Sei qui: Home » Libri » Rosa Teruzzi, ”Libri e cultura meritano più spazio in televisione”

Rosa Teruzzi, ”Libri e cultura meritano più spazio in televisione”

Una giovane cronista dalla spiccata sensibilità empatica alle prese con l'omicidio di un vecchio ferroviere in pensione con la passione per il giardinaggio. E' questa la trama del nuovo romanzo di Rosa Teruzzi ''Il segreto del giardinier'', giallo ambientato in una Milano suggestiva e nera...
L’autrice Rosa Teruzzi parla del suo nuovo romanzo, “Il segreto del giardiniere”, e racconta la sua esperienza da giornalista televisiva a narratrice di storie


MILANO – Una giovane cronista dalla spiccata sensibilità empatica alle prese con l’omicidio di un vecchio ferroviere in pensione con la passione per il giardinaggio. E’ questa la trama del nuovo romanzo di Rosa Teruzzi “Il segreto del giardiniere”, giallo ambientato in una Milano suggestiva e nera. La Teruzzi, presente nei giorni scorsi a Parolario, racconta la sua esperienza da giornalista prima e da scrittrice poi, sempre alla ricerca dell’aspetto umano che si cela dietro alle sue storie, dando anche un prezioso consiglio: i libri dovrebbero trovare più spazio in televisione, all’interno di programmi curiosi e divertenti.

 Il suo romanzo “Il segreto del giardiniere” racconta la storia di Irene, cronista-detective milanese. In che modo la sua esperienza giornalistica ha influenzato la costruzione di questo personaggio? Perché proprio un romanzo giallo-noir e perché ambientarlo a Milano?
Il mio romanzo è nato da una suggestione. Come deve essere – mi sono chiesta – la vita di una persona che “sente” al tatto le emozioni degli altri? Una persona dotata di una forma di empatia così spiccata da avere una pelle di “carta velina”? Per mettere alla prova la mia protagonista, dovevo darle un lavoro in cui fosse costretta a rapportarsi, ogni giorno, col dolore altrui. Poteva essere un medico o un avvocato, ma poi ho scelto il mestiere di cronista di nera perché è quello che ho fatto io, per molti anni, in un quotidiano del pomeriggio e ne conosco bene riti e meccanismi. Fin da subito, mi è stato chiaro infatti che il mio romanzo sarebbe stato un giallo, non ho mai scritto in altra forma. L’ho ambientato a Milano perché è la mia città, la città in cui ho lavorato come cronista scoprendone angoli suggestivi e sconosciuti.

Nelle pagine del suo romanzo tratta tematiche di fortissima attualità, come la precarietà del lavoro, il problema dei giovani raccomandati, o la critica al giornalismo interessato. Quale è la sua personale opinione?
E’ un momento difficile per il giornalismo e per i giornalisti, soprattutto quelli giovani, costretti spesso a un precariato che li rende ricattabili. Quello del giornalista è un mestiere esaltante, faticoso e soggetto a mille frustrazioni. Avessi vent’anni, forse, sceglierei un’altra strada.

Da cosa è nato questo suo interesse per la narrativa?
Amo moltissimo leggere e scrivo da sempre, ma ho avuto difficoltà a trovare il tempo  e soprattutto la fiducia in me stessa necessari a gettarmi nell’impresa di scrivere un romanzo.

Il suo passato nel campo dell’informazione impone una riflessione: è stato necessario spogliarsi dei panni di giornalista per diventare una scrittrice? Esistono delle differenze tra la scrittura giornalistica e quella narrativa?
Certo la scrittura narrativa ha bisogno di tempi più dilatati e di un surplus di riflessione e regala un senso meraviglioso di libertà. Ma anche da giornalista io ho sempre cercato di raccontare le persone dietro le storie che incontravo. E di essere rispettosa verso i miei lettori.

Lavorando nel mondo della televisione e occupandosi nello specifico di programmi d’informazione e cultura, trova che ci sia al giorno d’oggi la possibilità di costruire dei format televisivi in grado di occuparsi in maniera esaustiva dell’oggetto libro? Crede che potrebbero servire ad incrementare l’interesse per la lettura, secondo i dati oggi fortemente in calo in Italia?
Credo che la televisione dovrebbe occuparsi di libri e farlo con programmi curiosi e divertenti, non solo attraverso interviste promozionali agli autori da classifica. Ho un paio di format nel cassetto. Speriamo…

 “Il segreto del giardiniere” è solo il secondo capitolo di una trilogia, iniziata nel 2008 con il suo primo romanzo “Nulla per caso”. A quando la pubblicazione dell’ultimo episodio? Ha già in cantiere un nuovo progetto editoriale?
Il prossimo romanzo è da oggi nelle mani del mio agente e sto scrivendo il successivo. Irene e la sua corte di personaggi mi piacciono molto, ma ho in cantiere anche un’altra storia femminile, tra passato ed età contemporanea, che necessita di una grande mole di lavoro d’archivio. Il problema è trovare il tempo da dedicargli.

5 settembre 2012

© Riproduzione Riservata