Il 21 ottobre 2025 arriva in libreria Romeo e Giulietta 1949, il nuovo romanzo di Francesco Guccini che si preparara conquistare il cuore dei suoi fan e non solo. Un libro in cui l’amore diventa protagonista e l’Italia, come sempre accade, si ritrova spaccata dalle ideologie di parte. Naturalmente anche i sentimenti come nella tragedia shakespeariana finiscono per subirne gli effetti.
Il titolo non è casuale. Guccini usa la metafora shakespeariana per raccontare un amore che sboccia nel contesto più difficile, quello di un’Italia appena uscita dalla guerra civile e profondamente spaccata dalle elezioni del 1948.
Romeo e Giulietta 1949 è novella destinata a diventare un cult Francesco Guccini ci regala un racconto che racchiude tutti i temi a lui più cari. Come sempre nel suo stile, mette al centro la vita di provincia come specchio autentico di chi siamo. Il tema del passato perduto con le sue durezze rese dolci dalla memoria, la limpidezza con cui nel Novecento si è amato, lottato, creduto in un tempo migliore. Nel romanzo emerge il suo inconfondibile humour, ma al tempo stesso il vero protagonista è l’amore.
Romeo e Giulietta 1949 di Francesco Guccini, la trama del libro
Siamo nel 1949, in Emilia. La guerra è finita da pochi anni, ma le sue ombre ancora percorrono le strade, le case, le conversazioni degli adulti.
Il giovane Francesco, che ha appena terminato la scuola elementare, vive in montagna, tra paesaggi aspri e familiari, in un mondo ancora puro, fatto di gesti semplici e voci conosciute.
La madre decide di portarlo “giù in pianura”, dagli zii che abitano in una cittadina attraversata dalla linea ferroviaria Modena–Suzzara–Mantova. È un piccolo viaggio, ma per il bambino rappresenta un salto dentro un universo sconosciuto.
Madre e figlio giungono in una piccola città ornata da una piazza dai lunghi portici e addirittura da un castello. Qui Francesco, abituato alle scorribande sul fiume e nei boschi, scopre con sbigottimento che invece i suoi parenti abitano in un condominio dotato di moderne comodità ma anche di insospettabili insidie.
Come quella incarnata dai dirimpettai comunisti, guardati con sospetto dallo zio Camillo, che milita per la Democrazia Cristiana di Alcide De Gasperi, reduce dalla grande vittoria alle prime elezioni libere del 18 e 19 aprile 1948.
La vita di città è poco interessante, gli adulti sembrano intenti solo a lavorare, andare a messa e parlare di politica, fino a che non accadono dfelle cose nuove e che destano l’attenzione del ragazzo.
Al piano terra arriva una nuova famiglia che pare non abbia rinnegato il proprio passato fascista. E, esplorando le soffitte, Francesco sorprende due inquilini intenti in un’attività sovversiva…sarà l’amore???
Chi è Francesco Guccini
Francesco Guccini (nato a Modena il 14 giugno 1940) è una delle figure più importanti e amate della cultura italiana, considerato un vero “Maestro” da diverse generazioni. Come immagino tutti sanno è un cantautore e uno scrittore.
Il Cantautore (Il “Maestrone”)
Francesco Guccini è uno dei padri fondatori della canzone d’autore italiana. Per oltre quarant’anni, ha scritto e interpretato canzoni che sono diventate inni generazionali.
I suoi testi sono famosi per la loro profondità poetica e narrativa. Affronta temi come il passare del tempo, la memoria, la critica sociale e politica, la malinconia, l’amicizia e le radici (soprattutto legate all’Emilia e all’Appennino tosco-emiliano).
La sua musica è spesso basata sulla chitarra folk, ma è la forza delle sue parole e la sua voce inconfondibile a definirlo. Le sue canzoni sono spesso lunghi racconti in musica.
Tra le sue hit più celebri ci sono La locomotiva, L’avvelenata (una famosa invettiva contro i critici musicali), Dio è morto, Auschwitz (La canzone del bambino nel vento), Il vecchio e il bambino, Vedi cara e Cirano.
Ha tenuto il suo ultimo concerto nel 2012, decidendo di ritirarsi dalle scene live per dedicarsi quasi esclusivamente alla scrittura.
Lo Scrittore
Dopo aver smesso di fare concerti, la sua carriera di scrittore (iniziata già nel 1989) è diventata la sua attività principale. Scrive principalmente romanzi e racconti che attingono alla sua biografia e alla storia della sua terra.
Libri come Cròniche epafàniche e Vacca d’un cane raccontano la sua infanzia e adolescenza. Non so che viso avesse è la sua “quasi-autobiografia” ufficiale.
Ha una produzione di grande successo di romanzi gialli ambientati sull’Appennino, scritti quasi tutti in collaborazione con l’amico Loriano Macchiavelli.
I libri di Francesco Guccini
Romanzi Gialli (scritti con Loriano Macchiavelli)
Questa è la serie di gialli ambientati sull’Appennino tosco-emiliano:
Macaronì (Mondadori, 1997)
Un disco dei Platters (Mondadori, 1998)
Questo sangue che impasta la terra (Mondadori, 2001)
Lo spirito e altri briganti (Mondadori, 2002)
Tango e gli altri (Mondadori, 2007)
Malastagione (Mondadori, 2011)
La pioggia fa sul serio (Mondadori, 2014)
Tempo da elfi (Giunti, 2017)
Che cosa sa Minosse (Giunti, 2020)
Vola golondrina (Giunti, 2023)
Narrativa, Racconti e Opere Autobiografiche
Questi sono i libri in cui Francesco Guccini esplora la memoria, le sue radici a Pàvana, la vita in provincia e la sua biografia.
Cròniche epafàniche (Feltrinelli, 1989)
Il suo esordio letterario, un’immersione autobiografica nell’infanzia a Pàvana.
Vacca d’un cane (Feltrinelli, 1993)
Il seguito ideale di “Cròniche”, dedicato all’adolescenza e alla giovinezza.
La legge del bar e altre comiche (Comix, 1996)
Recentemente ripubblicato da Giunti (2025) in una nuova veste con il titolo La legge del bar. E altre irresistibili leggi dell’essere.
Cittanòva blues (Mondadori, 2003)
Dizionario delle cose perdute (Mondadori, 2012)
Nuovo dizionario delle cose perdute (Mondadori, 2014)
Un matrimonio, un funerale, per non parlar del gatto (Mondadori, 2015)
Tralummescuro. Ballata per un paese al tramonto (Giunti, 2019)
Un’opera poetica e malinconica dedicata al suo paese, Pàvana.
Non so che viso avesse. Quasi un’autobiografia (Giunti, 2020)
Scritto con Alberto Bertoni, è il suo racconto autobiografico più completo.
Tre cene (l’ultima invero è un pranzo) (Giunti, 2021)
Così eravamo. Giornalisti, orchestrali, ragazze allegre e altri persi per strada (Giunti, 2024)