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William Shakespeare, le 10 opere più belle

William Shakespeare è stato un drammaturgo e poeta inglese, ma soprattutto è ritenuto il più importante scrittore in lingua inglese e più eminente drammaturgo della cultura occidentale. L'opera poetica e drammaturgica di Shakespeare costituisce...

William Shakespeare è stato un drammaturgo e poeta inglese, ma soprattutto è ritenuto il più importante scrittore in lingua inglese e più eminente drammaturgo della cultura occidentale. L’opera poetica e drammaturgica di Shakespeare costituisce una parte fondamentale della letteratura occidentale ed è continuamente studiata e rappresentata in ogni parte del globo. In occasione dell’anniversario della morte dello scrittore William Shakespeare, ecco alcune delle sue opere più significative. Qual è la vostra preferita?
  
AMLETO – Amleto è una delle tragedie shakespeariane più conosciute e citate. Fu scritta probabilmente tra il 1600 e l’estate del 1602. Siamo a Elsinore in Danimarca. Il fantasma del defunto re, ucciso dal fratello Claudio che ne ha poi usurpato il trono e sposato la moglie, appare al figlio Amleto e chiede di essere vendicato. Amleto viene colto da mille dubbi e pensa che sia più facile scoprire la verità facendosi credere pazzo.
 
OTELLO – Otello è una tragedia di Shakespeare scritta intorno al 1603. La prima rappresentazione documentata ebbe luogo il 1º novembre 1604 al Whitehall Palace di Londra. Il protagonista, signore di Cipro e capo della flotta veneziana, sposato con la giovane Desdemona, viene istigato da Jago, suo alfiere, geloso per la nomina a capitano di Cassio, a credere che tra sua moglie e il capitano vi sia una relazione. Prova ne è un fazzoletto che Jago, sottratto a Desdemona, ha posto in casa di Cassio, e che Otello vede in mano al rivale durante una conversazione architettata da Jago per mostrare al suo padrone l’infedeltà della moglie. Roso dalla gelosia, Otello uccide Desdemona. Il piano di Jago viene comunque smascherato ed Otello non può fare altro che suicidarsi dopo aver baciato per l’ultima volta la propria consorte.

SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE – E’ una commedia di William Shakespeare scritta intorno al 1595. La commedia presenta tre storie intrecciate e, collegate tra loro dalla celebrazione del matrimonio tra Teseo, duca di Atene, e Ippolita, regina delle Amazzoni. Per celebrare le nozze, alcuni artigiani ateniesi capeggiati dal tessitore Bottom decidono di rappresentare ‘Piramo e Tisbe’. Si recano nel bosco per le prove. Qui capitano anche Lisander e Ermia, che si amano e fuggono da Atene perché il padre di lei vorrebbe darle come marito Demetrio. Demetrio li insegue, inseguito però da Elena che lo ama. Oberon re delle fate, e Puck il folletto servitore, si divertono alle spalle dei quattro giovani e di Titania sposa di Oberon, intrecciando tra loro passioni improvvise a forza di incantesimi. La trama di equivoci litigi confusioni si scioglie quando Oberon dissipa gli incanti.
 
ROMEO E GIULIETTA – E’ una tragedia di William Shakespeare composta tra il 1594 e il 1596, tra le più famose e rappresentate, nonché una delle storie d’amore più popolari. La vicenda dei due protagonisti ha assunto nel tempo un valore simbolico, diventando l’archetipo dell’amore perfetto ma avversato dalla società. Il rampollo sedicenne dei Montecchi, Romeo, è innamorato di Rosalina, una Capuleti (personaggio che non compare mai) la quale, per un voto di purezza e castità, non vuole corrispondere alle attenzioni di Romeo. Mercuzio (amico di Romeo e congiunto del Principe) e Benvolio (cugino di Romeo) cercano invano di distogliere Romeo dalla sua malinconia, quindi decidono di andare mascherati alla casa dei Capuleti, per divertirsi e cercare di dimenticare. Romeo, che spera di vedere Rosalina al ballo, incontra invece Giulietta. Inizia così la storia d’amore impossibile tra i due, che culminerà con la morte di entrambi.
 
IL MERCANTE DI VENEZIA – E’ un’opera teatrale di William Shakespeare, scritta probabilmente tra il 1596 e il 1597.  Per poter corteggiare degnamente Porzia il nobile Bassanio deve chiedere un prestito al mercante di Venezia Antonio. Antonio deve a sua volta farsi prestare il denaro dall’usuraio ebreo Shylock che, come pegno per la restituzione pone la possibilità di prelevare una libbra di carne sul corpo di Antonio, se il denaro non gli sarà reso il giorno fissato. Bassanio sposa Porzia, ma le navi di Antonio hanno fatto naufragio e Shylock pretende la libbra di carne. Porzia, travestita da avvocato, perora la causa di Antonio davanti al doge che grazia Shylock, ne confisca i beni e li divide tra Antonio e lo stato veneziano. Antonio rinuncia alla sua parte purché Shylock si faccia cristiano. Intanto alcune navi di Antonio compaiono salve in porto.
 
MOLTO RUMORE PER NULLA – E’ una commedia teatrale scritta da William Shakespeare tra l’estate del 1598 e la primavera del 1599, ambientata a Messina. Considerata a lungo commedia romantica per i temi amorosi e per la struttura ricca di elementi farseschi e giocosi, l’opera rientra a pieno titolo nel novero delle tragicommedie[3], nelle quali l’elemento comico si fonde a quello tragico e propriamente drammatico, qui rappresentato dalla finta morte di una delle protagoniste, la bella Ero, e dal complotto ordito da Don Juan per tentare di sviare la storia dal lieto fine cui tuttavia volge.
  
LE ALLEGRE COMARI DI WINDSOR – E’ una commedia in cinque atti del drammaturgo inglese William Shakespeare. La data di stesura è incerta, e può essere collocata tra il 1599 e il 1601, anche se tradizionalmente la si antepone al 1597. I primi riferimenti sulla pubblicazione risalgono al 1602. Sir John Falstaff, a corto di denaro, decide di corteggiare due ricche donne sposate, la signora Ford e la signora Page, inviando loro due identiche lettere d’amore. Lo scopo dell’uomo è quello di arrivare al denaro posseduto dalle due signore. Il signor Ford è geloso ed è impaurito dal fatto di poter essere tradito dalla consorte. La signora Page ha una figlia, Anna, che vuole maritarsi ed è questo il motivo di contrasto con suo marito: lo sposo da scegliere. Ad Anna i suoi genitori non danno la possibilità di scegliere il proprio marito perché il signor Page vuole che sposi Stanghetta mentre la signora Page invece il dottor Cajus. In realtà Anna ama un giovane di nome Fenton.

 
MACBETH – E’ tra i più conosciuti drammi di Shakespeare, nonché la tragedia più breve. Frequentemente rappresentata e riadattata nel corso dei secoli, è divenuta archetipo della brama di potere e dei suoi pericoli. Macbeth e Banquo, generali di Duncan, re di Scozia, incontrano tre streghe che salutano Macbeth come futuro signore di Cawdor e poi re, Banquo come progenitore di re. Lady Macbeth spinge il marito ad uccidere Duncan giunto nel loro castello, mentre i figli del re riescono a fuggire. Nominato re, Macbeth elimina Banquo, dalla cui ombra sarà però perseguitato. Interroga poi le streghe che gli profetizzano che non sarà mai vinto da ‘nato da donna’ e che regnerà finché la foresta di Birnam non si muoverà. Malcolm e Macduff muovono contro Macbeth che fa ucccidere la moglie e i figli di Macduff. Lady Macbeth impazzisce e si uccide, il marito è ucciso da Macduff (tolto anzitempo dal ventre materno), mentre l’esercito avanza, coperto da rami e fronde.

RE LEAR – E’ una tragedia in cinque atti, in versi e prosa, scritta nel 1605-1606 da William Shakespeare. Lear, re di Britannia ha tre figlie tra cui vorrebbe dividere il regno, ma Cordelia, la minore, viene diseredata e va sposa al re di Francia. Il regno è diviso tra Gonerilla, moglie del duca d’Albany, e Regana, moglie del duca di Cornovaglia. Le due scacciano il padre dal regno e in sua difesa giunge con l’esercito francese Cordelia che però viene catturata e uccisa per ordine di Edmondo, usurpatore della contea di Gloucester. Lear muore di dolore, Gonerilla, innamorata di Edmondo, uccide la sorella e trama l’assassinio del marito. Scoperta, si uccide e il regno della Britannia sarà del duca d’Albany.
 
ANTONIO E CLEOPATRA – E’ una tragedia storica di William Shakespeare in cinque atti. Apparve sulla scena per la prima volta nel 1607 o nel 1608, e fu stampata nel First folio nel 1623. La tragedia segue la relazione tra Cleopatra e Marco Antonio dalla guerra contro i Parti fino al suicidio di Cleopatra. L’antagonista è rappresentato da Cesare Ottaviano, triumviro insieme a Marco Antonio e futuro primo imperatore di Roma. Antonio vive ad Alessandria schiavo della bellezza di Cleopatra. Costretto a ritornare a Roma per ragioni politiche, pone fine alla discordia con Cesare Ottaviano sposandone la sorella, ma la pace dura poco, perché la gelosia di Cleopatra, ed il ricordo della sua sensualità, lo richiamano in Egitto.
 
23 aprile 2015

 
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