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Una ragazza in bilico tra due popoli diversi nel libro ”Luna senza Inverno”

Luna senza Inverno รจ un romanzo di formazione, ma anche una storia dove i sentimenti si intrecciano a scandire la vita dei personaggi attorno alla protagonista Tami. Una giovane che รจ figlia di due culture differenti: la bianca e la nativa americana...

Luna senza Inverno è un romanzo di formazione, ma anche una storia dove i sentimenti si intrecciano a scandire la vita dei personaggi attorno alla protagonista Tami. Una giovane che è figlia di due culture differenti: la bianca e la nativa americana. Avvalendosi della singolare capacità di avere delle visioni, Tami comprende di possedere un dono ambiguo che, se da un lato la mette nella condizione di vedere oltre la normale percezione visiva, dall”altro assume i connotati di una condanna a cui non può sottrarsi.

 

Ed è proprio giocando su questi due fattori in antitesi che Alberto Camerra ci trasporta in una fabula ordita con perizia, dove nulla è marginale e dove ogni singolo capitolo contribuisce a incastrare un puzzle che appare completo solo nelle pagine finali. La figura della meticcia è offerta in una stimolante alternanza tra passato e presente. Ed è l”intreccio che scorre sulle vite di Tami, Nacho e Driskoll a dipingere di tinte forti le pagine del romanzo. Il terzetto ci è presentato sin dall”incipit, quando ancora giovanissimi non sono contaminati dalle spaccature sociali che li colpiranno in seguito. A tenerli uniti sono dei claudicanti interessi comuni che, in realtà, servono da pretesto per la vicinanza con Tami: figura femminile che condizionerà l”esistenza di entrambi i ragazzi.

 

Il libro evidenzia uno studio particolareggiato del mondo degli indiani d”America ai giorni nostri. Chi sono e cosa fanno oggi i primi americani? La risposta ha disparate sfaccettature e ci mostra una teoria plausibile relativa al mondo degli Hopi, tribù famosa per una serie di profezie che si sono dimostrate in maggioranza esatte. Sono molte le personalità interessanti che compongono il quadro complessivo della storia. Si comincia da Red, l”anziano sciamano della tribù indiana degli Hopi, con i suoi misteri e una pazienza infinita (molto intenso il primo incontro con la Tami bambina, avvolto in un alone di casualità che si scoprirà, in seguito, non essere per nulla fortuito).

 

Per passare a Isabela, una non vedente che si evince per aver sviluppato i sensi restanti con una singolare indole materna. Altri comprimari sono giostrati con abilità nelle trame del libro e la loro caratterizzazione, in qualche caso essenziale, è perfettamente funzionale al testo. L”ambientazione è suggestiva: offre panorami mozzafiato, desertici e immensi come solo in Arizona si possono trovare. L”idea del viaggio, visto non solo nell”ottica della ricerca ma anche dell”evoluzione interiore, è nell”ossatura del romanzo al pari della capacità dell”autore di mantenere incollata l”attenzione del lettore sin dalle prime battute.

 

Credo che uno dei pregi maggiori del libro risieda proprio in questo: intrattenere con spiccata vena affabulatoria senza mai calare di tono e arricchendo, anzi, il percorso dell”opera con elementi pregni di mistero e misticismo. Il romanzo lascia un senso di nostalgia, perché i suoi protagonisti riescono ad attecchire, senza nessuno sforzo ma con naturalezza, nella sfera affettiva di chi legge. La figura femminile di Tami è caratterizzata con estrema cura e attenzione, tracciandone pregi e difetti che ne restituiscono una personalità vivida e palpabile. Ed è senza dubbio quanto il libro ci regala a futura memoria.

 

Elisa Marche

 

15 marzo 2015

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