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”Scriptorium cafè”, il book bar che unisce ricercatezza gastronomica e letteraria

Marco Vagli, di origini toscane, e Andrea Marras (suo cognato, milanese), hanno unito esperienza e passione per creare un luogo di aggregazione giovanile, dove ricopre largo spazio il mondo dei libri, generosamente donati grazie al passaparola...

Nel cuore di Milano, esiste un locale dedicato ai giovani, dove è possibile bere un cappuccino sfogliando un buon libro

 

MILANO – Entrambi appassionati di libri ed entrambi nel mondo della ristorazione da 20 anni. Marco Vagli, di origini toscane, e Andrea Marras (suo cognato, milanese), hanno unito esperienza e passione per creare un luogo di aggregazione giovanile, dove ricopre largo spazio il mondo dei libri, generosamente donati grazie al passaparola. Si chiama “Scriptorium cafè” e prende spunto dai Book bar internazionali.

 

Come è nato questo progetto?
È quel genere di cose che nasce così, quasi per caso. Avevamo da tempo l’idea di aprire un bar; abbiamo trovato il locale giusto qui a Milano, in via Sant’Agnese, vicino all’università Cattolica. A quel punto ci siamo detti: “Il classico bar non va bene, dobbiamo fare qualcosa di diverso”.  E, dal momento che siamo entrambi appassionati di libri, abbiamo pensato a questa iniziativa: all’interno del bar, mettere a disposizione dei libri per i clienti. L’idea è partita così, poi si è ampliata: abbiamo messo a disposizione intere librerie, non solo dei libri. È nato un “caffè letterario”, dove i ragazzi possono venire chiaramente per bere un caffè, prendere un panino o un dolce ma anche trascorrere del tempo, possono prendere tutti i libri che abbiamo in libreria, leggerli al bar o portarli direttamente a casa.

 

La vostra iniziativa sembra seguire le tendenze americane, anche sulla scia della grande catena “Starbucks”, è vero?
Sì certo. L’idea è proprio quella di rivolgerci innanzitutto ai giovani e agli studenti e offrire loro un luogo di svago e aggregazione, non solo un posto dove bere un caffè e poi andarsene. Non a caso abbiamo creato una sala studio e installato anche l’area wifi. Abbiamo aperto a maggio e finora abbiamo avuto un buon successo: questo perché gli studenti hanno capito che questa iniziativa è dedicata a loro.

 

Che genere di libri avete?
Ne abbiamo di tutti i generi. Merito del passaparola e di “Facebook”: abbiamo fatto circolare la voce riguardo la nostra iniziativa, siamo andati alla ricerca di libri nuovi o usati, e in poco tempo abbiamo allestito una piccola libreria. Tantissimi volumi sono stati donati da chi ne aveva in esubero a casa propria, chi voleva disfarsene, chi non aveva più spazio in casa per tenerli e invece di buttarli via – perché ovviamente non si può buttare via un libro! -, li hanno dati a noi. Ce li hanno regalati per essere a disposizione di tutti. Dalla narrativa alla poesia, testi scientifici, classici, libri in lingua straniera… C’è di tutto insomma.

 

Questa varietà letteraria si traduce anche nel cibo. Un elemento distintivo del vostro locale è infatti anche il menù, dove ai diversi piatti sono stati assegnati i nomi delle più importanti opere o autori. Qual è invece la vostra specialità?

Si può dire che c’è stata una ricerca gastronomica accanto a quella letteraria. Abbiamo diviso i panini seguendo i generi: classici, narrativa, poesia, scientifici, fiabe etc. Poi all’interno dei generi, abbiamo assegnato il nome di uno scrittore o di un’opera a seconda del gusto e degli ingredienti. Tra i classici c’è ad esempio l’“Odissea”, la “Divina Commedia”, “Guerra e Pace”; nella narrativa c’è Guareschi, Calvino, Verne; tra quelli scientifici c’è Galileo, Leonardo, Copernico… e così via. Ci sono un po’ tutti gli autori principali nazionali e internazionali. Nel panino “Guerra a Pace” c’è, ad esempio, il salmone con burro e fette di limone. “L’inferno” della “Divina Commedia” è invece farcito con salame piccante, caprino e peperoncino. Così che il panino ricordi un po’ lo scrittore e l’opera.
Ma la nostra specialità è la ghiacciata di frutta (per la quale siamo stati intervistati anche da Radio 101), inventata già all’epoca dei Romani: frutta e ghiaccio lavorati in modo particolare. Una delizia. È un’antica ricetta che si dice risalga a Plinio il Vecchio.

Il nome “Scriptorium cafè” rivela la duplice natura di questo locale. C’è il bar, ci sono i libri e c’è una sala studio. Siete stati mossi anche dall’intento di diffondere la cultura della lettura?
Assolutamente sì. Per questo da ottobre daremo inizio anche a delle serate e a intere giornate dedicate alla narrativa e agli scrittori, soprattutto emergenti. Realizzeremo quindi degli incontri ad hoc dedicati ai libri. La sala studio dei ragazzi sarà adibita a sala conferenze. Noi crediamo molto nel valore della lettura.

 

12 maggio 2014

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