delegazione di Terrasanta è stata realizzata dopo la Seconda Guerra Mondiale. Era un punto di riferimento durante i viaggi in Italia dei frati della Terra Santa. Ad oggi, si potrebbe definire una sorta di ambasciata di Terra Santa, che svolge un ruolo di coordinamento e supporto verso gli altri Commissariati in Italia. La Delegazione rende testimonianza delle preoccupazioni pastorali per i luoghi santi, oltre che delle necessità che presentano le comunità cristiane in Medio Oriente. Offre inoltre una guida francescana ai pellegrini tramite l’Ufficio Pellegrinaggi; anche Giovanni Paolo II, allora cardinale di Cracovia, fu pellegrino in Terra Santa insieme ai Frati Minori.

Elisa Sartarelli

10 maggio 2014
 
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