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Harry Potter e i doni della morte, l’ultima avventura del maghetto di Hogwarts

Quando inizi a leggere il primo libro di una saga sai, automaticamente, che essa, presto o tardi, terminerà. E sai anche che il senso di smarrimento che ti pervade al termine di una buona lettura, sarà ancora maggiore...

Harry Potter e i doni della morte‘. Quando inizi a leggere il primo libro di una saga sai, automaticamente, che essa, presto o tardi, terminerà. E sai anche che il senso di smarrimento che ti pervade al termine di una buona lettura, sarà ancora maggiore, dopo aver condiviso la tua vita, così a lungo, con quei libri, di un’unica saga. Mentirei, se non dicessi che temevo la fine della saga di Harry Potter. Perché sapevo, che dopo aver voltato l’ultima pagina, chiuso la copertina, avrei perso un mondo in cui avevo finito per credere, sperare e vivere.

In quest’ultimo libro, a mio avviso troppo breve, Harry, con i suoi amici Ron ed Hermione, attraversa l’Inghilterra in lungo e in largo, per cercare i sette Horcrux che contengono i brandelli dell’anima martoriata di Lord Voldemort. In questo, più che negli altri libri, le avventure si susseguono uno dietro l’altra, i pericoli sono in agguato dietro ogni angolo, i Mangiamorte sono ovunque, perfino al Ministero, ora nelle mani del Signore Oscuro.

È solo grazie agli amici, al coraggio di chi non vuole arrendersi, che Harry riuscirà ad arrivare alla battaglia finale, contro Lui, il crudele Lord Voldemort, colui che ha ucciso per ottenere l’immortalità, colui che non conosce né amore né perdono, colui che vuole ripulire il mondo da tutti coloro che non hanno il sangue puro, colui che vuole ardentemente uccidere Harry Potter. Tra draghi, elfi domestici, irruzioni nella Gringott, anziane streghe che diventano serpenti, fantasmi e Doni della Morte, quest”anno Harry avrà un gran da fare per rimanere in vita, ma il coraggio e l’amore, sono per certo le due qualità che più dovrà tenersi strette. Sono fermamente convinta che nei libri si celano segreti importanti, che solo un lettore attento può scoprire. Sono certa che i libri, ognuno a suo modo, abbiano un messaggio da dare a chi ha la pazienza di leggerli, e in questi di Harry Potter, ho trovato la Verità.

E la Verità di cui vi parlo è quella che sta dietro al: Perché siamo lettori? Perché sprofondiamo tra le pagine dei libri, e ci sentiamo realizzati solo se abbiamo la libreria piena di future letture? Perché noi abbiamo bisogno di credere. Essere Lettori vuol dire credere nell”impossibile, alla magia, ai vampiri, all”amore a prima vista, ai miracoli, al lieto fine. Noi non siamo coraggiosi, non siamo nemmeno avventurosi, siamo sognatori! Alla nostra vita preferiamo quella dei libri, alla realtà preferiamo i sogni di carta. Sorridiamo con i libri, piangiamo per i libri, amiamo, odiamo, ci ingegniamo con i libri. NOI siamo i libri. Proprio come Voldemort che esiste solo grazie a Harry, i libri esistono perché NOI li animiamo con la nostra vita. I libri vivono perché NOI viviamo. E quando dite che i libri sono lo specchio della realtà, è vero! Perché in essi c’è tutta la nostra vita, non quella reale, no, quella che NOI vorremmo fosse la realtà. Amiamo tanto i libri perché prendono la nostra vita e la trasfigurano, rendendola come noi vorremmo che sia.

Sono i più tentatori degli amici, perché ci mostrano esattamente ciò che vorremmo avere ed essere. Ma come facciamo a non leggere? Siamo nati Lettori, e sapete una cosa? Siamo destinati a vivere nei libri. È questa la vita che abbiamo, una vita dolce, forse appena un po’ amarognola, ma è vita. Siamo gli eterni Peter Pan, che incessantemente prendono il tè con il Cappellaio Matto e, nei fine settimana, combattono contro il Signore Oscuro, facendo a turno a chi vince e a chi perde. Siamo i burattinai dei sogni, siamo un popolo che vive di libri, e che si ciba delle mille vite che ideiamo di avere. Siamo Lettori. Ed è per tutto questo che amiamo Harry Potter, perché in esso c’è tutta la vita che vorremmo vivere.

Harry Potter è un ragazzo che cresce con noi, che impara a vivere con noi, e che con noi si evolve, prende coraggio, si oppone, si batte, ama e perde. Amiamo Harry Potter perché in lui vediamo noi. Molti di noi sono cresciuti leggendolo, a undici anni salivamo sull’Hogwarts Express con Harry, scoprivano un mondo magico e combattevo per salvare la pietra filosofale. A dodici anni eravamo con Harry nella Camera dei Segreti e a tredici lo aiutavamo a salvare Sirius Black. A quattordici, con il coraggio che ci scorreva in corpo, combattevamo per vincere il Torneo Tremaghi e a quindici anni, ci arrabbiavamo, al culmine della nostra adolescenza, con gli ormoni a mille, contro coloro che non credevano che Lord Voldemort era tornato.

A sedici anni prendevamo lezioni private da Silente e scoprivamo i suggerimento del Principe Mezzosangue e a diciassette anni, eravamo pronti a combattere. Harry Potter viveva la vita che noi volevamo vivere, Harry Potter era il ragazzo che noi volevamo essere: coraggioso, magico, forte e con amici preziosi al suo fianco. I libri di Harry Potter contengono la vita che noi volevamo avere, le avventure che volevamo vivere, la magia che volevamo possedere. Perché leggere Harry Potter? Perché sei un lettore e in quei libri ci sono i tuoi sogni. Con l’ultimo volume della saga, tutti misteri si chiudono, la connessione tra le bacchette gemelle, l’importanza della cicatrice a forma di saetta, la potenza di un sacrificio d’amore.

Mi mancherà Harry Potter ed i suoi favolosi amici, mi mancherà Hagrid e la sua folle mania di allevare creature non troppo innocue, mi mancherà perfino Peeves, il poltergeist, e mi mancherà quel mondo fatto di magia, così sapientemente creato e realizzato, così perfetto per me. Mi mancherà perché la vita che ho racchiuso tra le pagine di Harry Potter, è quella che ha creato i sogni migliori. Grazie Rowling, per avermi permesso di vivere ad Hogwarts.

24 agosto 2014

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