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Rossella Calabrò, ”Nel mio libro faccio la parodia delle 50 sfumature di E.L. James, raccontando come sono gli uomini nella realtà: simpaticamente normali e pieni di difetti”

Un uomo meno fascinoso del Mr. Grey di E.L. James, bello, ricco, affascinante e perverso, ma sicuramente molto più divertente e soprattutto vicino alla realtà. Parliamo di Gigio, il protagonista di “50 sbavature di Gigio”, il libro scritto per Sperling & Kupfer da Rossella Calabrò che già dal titolo fa la parodia al bestseller “50 sfumature di grigio”, record di vendite e caso editoriale degli ultimi mesi...

L’autrice e blogger parla di “50 sbavature di Gigio”, la risposta ironica alla piccante trilogia campione di vendite di E.L. James

 

MILANO – Un uomo meno fascinoso del Mr. Grey di E.L. James, bello, ricco, affascinante e perverso, ma sicuramente molto più divertente e soprattutto vicino alla realtà. Parliamo di Gigio, il protagonista di “50 sbavature di Gigio”, il libro scritto per Sperling & Kupfer da Rossella Calabrò che già dal titolo fa la parodia al bestseller “50 sfumature di grigio”, record di vendite e caso editoriale degli ultimi mesi. Copywriter, autrice, blogger, l’autrice ha un seguitissimo blog su Style.it, Il blog delle matrigne, e scrive recensioni di libri per BolCafé. Tra le altre attività, ha insegnato Copywriting, ha pubblicato sceneggiature per fumetti e testi di canzoni per bambini.

 

Da cosa nasce l’idea del suo libro, chiaramente ispirato al campione di vendite “50 sfumature” di E.L. James?
Nasce da una risata. Mentre leggevo la trilogia ridacchiavo tra me e me, pensando che, di uomini come Mr Grey, non ne esistono. Per fortuna. Quindi mi sono alzata dal divano e mi sono messa al computer a scrivere il mio libriccino, prendendo in giro benevolmente le sfumature e trasformandole, già che c’ero, in sbavature.

 

Cosa ne pensa della trilogia di E.L. James? Perché secondo lei ha avuto tutto questo successo?
La trilogia, se non ci si aspetta la buona scrittura o una trama originale, è un capolavoro. Non della letteratura, ma del marketing. Massimo rispetto a chi ha saputo costruire questa operazione impeccabile. La storia della James rispecchia i sogni affettivi più scorretti delle donne. L’erotismo è un dettaglio trascurabile.

Quali sono le affinità e le differenze tra il suo Gigio e Mr Grey?
Mr Grey, bellezza e ricchezza a parte (cose che, entrambe, possono decadere), è e rimarrà sempre un perfettino noiosissimo e malmostoso. A parte il piccolo problema che non esiste. Il Gigio esiste, eccome, e, se si sa prenderlo dal verso giusto, può rivelarsi una fonte di ironia inestinguibile. Certo, bisogna avere un gran senso dell’umorismo per sopportare un matrimonio, ma questo accade un po’ per tutte le cose della vita.

 

Quali dei due secondo lei preferiscono realmente le donne?
Le affinità tra Grey e Gigio? Uhmmm, forse la G del nome. Scherzi a parte, le affinità non ci sono, proprio perché Grey è sogno (o incubo, per certo versi), Gigio è realtà.

 

E’ la prima volta che si approccia alla scrittura in modo ironico?
No. La mia chiave, sia quando scrivo che quando vivo, è l’ironia. Un po’ perché sono incapace di prendermi sul serio, un po’ perché mi piace ridere e far ridere. Infatti anche i miei precedenti libri, dall’ebook “Perché le donne sposano gli opossum?” (Emma Books) a “Di matrigna ce n’è una sola” (Sonzogno) a tutti gli altri sono ad alto tasso di ironia. (Oddio, spero).

Ritiene che scrivere libri leggeri che puntino dichiaratamente sull’ironia sia un modo per avvicinare più persone alla lettura?
Alt, fermi tutti. Un libro ironico non è necessariamente leggero. Personalmente, nella vita di tutti i giorni, uso l’ironia per dire anche cose pesantissime. Comunque, sì, credo che l’approccio “leggero” sia un modo per avvicinare più persone alla lettura senza spaventarle. Ma, tra una risata e l’altra, si possono contrabbandare pensieri molto profondi. Per esempio, nel caso di “Cinquanta sbavature di Gigio”, uno dei pensieri contrabbandati è che gli uomini (e le persone in genere, che siano morosi, figli, amici, genitori, e persino suoceri) non bisogna sperare di cambiarli (come tenta di fare Anastasia Steele dall’inizio alla fine della trilogia). Vanno accettati per quello che sono. E’ un lavoro difficilissimo ma, appunto, l’ironia è un’ottima collaboratrice. Senza salario, oltretutto.

 

22 agosto 2012

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