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5 romanzi “difficili” da leggere almeno una volta nella vita

Sono complessi, estesi. A volte il solo guardarli mette timore. Eppure sono opere sensazionali, che è un peccato non leggere. Ecco 5 romanzi “difficili” da scoprire.

A volte è il pregiudizio nato dalle opinioni di chi li ha già letti; altre, la paura di approcciarvisi nasce dall’estensione. Altre volte ancora, è il timore reverenziale che deriva dal loro prestigio a scoraggiarci: eppure, se solo dessimo più spazio al piacere della scoperta, piuttosto che ai preconcetti, troveremmo delle opere straordinarie. In questo articolo scopriamo insieme cinque romanzi “difficili” da leggere una volta nella vita.

Cinque romanzi “difficili” da leggere una volta nella vita

I Miserabili” di Victor Hugo

Uno di quei romanzi mastodontici, che fanno paura già alla vista per via della loro estensione. Ma “I Miserabili” è un’opera straordinaria, che non ha eguali nella storia della letteratura, e che riesce a condensare un’intera esperienza di vita, travagliata, piena di dolore e amore, fra le sue pagine.

Dopo diciannove anni di detenzione al bagno penale di Tolone, Jean Valjean ottiene la libertà e si incammina verso una nuova vita… Sono i primi di ottobre del 1815, da oltre tre mesi Napoleone è stato sconfitto.

Le vicende dei tanti, indimenticabili personaggi – il buon vescovo Myriel, l’ex forzato Jean Valjean, l’infelice Fantine, la piccola Cosette, l’avido Thénardier, il coraggioso Gavroche, l’inflessibile Javert, la sfortunata Éponine – si intrecciano in queste pagine con la storia del popolo di Parigi e la rievocazione dei momenti cruciali della sua epopea, dalla battaglia di Waterloo alle barricate del 1832.

Moby Dick” di Herman Melville

In molti si approcciano, incuriositi, al massimo capolavoro di Melville e poi, altrettanto scoraggiati, abbandonano la lettura. “Moby Dick” è un libro particolare, uno di quei romanzi imperdibili, che nascondono al loro interno di tutto: dalla trama avvincente alla profonda analisi psicologica, dal trattato specialistico alla descrizione di usi e costumi di un tempo…

Non fatevi spaventare dalle pagine più tecniche dedicate all’arte della navigazione. Andate avanti: non ve ne pentirete.

Ulisse” di James Joyce

Se pensiamo ai romanzi comunemente ritenuti “difficili”, ci viene subito in mente, per primo, lui: “Ulisse” di James Joyce. È difficile perché è un vero e proprio “mattone”, ma anche perché la lingua con cui è scritto è una pura invenzione del genio dell’autore.

Eppure, un amante dei libri non può non tentare un approccio con questo classico meraviglioso, che con originalità celebra il valore della coscienza e del quotidiano.

Seguendo nella Dublino di inizio secolo le vicende di un gruppo di personaggi – su cui campeggiano Leopold Bloom, Stephen Dedalus e Molly Bloom – durante le ventiquattro ore del 16 giugno 1904, Joyce si concentra su piccoli eventi comuni e triviali, attraverso il cui racconto si schiude però l’ineffabile universalità della vita.

Nel complesso intrecciarsi del monologo interiore, Joyce esplora l’identità, la memoria e il desiderio umano, fondendo mitologia, cultura e linguaggio in un viaggio epico della coscienza. In questo modo, il racconto di una giornata qualunque si trasforma in un capitolo della storia millenaria della cultura occidentale.

I fratelli Karamazov” di Fëdor Dostoevskij

Andiamo a uno dei più amati romanzi russi: “I fratelli Karamazov” è lungo e complesso, soprattutto nelle parti che l’autore esistenzialista dedica alle vicende processuali.

Ma è un classico della letteratura irrinunciabile, che racconta tanto del nostro modo di stare al mondo, e che ha ancora tanto da dire, anche a distanza di tempo dalla sua pubblicazione.

“I fratelli Karamazov” si configura come la cronaca di una qualsiasi famiglia della provincia russa, contrassegnata dall’acerrimo contrasto tra la figura del padre, Fëdor, tirannico libertino, e i suoi quattro figli: Alesa, profondo conoscitore dell’animo umano, Dmitrij, un tenentino impulsivo, oscillante tra slanci di generosità e bassezze crudeli, Ivan, raffinato cultore dell’ateismo, e Smerdjakov, figlio epilettico e illegittimo e per questo condannato ai lavori più servili in casa.

Quattro diverse personalità che trovano come punto di convergenza l’odio comune verso il padre.

Comma 22” di Joseph Heller

Infine, un’opera che in molti hanno abbandonato per la difficoltà incontrate nei primi capitoli. “Comma 22” è uno dei romanzi più affascinanti dedicati alla Seconda Guerra Mondiale: è un grido antimilitarista e grottesco, molto criticato al tempo della sua pubblicazione, che racconta uno dei momenti cruciali della storia. Da non perdere assolutamente.

Ambientato in Italia durante la Seconda guerra mondiale, è la storia di Yossarian, antieroico bombardiere americano, ossessionato dall’idea che migliaia di nemici sconosciuti, ai quali personalmente non ha fatto nulla, vogliano porre fine ai suoi giorni senza un reale motivo.

Ma la seccatura più grande non sono i nemici quanto il suo esercito che non fa che intensificare gli sforzi bellici e seguire zelantemente la disciplina marziale. Il numero delle missioni sembra crescere esponenzialmente e Yossarian e gli altri commilitoni si troveranno a fare i conti con l’ambizione e il cinismo dei loro superiori.

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