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In ”Quella sera dorata” di Peter Cameron, la meraviglia degli incontri inattesi della vita

Scrivere la biografia di uno scrittore potrebbe sembrare un'impresa facile, ma non lo è per Omar, il protagonista di questo bel romanzo di Cameron...
Pubblichiamo la recensione di Maria Teresa Leone per come sa coinvolgerci nel senso di piacevole sorpresa riservato da questa lettura
 
Scrivere la biografia di uno scrittore potrebbe sembrare un’impresa facile, ma non lo è per Omar, il protagonista di questo bel romanzo di Cameron. Il giovane studioso, iraniano di nascita, ma apolide di fatto, parte dal Kansas per l’Uruguay, con la speranza di convincere i famigliari dello scrittore da lui amato e ormai scomparso a concedergli l’autorizzazione per la biografia. 
 
La strada per raggiungere l’obiettivo appare però subito piena di ostacoli quasi insormontabili. L’incontro con questa famiglia stravagante e misteriosa riserva varie sorprese e colpi di scena anche per la vita sentimentale di Omar. 
 
Verrebbe da pensare che ogni incontro nella vita può rivelarci qualcosa di inaspettato, modificare il nostro mondo interiore e dare una svolta decisiva al nostro posto nel mondo. Forse, alla fine del romanzo, non conta tanto se il giovane protagonista abbia realizzato o meno il suo progetto: è molto più interessante il suo percorso interiore, accanto alla meraviglia di scoprire quanto la vita ci possa offrire, al di là di qualsiasi aspettativa. 
 
La scrittura di Cameron è affascinante e ricca di tensione, viene quasi il desiderio di poter partecipare alle gradevoli conversazioni tra i vari personaggi. Tra questi, rimangono impresse le immagini del tenero Omar e della sua amabile e generosa fidanzatina, ma anche di Adam, il brillante e disincantato fratello dello scrittore scomparso.  
 
24 marzo 2013
 
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