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“Il ponte spezzato”, un romanzo sul tema della scoperta della propria identità

Il ponte spezzato” di Philip Pullman “Sono un bianco con la faccia nera, ecco quello che sono. Non faccio parte di nessun mondo”. «Intreccio solido, scrittura perfetta, ambientazione originale e personaggi affascinanti..

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“Una prova ulteriore della maestria di Philip Pullman”. Così esordisce il New York Times in copertina, e io concordo su tutta la linea. Il ponte spezzato ci porta in Galles, dove conosciamo Ginny, una ragazzina di sedici anni alle prese con i propri problemi. Nonostante la vita agiata, in compagnia dell’amatissimo padre Tony, la ragazzina mostra una inquietudine profonda dovuta al proprio senso di appartenenza; infatti, in tenera età, si rende conto di avere la pelle nera e origini haitiane, che la porta ad essere così diversa dai suoi coetanei bianchi. In continuo contrasto con se stessa e con il mondo che le ruota attorno, Ginny si affida all’arte, grande passione ereditata dalla madre defunta, che la porta a desiderare di saperne di più riguardo le proprie origini.

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Si tratta di un romanzo forte, che affronta temi scottanti legati al tema della scoperta della propria identità e dell’irrequietezza adolescenziale, attraverso personaggi freschi e realistici. Grazie all’abile penna di Pullman, il libro scorre veloce, e si entra subito sul vivo spirito della storia, e nelle intense e profonde sensazioni della protagonista. Diversità, razzismo, paura, ma anche speranza e determinazione dipingono non solo i disegni mentali di Ginny, ma fanno da eterno filo conduttore che porta il lettore a scoprire la storia pagina dopo pagina. Nonostante il capolavoro di Pullman rimanga la trilogia di “Queste Oscure Materie”, l’autore si dimostra ancora una volta abile nel mettere a nudo le insicurezze e le sfaccettature dei propri personaggi, oltre che maestro nel proporci sottili insegnamenti educativi attraverso la sua narrazione. Non c’è nulla di preconfezionato e pronto in questo libro, che stimola il lettore alla riflessione su importanti temi che toccano anche il nostro panorama attuale.

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Di fronte alla determinazione di Ginny che la spinge a scoprire il mistero che lega il ponte spezzato alla propria ereditarietà haitiana, ci rendiamo conto, in un intreccio solido e stimolante, che i veri insicuri non sono gli adolescenti ma bensì gli adulti, per nulla perfetti. Il ponte spezzato si fa metafora e denuncia contro temi di cui la gente fa fatica a parlare, diventando così una perla della letteratura per ragazzi che invita a pensare all’importanza del senso di appartenenza, e di se stessi.

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 Laura Mussolin

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