MILANO – Cultura e libri trovano poco spazio all’interno del panorama televisivo italiano, ed è per questo che Rosa Teruzzi, scrittrice e autrice tv, curatrice per anni del programma Verissimo e ora caporedattore della trasmissione Quarto Grado, sogna ed ha in mente una trasmissione dedicata ai libri in una fascia giornaliera su una rete nazionale. Rosa Teruzzi parla del suo nuovo romanzo “Il prezzo della bellezza”, speigano come, mentre si trovava in treno, le è venuta l’ispirazione per questoa sua nuova opera.
Da cosa nasce l’idea del suo nuovo romanzo?
L’idea mi è venuta un sabato mattina sul treno che da Roma mi riportava a Milano dopo una puntata del mio programma, Quarto Grado. Nel mio scompartimento sono salite due signore che non si conoscevano ma che – evidentemente – avevano fatto ricorso entrambe alla chirurgia estetica. All’altezza di Firenze avevano cominciato a chiacchierare. A Bologna si stavano già scambiando opinioni sui rispettivi chirurghi, sugli interventi a cui si erano sottoposte, con tanto di aneddoti e tariffari. Ci scherzavano sopra, ma era evidente la loro amarezza per la gioventù e la bellezza che avevano cercato di comperare senza riuscirci. Ho pensato che fosse un ottimo spunto: una banda di “ritoccate pentite” che si vendicano sui maghi dei bisturi, colpendoli nella cosa a cui loro tengono di più: il portafogli.
Ha preso ispirazione dalla sua esperienza personale, o da fatti di cronaca reali per la trama?
No, a parte lo spunto iniziale. Mi piace che la trama sia di pura fantasia, lo trovo più creativo. E i miei personaggi non rappresentano nessuna diva televisiva o signora del jet set sotto mentite spoglie, anche se qualcuno ha voluto trovare delle somiglianze.
Irene è stata definita “la versione femminile di Montalbano”. Cosa ne pensa? E’ più una soddisfazione, o una responsabilità?
Penso che la persona che ha coniato questa espressione, Sveva Casati Modignani, la mia madrina letteraria, pecchi di generosità nei miei confronti.
Irene Milani, la giornalista di cronaca nera che è la protagonista dei miei romanzi, è una ragazza acerba, entusiasta del suo lavoro, precaria nei sentimenti. Forse con Salvo Montalbano condivide solo l’indole solitaria, il senso di una giustizia che va oltre quella dei tribunali e il fatto di apprezzare l’involontaria ironia delle cose. Ama la poesia, come lui, e detesta il qualunquismo e i cortigiani. Ma Montalbano resta un personaggio complesso e inimitabile.
Un anno fa ci aveva parlato del poco spazio che cultura e libri trovano all’interno del panorama televisivo italiano. Dopo 12 mesi, pensa che la situazione sia cambiata?
Purtroppo no, ma continuo a sognare una trasmissione dedicata ai libri in una fascia giornaliera su una rete nazionale. Un progetto ce l’ho. Speriamo.
24 settembre 2013
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