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Stefania Graziano di Notre Italie, ”Promuoviamo con successo la cultura italiana in Francia”

I francesi amano la lingua e la cultura italiana. È quanto ha potuto riscontrare in tre anni di attività Stefania Graziano, presidente dell'associazione culturale Notre Italie, nata per far conoscere il nostro Paese in Francia. Diverse sono le iniziative proposte, da degustazioni di vini a corsi di cucina e conferenze, con attenzione anche al mondo letterario...
La presidente di Notre Italie presenta le attività dell’associazione, nata per far conoscere la lingua e la cultura italiana in Francia, disegnando un bilancio dei primi tre anni di attività

MILANO – I francesi amano la lingua e la cultura italiana. È quanto ha potuto riscontrare in tre anni di attività Stefania Graziano, presidente dell’associazione culturale Notre Italie, nata per far conoscere il nostro Paese in Francia. Diverse sono le iniziative proposte, da degustazioni di vini a corsi di cucina e conferenze, con attenzione anche al mondo letterario.  

Quando, per iniziativa di chi e con quali obiettivi è nata l’associazione Notre Italie? Può fare un bilancio delle attività svolte fin qui?
L’associazione Notre Italie è nata nel 2010 grazie all’iniziativa di un piccolo gruppo di amici che hanno in comune la passione per la lingua e la cultura italiana. Attraverso l’associazione, basata solo sul volontariato e sulle quote di iscrizione, cerchiamo di parlare non solo di quegli aspetti per cui il nostro Paese è molto noto all’estero, ma vogliamo anche far conoscere ciò di cui si parla poco o non si parla affatto.
Sono passati ormai tre anni da quando Notre Italie ha fatto i primi passi nel mondo delle associazioni, un settore che in Francia funziona abbastanza bene. Da allora, siamo cresciuti, ci siamo fatti strada e abbiamo attirato un numero di aderenti sempre più in crescita.
Le attività proposte in questi tre anni sono tante. Due esempi. Una giornata su Sant’Anna di Stazzema nel 2012 al museo d’Aquitaine in collaborazione con l’associazione Dante Alighieri e il museo della resistenza Jean Moulin. E poi un incontro al Gran Théâtre di Bordeaux con il maestro Paolo Olmi in occasione delle prove del Barbiere di Siviglia. Una bella esperienza che ci ha permesso di vedere cosa c’è dietro le quinte e soprattutto di conoscere il maestro Olmi, un uomo straordinario sul piano professionale ma anche umano.

Con quali attività Notre Italie cerca di promuovere la cultura italiana all’estero?
Le attività che proponiamo sono tante. Per esempio degustazione di vini e prodotti di tutte le regioni italiane à l’Ecomusée du vin et de la vigne di Gradignan, messo gentilmente a nostra disposizione dal direttore. Viene presentata la regione scelta, il suo territorio e i suoi vitigni e poi si passa alle tre fasi che compongono una degustazione.
Organizziamo poi conferenze su svariati argomenti, tenute da ricercatori, professori universitari, traduttori e guide. L’anno scorso una conferenza sulla geologia dell’Italia ha riscosso grande successo.
Ci sono anche corsi di cucina regionale. I piatti, preparati in funzione dei prodotti di stagione, vengono degustati alla fine del corso.
E ancora, incontri mensili per parlare dell’Italia di oggi, e manifestazioni in collaborazione con altre associazioni, musei, cinema, librerie, sale spettacolo.

Quali sono le attività nell’ambito di libri e letteratura?
Per parlare di letteratura ci ritroviamo in un caffè vicino al campus universitario il primo venerdì di ogni mese. Mi occupo io di questi incontri, ma scegliamo assieme i libri da leggere. Abbiamo già parlato di Dino Buzzati e delle sue opere e siamo in contatto con l’associazione “Amici di Buzzati” perché ci piacerebbe fare un viaggio nelle Dolomiti che lui amava tanto. Quest’anno invece abbiamo voluto fare un piccolo omaggio ad Antonio Tabucchi e ringraziamo la signora Chapuis, una delle traduttrici di questo grande autore che, malgrado gli impegni, è riuscita qualche volta a stare con noi. I libri di Tabucchi sono così belli che è stato difficile sceglierne uno. Ma alla fine abbiamo optato per “Sostiene Pereira”.
C’è un tale entusiasmo nel gruppo che ho deciso, per il terzo anno consecutivo, di animare questi incontri. Alla rentrée leggeremo “Mi riconosci” di Andrea Bajani, un modo per rimanere ancora con Tabucchi e per parlare di un giovane scrittore che i francesi apprezzano molto. L’ho incontrato due mesi fa all’Escale du livre e gli ho chiesto se gli sarebbe piaciuto ritornare a Bordeaux per parlarci del suo libro. La risposta è stata affermativa.

Qual è il riscontro da parte del pubblico? C’è un interesse in Francia per la cultura del nostro paese?

I francesi amano la lingua e la cultura italiana e c’è grande interesse per tutto ciò che proponiamo. C’è chi, figlio o nipote di emigrante, vuole ritrovare le radici che la famiglia, per integrarsi, ha occultato appena arrivata sul suolo francese. E poi ci sono persone attratte dal nostro Paese, dalla sua gente, dalla sua creatività e vitalità. Oggi, e questo mi fa molto piacere, i francesi si recano in Italia per visitare non solo località turistiche, ma anche parchi, paesini isolati di cui hanno vagamente sentito parlare nei film, nei libri e nelle varie associazioni. C’è anche chi non ha mai messo piede all’estero e sceglie l’Italia come prima destinazione, magari per assaggiare i vini che proponiamo.
Si, siamo soddisfatti e continueremo a promuovere il nostro paese.

28 maggio 2013

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