È già fra i libri più venduti in Italia “Romanzo russo”, la nuova edizione di una delle pietre miliari della produzione di Alessandro Barbero. Un’opera avvincente ed esaustiva che, attraverso la chiave narrativa che intreccia due storie nella Russia degli anni Ottanta, racconta anni cruciali per l’Unione Sovietica.
“Romanzo russo” di Alessandro Barbero
La sinossi del libro
Chi si ricorda, oggi, che cos’era la Russia di Gorbaciov? Quando la glasnost, la trasparenza, dava improvvisamente voce al dissenso, quando si aprivano gli archivi e affiorava la memoria sepolta delle tragedie del passato, quando esisteva ancora l’Unione Sovietica e nell’immenso paese convivevano, senza sforzo apparente, russi e ucraini, azeri e armeni, e sotto la facciata del comunismo ortodosso ribolliva di tutto, dall’affarismo mafioso all’integralismo islamico.
In quella Russia in bilico fra ingenue speranze e oscuri presentimenti si muovono la giovane storica Tanja, impegnata in una tesi su un argomento fino a poco tempo prima proibito; il giudice Nazar, che cerca di non perdere la sua umanità mentre indaga su crimini efferati; e l’attore Mark, ossessionato dal romanzo che sta scrivendo sullo sterminio degli ebrei di Odessa.
Tre trame in apparenza separate che finiranno tutte per riunirsi, come in un intrigo di le Carré, svelando verità nascoste e lasciando intuire i torbidi che avanzano. Alessandro Barbero racconta questa storia con un ritmo e un modo di rivolgersi al lettore che ricorda volutamente i grandi russi, come Gogol’ e Bulgakov.
La firma del Barbero narratore di Storia e inventore di storie si legge nell’immersione dei fatti nel tessuto fitto dei tempi in cui sono ambientati.
Con lo straordinario risultato di mostrare un’epoca attraverso il vissuto più quotidiano, i personaggi più svariati, i pensieri e le memorie, così consueti e diversi; attraverso lo spessore delle lenzuola dei letti, l’umidità delle pareti, le strategie amorose, il pigiarsi della folla in metropolitana, la congestione della novità delle riunioni aperte, gli sguardi scambiati nei giardini pubblici.
Così Romanzo russo racconta l’ultimo ambiguo decennio dell’Unione Sovietica: dove alla conclusione delle storie di Tanja, del giudice Nazar Kallistratovič e di Mark Kaufman sarà inevitabile fiutare, come ammonisce un verso del poeta Mandel’štam, vittima di Stalin, «i futuri supplizi».
Una riedizione attesa
Era praticamente introvabile, “Romanzo russo”. Edito nel 1998 da Mondadori, si tratta del secondo romanzo scritto dallo storico Alessandro Barbero. Il merito di quest’opera risiede nella sua poliedricità: vi si intrecciano le storie di alcuni personaggi che si muovono in un paese in profondo cambiamento.
L’intreccio è creato in modo da ricordare subito i classici della letteratura russa con le loro atmosfere rarefatte e lo sguardo attento, a tratti ironico… Ma non solo: attraverso la traccia del giudice Nazar Kallistratovic Lappa che indaga su un assassinio, Barbero inserisce all’interno del suo romanzo un ordito accattivante e misterioso in pieno stile poliziesco.
E in tutto questo… ci racconta la storia e gli anni cruciali, come solo lui sa fare, di un paese che oggi è al centro della politica internazionale per ovvie e molteplici ragioni.
Chi è Alessandro Barbero
Classe 1959, torinese, Alessandro Barbero è uno dei più influenti storici e scrittori italiani. È esperto in storia militare e medievale, ma nel corso della sua carriera, costellata di incarichi e pubblicazioni fra le più disparate, ha toccato numerosi temi, anche più contemporanei come nel caso di “Romanzo russo”. Collabora spesso con testate giornalistiche e in ambito televisivo. Dopo aver condotto programmi educativi su Rai Storia, dall’anno scorso è protagonista di “In viaggio con Barbero”, in onda su La7.