Il romanzo che Ploughshares definisce potente: una notte che ribalta la Groenlandia

7 Agosto 2025

"Una notte a Nuuk", un romanzo di Korneliussen che parla della comunità queer groenlandese. Un libro da leggere per scoprire di più sui giovani...

Il romanzo che Ploughshares definisce potente: una notte che ribalta la Groenlandia

Una notte a Nuuk”, pubblicato in Italia da Iperborea con la traduzione di Francesca Turri — titolato in originale come “HOMO sapienne” (2014) — è il romanzo d’esordio di Niviaq Korneliussen, scrittrice groenlandese che in pochi anni è diventata una voce protagonista del nuovo panorama letterario nordico.

Niviaq Korneliussen: voce ribelle dal cuore del Nord

Parla di cinque giovani isolati in una città, la fredda capitale della Groenlandia, che fa da specchio all’alienazione e al desiderio di riscatto nutrito nel cuore di chiunque: un racconto onesto e sfrontato di ciò che significa crescere queer nella società groenlandese, un punto di svolta per la letteratura locale.

Una trama frammentata, un racconto universale

Il libro si struttura come un mosaico: ciascuno dei cinque capitoli è dedicato a uno dei protagonisti – Fia, Inuk, Arnaq, Ivik e Sara – utilizzando narrazione in prima persona, messaggi, e lettere, testi social e confessioni intime. La scrittura ha la forza delle generazioni digitali, e ritrae con tensione emotiva le esperienze personali: il coming out, la fuga all’estero, l’autodistruzione, la scoperta dell’amore.

Citava Ploughshares che la lettura era “powerful, emotionally dense, and over much more quickly than I wanted it to be”, catturando il lettore sin dalla prima pagina con intensità e umorismo.

Critica internazionale: tra entusiasmo e prospettive incerte

La copertura critica è ampia, seppure con giudizi contrastanti. Molti l’hanno indicato come “romanzo manifesto della giovane comunità queer groenlandese”. La Review of Books ha scritto che il libro rappresenta “un momento epocale per la letteratura groenlandese”, ma lo ha anche definito stilisticamente immaturo, privo di profondità strutturale e con dialoghi spesso acerbi.

Anche The Guardian, tramite Hannah Jane Parkinson, ha evidenziato che il romanzo “inizia in modo promettente”, ma poi si affievolisce in strutture narrative dove cambiamenti drastici avvengono troppo rapidamente e scoppi emotivi appaiono inusuali o lasciati cadere troppo presto.

Sul versante opposto, Zyzzyva lo ha definito “convincente e sfaccettato, una rappresentazione di come sia crescere in Groenlandia da queer”, lodando la narrazione corale e la tensione emotiva che resta viva anche tra personaggi a volte simili tra loro.

Una voce giovane, un paese che riscopre sé stesso

Non si può comprendere “Una notte a Nuuk” senza sapere chi è Korneliussen. La prima autrice groenlandese tradotta in numerose lingue, ha ottenuto l’attenzione globale nel 2019 con questo esordio.

Profilata addirittura sul podcast del New Yorker come “l’inaspettata stella letteraria groenlandese”, Korneliussen ha sfidato il silenzio culturale su sessualità e identità nella sua terra. In patria, il romanzo ha scalato le classifiche: è diventato un bestseller locale e ha fatto da apripista alla narrativa LGBTQIA+ in un contesto isolato ma pronto a cambiare.

Su Goodreads, l’edizione italiana conta già decine di recensioni, mentre in patria è considerato un culto giovane.

I temi: identità, comunità, fuga e famiglia

“Una notte a Nuuk” è molto più di un romanzo ambientato nel circondario di Nuuk. È un ritratto generazionale: la gioventù queer che cerca spazio tra alcool, omofobia e l’oppressione del silenzio. I protagonisti si muovono tra relazioni tormentate e longevità emotiva, scoprendo (o imparando) cosa significhi amare e sopravvivere quando il mondo non ti accetta.

La narrazione esplora il contrasto tra la stretta comunità groenlandese e la possibilità liberatoria di una fuga: fuga che però non risolve, ma impone trasformazione. I messaggi, le lettere, la confessione sono strumenti di un’identità frammentata che cerca coesione. Come ha sintetizzato Star Tribune , il romanzo è “una storia di amore, alienazione, identità queer e scoperta di sé in una Groenlandia che non riesce a metabolizzare il cambiamento”.

Seppur con le sue criticità, “Una notte a Nuuk” risulta un romanzo necessario per comprendere la psicologia della gioventù, oggi sempre più isolata e male interpretata, quella che tanto viene criticata e tenuta al bando con frasi come “ai miei tempi non c’erano certe cose”. Korneliussen apre una finestra sul mondo della comunità queer, ma anche su quella groenlandese. Di certo, un libro esperenziale.

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