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Sbarca a Pisa ”La Cosmonauta” di Jo Lendle

Ieri, prima delle tre giornate del festival, nella cornice del Palazzo dei Congressi pisano, lo scrittore Jo Lendle ha presentato al pubblico italiano il suo romanzo La cosmonauta, pubblicato nel 2009 in Germania e ora edito da Keller.

Il Pisa Book Festival offre un variegato panorama di incontri e confronti con autori noti o emergenti. Tra questi, Jo Lendle, autore tedesco, che presenta in Italia il suo primo romanzo pubblicato nel Belpaese, La cosmonauta, edito da Keller, insieme al suo traduttore Franco Filice

PISA – Ieri, prima delle tre giornate del festival, nella cornice del Palazzo dei Congressi pisano, lo scrittore Jo Lendle ha presentato al pubblico italiano il suo romanzo La cosmonauta, pubblicato  nel 2009 in Germania e ora edito da Keller. La conversazione è stata coordinata dal drammaturgo Franco Farina e intervallata da momenti di reading curati dal gruppo Fare Teatro del Teatro Verdi di Pisa.

UNA DONNA IN FUGA – I momenti teatrali hanno ampiamente occupato lo spazio dedicato alla presentazione, offrendo la possibilità di conoscere direttamente il romanzo e lo stile dello scrittore, il quale, incalzato dalle domande di Farina, ha spiegato che il sottotitolo del suo romanzo avrebbe potuto essere “una donna in fuga”. La cosmonauta, infatti, racconta la partenza di una donna che, dopo la tragica morte del figlio adolescente, decide di intraprendere un viaggio diretto alla Luna, con l’intenzione di portare a termine uno dei più grandi desideri dell’adorato figlio.

IL FASCINO DELLA LUNA – Spiega Lendle che «l’idea del libro nasce dal fascino che la Luna, allo stesso tempo vicina e lontana, ha sempre esercitato su di me. La Luna è un elemento affascinante, un luogo in cui rifugiarsi. La protagonista del romanzo, dunque, compie un viaggio di fuga per esaudire un desiderio del figlio ma si accorge, durante il percorso, che la forza di gravità terrestre le impedisce di portare a termine l’impresa. La Terra la trattiene a sé e il mio libro è un libro sul perché bisogna rimanere sulla Terra». La protagonista è una donna che non ha motivi per restare lì dove si trova e decide di fuggire. La sua fuga è, in un certo senso, la fuga dell’uomo contemporaneo che si pone quesiti assillanti, avendo – ora più di un tempo – sempre meno punti certi.

UNIVERSO FEMMINILE – Farina spiega e sottolinea l’interessante cambio stilistico e ritmico all’interno del romanzo, che prende avvio in una dimensione onirica, priva di dialoghi, e presenta poi, con un repentino mutamento di registro, una scheda di presentazione della protagonista, in cui l’elemento verticale domina la narrazione, a significare il vincolo constante verso il basso, la forza di gravità che trattiene la donna. All’interno di un universo prettamente femminile, spicca il personaggio di Adam, unico uomo del romanzo, attraverso cui, afferma Lendle, «ho cercato di sollecitare Ella a rimanere tra di noi, ho voluto trattenerla sulla Terra e nella vita».

FUGA DALLA REALTA’ – Come evidenziato anche dal traduttore, Franco Filici, presente al dibattito, la poetica di Lendle si basa su una costante ricerca di fuga dalla realtà, sulla volontà di voler travalicare i limiti e i confini umani. Il finale di questo romanzo è aperto, non definito, perché, dice l’autore, «non esistono risposte chiare ad alcuni quesiti che solo la letteratura riesce a problematizzare, senza darne una risposta precisa. E’ difficile prefigurare un finale netto al romanzo perché la vita presenta dei fenomeni che si sottraggono alla nostra comprensione poiché sfocati, vaghi, indeterminati come la stessa vita».

Cristina Rendina

16 novembre 2013

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