Carlo Rovelli torna con “Sull’eguaglianza di tutte le cose”: l’universo secondo il fisico che ha reinventato il tempo

10 Ottobre 2025

Carlo Rovelli torna con "Sull’eguaglianza di tutte le cose": un viaggio tra fisica e filosofia dopo L’ordine del tempo, alla ricerca del senso dell’universo.

Carlo Rovelli torna con "Sull’eguaglianza di tutte le cose": l’universo secondo il fisico che ha reinventato il tempo

C’è un filo che lega ogni pagina di Carlo Rovelli, dal celebre “L’ordine del tempo” fino alla nuova opera in arrivo per Adelphi, “Sull’eguaglianza di tutte le cose. Lezioni americane” (in uscita il 16 ottobre); è il filo dell’incertezza, intesa non come errore ma come verità del mondo.

In attesa del nuovo libro, una domanda: cos’è davvero reale per Carlo Rovelli?

Nel suo nuovo saggio, il fisico teorico più letto d’Italia torna a interrogarsi su ciò che unisce la materia e la mente, l’elettrone e il pensiero, il giudizio e la galassia: un’eguaglianza profonda tra tutte le cose dell’universo. Un concetto che non appartiene solo alla scienza, ma alla filosofia, e che Rovelli affronta con la consueta grazia che mescola rigore e stupore.

Da “L’ordine del tempo” a oggi: come Rovelli ha cambiato il modo di pensare la realtà

Ne “L’ordine del tempo” (Adelphi, 2017), Rovelli ci ha insegnato che il tempo non scorre in modo uniforme e oggettivo, ma nasce dal nostro sguardo, dalla relazione tra le cose.

“Il tempo non è una linea che scorre, ma un intreccio di storie che si svolgono insieme.”

Così scriveva, spingendo i lettori a vedere l’universo come una rete di relazioni e non come un insieme di oggetti isolati. Il successo internazionale del libro — tradotto in oltre 40 lingue — ha confermato la capacità di Rovelli di unire la fisica alla poesia, la scienza all’esperienza umana.

Oggi, “Sull’eguaglianza di tutte le cose” sembra riprendere quella riflessione, spostandola dal tempo allo spazio della coscienza e della materia: se tutto è legato, se tutto si rispecchia, allora la separazione tra uomo e mondo è solo un’illusione.

Scienza, filosofia e poesia: il linguaggio unico di Carlo Rovelli

Rovelli è, come Italo Calvino nelle sue “Lezioni americane” (a cui il sottotitolo del nuovo libro sembra alludere), un costruttore di ponti: tra la fisica e la letteratura, tra la filosofia antica e la ricerca moderna.

Ne “L’ordine del tempo” cita spesso Anassimandro e Dante, mentre ne Le sette brevi lezioni di fisica aveva saputo condensare secoli di teoria in poche pagine perfette. Con la nuova opera, promette di andare oltre: accostando la meccanica quantistica al pensiero orientale, come nel racconto del filosofo cinese Zhuangzi che sogna di essere una farfalla e non sa più chi sogna chi.

Qui la conoscenza non è più dominio, ma contemplazione. Il sapere scientifico, per Rovelli, è un atto di umiltà: imparare a convivere con l’incertezza, accettando che la verità è un orizzonte mobile, non una conquista definitiva.

Dal tempo all’eguaglianza, un pensiero in continua espansione

In attesa dell’uscita ufficiale, si può intuire che “Sull’eguaglianza di tutte le cose” approfondirà l’idea che attraversa tutta la sua opera: l’universo come dialogo tra forze, un sistema in cui nulla esiste da solo.

Così come in “L’ordine del tempo” il fisico demoliva la concezione lineare e assoluta del tempo, qui sembra voler smontare la gerarchia delle cose, suggerendo una visione radicalmente egualitaria della realtà: non più materia e spirito, oggetto e soggetto, ma un’unica sostanza che vibra.

Perché Rovelli continua a incantare lettori di ogni età

Carlo Rovelli ha il dono raro di rendere la fisica un atto poetico. La sua scrittura non “spiega” soltanto: accompagna, trasforma.

Nei suoi libri la scienza non è un insieme di formule, ma una forma di attenzione — un modo per vedere meglio il mondo e, forse, capirlo un po’ meno ma amarlo di più.

Ecco perché ogni nuova uscita è attesa come un evento: perché ci restituisce il senso del mistero, ricordandoci che la conoscenza non è possesso, ma curiosità infinita.

Un ponte tra passato e futuro della conoscenza

Mentre la comunità scientifica continua a interrogarsi sull’unificazione della fisica, Rovelli riporta la discussione al suo nucleo più umano: la consapevolezza che, per capire il cosmo, dobbiamo prima capire il nostro posto dentro di esso. E forse, come suggerisce il titolo della nuova opera, l’unico modo per riuscirci è accettare che tutto è legato — e che l’eguaglianza non è un principio morale, ma una condizione ontologica: tutto ciò che esiste è fatto della stessa luce.

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