Nata da un’idea di Nadia Nicoletti, la Residenza per gli scrittori ”Road House” sarà a Villa Avesa, Verona. Un luogo dove saranno ospitati scrittori, traduttori, ricercatori e si terranno corsi, stage, conferenze di studio legate al mondo della scrittura e della cultura in generale
MILANO – Rendere visibile il lavoro dello scrittore, del traduttore, del ricercatore, fornire una residenza a quegli autori che intendono svolgere insieme il loro lavoro di creatività o di ricerca, proponendo corsi e stage di scrittura. E’ questa l’idea alla base della Road House, una residenza per scrittori che promuoverà la creazione e la diffusione di idee in forma scritta per una crescita culturale che il nostro paese non può fare a meno di fronteggiare. Nata dall’idea della presidente dell’ ‘Associazione Road House’ Nadia Nicoletti, la Residenza per gli scrittori sarà a Villa Avesa, Verona.
LA RESIDENZA – La residenza, dove saranno ospitati scrittori, traduttori, ricercatori, prevederà al suo interno: corsi e stage, organizzati da docenti di valore volto ad un pubblico vasto; conferenze di studio pubblico presso le varie sedi che la città di Verona ha messo a disposizione; pubblicazioni cartacee e digitali per un fruire immediato dei lavori svolti nella Road House. La modalità di utilizzo è connessa ad attività quotidiane, per corsi e stage utilizzando lo spazio presso la Valverde, oppure con decorso variabile nel periodo invernale (novembre-marzo) per le residenze. Le varie manifestazioni avranno luogo presso gli spazi comunali come la Biblioteca Civica, il Comune ed altri siti che verranno identificati e concessi dalle istituzioni.
I PRECEDENTI STORICI – La parola cardine della Road House è creatività. Grazie a questo progetto, per la prima volta l’Italia avrà una sua Writer Colony, proprio come avviene già in America ed in altre città europee. Una volta i mecenati promuovevano e sostenevano artisti e letterati per passione delle belle opere ma anche per dare lustro e risonanza alle caste. C’è stato il tempo dei troubadours che viaggiavano di castello in castello, c’era la tradizione di ospitare artisti e scrittori in residenze creative con la finalità di contagiare culture radicate. Per secoli è sempre stato così. Rainer Maria Rilke fu ospitato nel Castello di Duino sul Golfo di Trieste dove scrisse il suo capolavoro a cui diede il nome di Elegie Duinesi per omaggiare i suoi ospiti. Dalla stessa residenza passarono Valery, D’Annunzio, Franz Listz.
L’ESEMPIO AMERICANO – ‘Oggi si conosce la Writers Colony di Yaddo negli Stati Uniti che Philip Roth frequentò già negli anni sessanta e dove non più di un mese fa, è ritornato per restituire ricordi meravigliosi sulle sue permanenze e dare un consiglio ai letterati e agli investitori, quello di usufruire di tali realtà perché sono alla base di innovamenti culturali. Al momento sono le istituzioni pubbliche che sostengono la creazione letteraria, escludendo il mecenatismo privato – afferma Nadia Nicoletti – In questo caso si tratterrebbe di sostenere direttamente singoli autori attraverso Borse di Studio’.
IL SOSTEGNO DEGLI SCRITTORI – Il lavoro degli organizzatori si svolge su due fronti: oltre a cercare privati che sposino e finanzino il progetto, Nadia Nicoletti e il suo staff stanno procedendo a contattare scrittori affermati che possono contribuire al progetto grazie alla loro esperienza. “Il nostro è un team veramente variegato – afferma la Nicoletti – sceneggiatori, docenti universitari, traduttori, scrittori, editori, maestri di Tai Chi, studiosi e restauratori, formiamo un ventaglio di culture assai diverse ma con la stessa matrice: la creatività. Per ora abbiamo l’appoggio dell’assessorato alla cultura di Verona, della biblioteca comunale, enti pubblici di Verona, e stiamo cercando Fondazioni sostenitrici del progetto. Abbiamo chiesto a scrittori noti in tutto il mondo di sostenerci in questa avventura che siamo certi apporterà alla città di Verona, e non solo, una ricchezza incommensurabile. Per la presentazione della Road House che sarà a Verona nella settimana dell’8 ottobre 2014, abbiamo contattato autori del calibro di Ken Follett, Petros Markaris, Claude Izner, Gianpiero Rigosi, Alicia Giménez Bartlett, Haruki Murakami”.
29 giugno 2014
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