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“Comodo, silenzioso, vicinanza metrò”, il racconto della vita quotidiana

Una mattina come tante: sveglia alle 6.30, caffè veloce mentre ci si veste e via verso la prima importantissima conquista della giornata: un posto in treno, autobus o/e metropolitana che dai quartieri periferici ci porterà in centro città al nostro posto di lavoro. Questa la vita dei pendolari costretti a lottare tra loro per salire sul “grande mezzo pubblico” che li condurrà a destinazione. Antonio Spinaci narra la storia di molti di noi pendolari e dei personaggi della sua opera – “Comodo, silenzioso, vicinanza metrò” – con ammirevole ed inconsueta attenzione critica alle esperienze umane, professionali e sociali che nel corso della nostra vita lavorativa si creano o si distruggono.

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Leggere questo romanzo, sentirsi assorti tra le sue pagine impazienti di scoprire cosa accadrà, è come svegliarsi da un sogno noioso e ritrovarsi all`interno di un film girato e narrato all`incontrario. La storia di Zambon, il capo ufficio ed il suo pesciolino rosso di cui deve prendersi cura senza mai aver fatto prima d`ora qualcosa di simile, di Federico e Marta, o di Sant`Angelo e l`anziana signora da cui acquista un loculo, sono argomenti che lasciano sorridere, ma anche ben riflettere su come sarebbe, se per una volta, fosse un quarantenne ad innamorarsi perdutamente di un`allegra e ricca ottantenne. Gli argomenti trattati sono differenti tra loro ed è per questo che non sono solo i temi affettivi a colpire l`attenzione critica del lettore, bensì anche l`accurata scelta di qualcosa di quanto mai attuale ai nostri giorni: gli annunci immobiliari – la ricerca di un alloggio non distante dal posto di lavoro.

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Antonio Spinaci mostra di avere una grande capacità comunicativa nel saper creare tra il lettore ed i protagonisti della storia, un sottile senso di complicità ed un particolare “ riconoscersi tra loro”, quasi a voler confondere l´immaginazione narrata con la realtà di chi è anche alla ricerca di una casa o anche semplicemente di un alloggio “Comodo, silenzioso, vicinanza metrò”. La sua decisa e chiara espressione letteraria, alternata ad una scorrevole sintassi, fa sì che divenga sempre più difficile evitare di immedesimarsi nei suoi racconti. Ancora più complesso diventerà per il lettore, ormai rapito da questo gioco dei contrari, distogliere quell`ironico rispettoso sorriso che inevitabilmente illuminerà il suo volto . I suoi personaggi sembrano usciti da un mondo apparentemente surreale che induce ad una insolita riflessione: “Cosa accadrebbe e come reagirebbe la nostra società nella realtà, se le nuove abitazioni fossero dei luoghi di riposo permanente in un cimitero monumentale nel centro città, vicinanza metrò?”. Ritengo che “Comodo, silenzioso, vicinanza metrò” di Antonio Spinaci sia da consigliare a tutti coloro che hanno voglia di sorridere …………. ma non troppo!

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