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L’estate di Ulisse Mele, le emozioni di un bambino sordomuto a confronto con quelle degli adulti

Una Sardegna pietrosa, bagnata da un sole implacabile tra vigne e campi di girasole. La campagna del sud dipinta in un noir che taglia il respiro. Ulisse Mele è un bambino sordomuto, termine che lui odia...

Una Sardegna pietrosa, bagnata da un sole implacabile tra vigne e campi di girasole. La campagna del sud dipinta in un noir che taglia il respiro. Ulisse Mele è un bambino sordomuto, termine che lui odia. Lui è solo sordo. È bravo, intelligente, ubbidiente e per questo non prende le cinghiate che invece il padre riserva ai suoi fratelli: Dede di 14 anni, dislessico e con qualche altro problema e la sorella Betta di 17 anni. Nella casa dove vive, in cima a una collina di terra e sassi, il piccolo protagonista del romanzo conoscerà il mondo degli adulti. Una tragedia sconvolgerà la sua esistenza e quella della famiglia.

E Ulisse crescerà, a dispetto dei suoi nove anni, confronterà le sue emozioni con quelle degli adulti. E saranno gli adulti a utilizzare la sua innocenza di bambino per dare un senso di verità alla vita. Un noir che al termine, letta l”ultima pagina, lascia l”amaro-dolce della vita. L”estate di Ulisse Mele è un romanzo che ha la forza di affrontare, attraverso lo sguardo di Ulisse, privo dei suoni, dei rumori che lo circondano, problemi famigliari che la cronaca ci presenta quasi quotidianamente. Ci sono le botte di un padre severo, una famiglia divisa da vecchi rancori, lo scandalo, i pettegolezzi…

E Ulisse è lì, costretto osservatore di ciò che gli accade accanto. Non investiga ma cerca risposte. La sordità non è un limite, anzi, acuisce la sua capacità di leggere le parole nello sguardo delle persone. Riconosce la bugia, quella che inevitabilmente è segno indelebile della nostra natura umana: mentiamo con le parole ma non con lo sguardo. È un romanzo sulla famiglia. Se terribili disgrazie disgregano i rapporti, quella di Ulisse contribuisce a unire e scongelare rancori mai sopiti. La forza e il coraggio di una famiglia è tra le pagine del romanzo. Roberto Alba ci regala una Sardegna densa di una luce d’estate afosa, nera, ci fa sorridere, ci strappa dalla routine di una vita normale e ci fa toccare il dolore. Ma ci consegna la speranza: bisogna vivere, saper vivere, guardare oltre e non dimenticare. Romanzo consigliatissimo.

Alessandra Amaldi

25 luglio 2014

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