Uscito lo scorso 14 gennaio in tutte le librerie “Spera”, il libro di Papa Francesco, scomparso oggi 21 aprile, ha fin da subito costituito un caso editoriale per diverse ragioni.
Già in prevendita aveva esercitato enorme fascino nei lettori che lo hanno acquistato in grande quantità. A un giorno dalla sua uscita, ha già registrato vendite record. Su Amazon, è fra i libri più venduti del momento, primo nella categoria di Biografie e autobiografie. Ma non è soltanto per tale ragione che l’autobiografia dell’attuale pontefice rappresenta un caso nel mercato del libro. Scopriamo subito qualcosa di più.
“Spera” di Francesco
La sinossi del libro
“Spera” è stata la prima autobiografia mai pubblicata da un Papa nella storia. Un’autobiografia completa, la cui stesura ha impegnato gli ultimi sei anni, che procede dai primi del Novecento, con le radici italiane e l’avventurosa emigrazione in America Latina degli avi, per svilupparsi attraverso l’infanzia, gli entusiasmi e i turbamenti della giovinezza, la scelta vocazionale, la maturità, fino a coprire l’intero pontificato e il tempo presente.
Nel raccontare con intima forza narrativa le sue memorie (non tralasciando affatto le proprie passioni), Francesco affronta senza alcuna dissolvenza anche i nodi cruciali del pontificato e sviluppa con coraggio, schiettezza e profezia i più importanti e dibattuti temi della nostra contemporaneità: guerra e pace (compresi i conflitti in Ucraina e Medio Oriente), migrazioni, crisi ambientale, politica sociale, condizione femminile, sessualità, sviluppo tecnologico, futuro della Chiesa e delle religioni.
Ricco di rivelazioni, di aneddoti, di illuminanti riflessioni, un memoir emozionante e umanissimo, commovente e capace di umorismo, che rappresenta il “romanzo di una vita” e al tempo stesso un testamento morale e spirituale destinato ad affascinare i lettori di tutto il mondo e a incarnare il suo lascito di speranza per le generazioni future.
Le ragioni del successo di “Spera”
Non era mai capitato di vedere l’autobiografia di un pontefice ancora in vita.
Per la prima volta, un papa – che già in altri contesti ha dimostrato di essere “rivoluzionario” – decide di pubblicare le sue memorie, di esporsi a milioni di lettori in tutto il mondo, non solo mentre è ancora in vita, ma soprattutto mentre è ancora in carica. La decisione di pubblicare “Spera”, uscito in contemporanea mondiale in 100 paesi, nasce dalla volontà di lasciare subito, il prima possibile, una testimonianza di positività e speranza in un mondo che versa in condizioni terribili.
Papa Francesco ha deciso di farlo proprio in concomitanza con il Giubileo. Papa Francesco, che già altre volte si era misurato con il pubblico raccontando episodi della sua vita, questa volta si racconta a tutto tondo, in prima persona, dall’inizio sino ad oggi. E per comprendere il senso di quest’opera straordinaria, condividiamo con voi le parole che il Pontefice ha speso nell’introduzione di “Spera”, in riferimento alla memoria e all’esercizio dell’autobiografia:
«Un’autobiografia non è la nostra letteratura privata, piuttosto la nostra sacca da viaggio. E la memoria non è solo ciò che ricordiamo, ma ciò che ci circonda. Non parla unicamente di quel che è stato, ma di quel che sarà. Si dice comunemente “aspetta e spera”– tanto che nel vocabolario spagnolo la parola esperar significa sia sperare sia aspettare –, ma la speranza è soprattutto la virtù del movimento e il motore del cambiamento: è la tensione che unisce memoria e utopia per costruire davvero i sogni che ci aspettano. E se un sogno si affievolisce, bisogna tornare a sognarlo di nuovo, in nuove forme, attingendo con speranza dalle braci della memoria».
La scomparsa di Papa Francesco
“Spera” è un libro che passerà alla storia e che oggi assume un significato ancor più forte valore, un testamento spirituale che Papa Francesco ha lasciato ai credenti e in generale a tutti i lettori. Oggi 21 aprile la triste notizia della scomparsa del pontefice era stata data dal cardinale Kevin Farrell con queste parole:
“Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre.
La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l’anima di Papa Francesco all’infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino”.