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Stefano Parise, presidente AIB , ”Con BiblioPride vogliamo raccontare l’Italia delle biblioteche che funzionano”

Raccontare l'Italia delle biblioteche che funzionano, dei bibliotecari professionisti e orgogliosi di esserlo. E' questo il principale scopo per il quale si tiene domani a Napoli BiblioPride, la giornata nazionale delle biblioteche organizzata dall’AIB. Il presidente dell'Associazione Italiana Biblioteche Stefano Parise spiega come è nato il progetto e parla dello stato delle biblioteche in Italia, che ravvolgono tutti i prodotti della creatività e dell'ingegno umano...

Il presidente nazionale AIB Associazione Italiana Biblioteche spiega come è nato il progetto e parla dello stato delle biblioteche in Italia


MILANO – Raccontare l’Italia delle biblioteche che funzionano, dei bibliotecari professionisti e orgogliosi di esserlo. E’ questo il principale scopo per il quale si tiene domani a Napoli BiblioPride, la giornata nazionale delle biblioteche organizzata dall’AIB. Il presidente dell’Associazione Italiana Biblioteche Stefano Parise spiega come è nato il progetto e parla dello stato delle biblioteche in Italia, che ravvolgono tutti i prodotti della creatività e dell’ingegno umano.

Domani si tiene la prima edizione di BiblioPride. Da cosa nasce l’idea di questa iniziativa?
Carlo Ghilli, direttore della biblioteca comunale "Renato Fucini" di Empoli, ha inizialmente lanciato l’idea di organizzare una manifestazione di portata nazionale che coinvolgesse tutto il mondo delle biblioteche. BiblioPride, già nel nome, dichiara l’orgoglio di essere i rappresentanti di una professione, quella del bibliotecario, capace di contribuire attivamente allo sviluppo sociale e culturale del nostro Paese. L’AIB, la principale associazione professionale italiana attiva nel settore delle biblioteche, ha accolto con entusiasmo l’idea traducendola nei fatti: domani, a Napoli, saremo tutti insieme per la prima Giornata nazionale delle Biblioteche.

Qual è lo stato delle Biblioteche in Italia?
Il comparto, pur in assenza di dati nazionali, conta oltre 12.700 biblioteche:  6.700 dei Comuni, circa 2000 dell’Università, 1.250 degli enti ecclesiastici e 46 del Mibac, il Ministero dei Beni e Attività Culturali. Gli occupati del settore variano tra i 15 e i 17 mila (1000 sono bibliotecari del Mibac). Il 40% degli impiegati lavora con contratti atipici. Anni di politiche statiche e mancanza di iniziative da parte delle stesse biblioteche non hanno certo aiutato il settore. Ma con il BiblioPride noi non vogliamo solo parlare di ciò che non va – sarebbe troppo facile, soprattutto in questo momento di crisi generale – bensì raccontare l’Italia delle biblioteche che funzionano, dei bibliotecari professionisti e orgogliosi di esserlo.

 

Qual è stata la partecipazione da parte di scrittori e case editrici? Come hanno accolto l’iniziativa?
Come dimostra l’intenso programma della giornata napoletana del 13, senza dimenticare la settimana di eventi organizzati in tutta Italia dall’8 al 14 ottobre (disponibile su www.aib.it), il BiblioPride è stato accolto con entusiasmo da più parti: scrittori, case editrici, istituzioni, hanno riconosciuto le potenzialità di questa iniziativa, una testimonianza ‘viva’ dell’importanza delle biblioteche, portata in mezzo alla gente. Il fatto stesso che nomi importanti della cultura italiana come Andrea Camilleri, Michela Murgia, Loredana Lipperini, Marcello Fois, Giovanni Tizian, Marcello Sannino, Maurizio Braucci, Mariolina Venezia, Guido Conti, Ivano Porpora, Paolo Pisanti e Diego Guida, vogliano essere presenti al fianco dei bibliotecari, significa che possiamo raccontare una storia diversa, positiva, lontana dagli scandali della cronaca recenti. L’iniziativa è stata inoltre rilanciata sui Social network da case editrici come Marcos y Marcos, Sellerio, Einaudi.

 

Secondo lei, oltre a iniziative come questa, cos’altro si dovrebbe fare per valorizzare il patrimonio librario presente sul territorio italiano?
A conclusione del videomessaggio registrato appositamente per l’occasione del BiblioPride, Camilleri dice: “non finirò mai di essere grato alle biblioteche e mi auguro veramente, dal profondo del cuore, che le cose possano cambiare”. Ecco, per valorizzare il patrimonio librario, serve prima di tutto un senso di oggettiva gratitudine per le biblioteche italiane, luoghi aperti, gratuiti e alla portata di tutti, dove si raccolgono, organizzano, tutelano e si rendono disponibili tutti i prodotti della creatività e dell’ingegno umano.

 

12 ottobre 2012

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