Razzismo, 3 libri da leggere per lottare contro ogni forma di discriminazione

21 Marzo 2025

In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della discriminazione razziale, scopri questi 3 libri che offrono storie di resistenza e consapevolezza per lottare contro il razzismo e e dare voce a chi è emarginato.

Razzismo, 3 libri da leggere per lottare contro ogni forma di discriminazione

La letteratura non è solo evasione, ma anche strumento di resistenza e consapevolezza. Attraverso le storie, possiamo dare voce a chi è stato emarginato, comprendere ingiustizie sistemiche e costruire un futuro più equo. I libri che seguono affrontano il tema della discriminazione in modi diversi, ma con un obiettivo comune: smantellare pregiudizi e affermare la dignità di ogni individuo

3 Libri da leggere per sostenere la lotta contro la discriminazioni e il razzismo

In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale, vi proponiamo questi 3 libri da leggere.

 

La fortuna dei Beede

Il romanzo è ambientato nel Texas rurale degli anni Sessanta, un periodo in cui la battaglia per i diritti civili negli Stati Uniti era in pieno svolgimento, ma molte comunità afroamericane vivevano ancora in una realtà profondamente segregata e ostile. In questo contesto, la famiglia Beede si trova ad affrontare non solo problemi personali e familiari, ma anche le disuguaglianze razziali e sociali del tempo.

L’ambientazione nel Sud degli Stati Uniti, con il suo misticismo, folklore e tensioni razziali, è un elemento chiave del libro. Parks usa il paesaggio texano non solo come sfondo, ma come un vero e proprio protagonista, un luogo che condiziona le scelte e il destino dei personaggi.

Il tema della caccia al tesoro e il concetto di fortuna

Il titolo La fortuna dei Beede suggerisce fin da subito un legame con il concetto di destino, ricchezza e trasformazione. Il mistero di Willa Mae, la matriarca della famiglia, e del tesoro che potrebbe aver portato con sé nella tomba, funge da motore della storia. Ma la caccia al tesoro è soprattutto una metafora della ricerca della propria identità e possibilità di riscatto.

Parks gioca con il concetto di “fortuna” in un senso ironico e paradossale: i Beede sembrano maledetti e sfortunati, ma allo stesso tempo possiedono un’energia vitale che li rende capaci di adattarsi e reinventarsi. La loro ricerca diventa un viaggio non solo materiale, ma anche spirituale e simbolico.

 I personaggi principali

Willa Mae Beede: Figura quasi mitica, è la defunta matriarca della famiglia. Sebbene sia morta, la sua presenza aleggia su tutto il romanzo, e il mistero del tesoro che potrebbe aver lasciato è il perno della trama.

La madre e la figlia: Il libro mette in scena un intenso conflitto generazionale tra una madre anticonformista e una figlia ribelle, entrambe in cerca della propria strada.

Altri membri della famiglia Beede: Ognuno dei personaggi porta con sé un passato travagliato e un presente incerto, ma tutti condividono la stessa lotta per l’autodeterminazione e il desiderio di sfuggire alle ingiustizie sociali.

Lo stile narrativo di Suzan-Lori Parks

Parks è una drammaturga affermata, vincitrice del Premio Pulitzer per il teatro, e questa formazione si riflette nella sua scrittura:

Ritmo veloce e dialoghi brillanti: La narrazione ha un’energia quasi teatrale, con scambi rapidi e battute incisive che danno vita ai personaggi.

Uso della lingua e del dialetto: Parks gioca con il linguaggio, mescolando registri diversi per rendere la voce autentica dei suoi protagonisti.

Ironia e umorismo nero: Nonostante i temi profondi, il romanzo è ricco di momenti ironici e assurdi, che rendono la lettura coinvolgente e sorprendente.

Il significato dell’opera

Oltre a essere una storia familiare e di ricerca, La fortuna dei Beede è anche una riflessione più ampia sulla condizione delle donne nere in America, sul loro ruolo all’interno della società e sulle loro possibilità di riscatto. Parks dipinge una realtà in cui le donne sono spesso relegate ai margini, ma non per questo prive di forza, astuzia e determinazione.

Perché leggerlo?

Se ti piacciono i romanzi corali, con trame avventurose, ma anche riflessioni profonde, questo libro è perfetto per te. Unisce il fascino delle storie sudiste americane, con il loro mix di magia e realismo, a un linguaggio contemporaneo e incalzante.

 

I mangiatori di Loto

Il romanzo segue la protagonista, una giovane nera ossessionata dalle avanguardie artistiche e dalla Belle Époque, che scopre l’esistenza di un’artista dimenticata, Hermia Druitt, una figura queer e nera che aveva fatto parte dei circoli modernisti europei. Intrigata dalla sua storia, la protagonista inizia una ricerca che la porta in un viaggio tra archivi, memorie e società segrete, mettendo in discussione i canoni ufficiali della storia dell’arte.

Il romanzo segue la protagonista, una giovane donna nera, che si immerge nella ricerca di Hermia Druitt, un’artista nera e queer completamente dimenticata dalla storia ufficiale. Attraverso una narrazione che mescola investigazione, ossessione estetica e critica sociale, il libro svela come l’arte e la memoria culturale siano spesso soggette a processi di cancellazione selettiva, specialmente per coloro che non rientrano nei canoni tradizionali di razza, genere e classe.

L’ossessione della protagonista per l’estetismo, la bellezza decadente e l’arte modernista la porta in un percorso di scoperta, non solo su Hermia, ma anche su se stessa. Mentre approfondisce la vita dell’artista dimenticata, emerge un parallelismo tra il passato e il presente: entrambe si trovano a confrontarsi con un mondo dell’arte dominato da regole esclusive e narrative parziali.

 Il mito dei mangiatori di loto

Il titolo si ispira al mito greco dei Lotofagi, un popolo che, dopo aver assaggiato il loto, dimentica il passato e si abbandona a uno stato di estasi e oblio. Questa metafora è centrale nel romanzo:

Da un lato, rappresenta la fuga dal mondo ordinario e il desiderio di immergersi in un’esperienza estetica assoluta.

Dall’altro, simboleggia la dimenticanza e l’esclusione imposta dalla società a figure marginalizzate come Hermia Druitt e, più in generale, alle persone nere e queer nella storia dell’arte.

 Struttura narrativa e stile

Il romanzo è scritto con un linguaggio ricercato e stratificato, in cui la narrazione principale si intreccia con estratti di archivi, lettere e frammenti di scritti storici, creando un effetto di scavo archeologico nella memoria culturale.

L’alternanza tra passato e presente permette di vedere le similitudini tra le epoche e le ingiustizie che si ripetono nel tempo.

Il tono oscilla tra la satira del mondo dell’arte contemporanea e una narrazione più intima e introspettiva, che riflette sulla ricerca di un’identità attraverso l’arte e l’estetismo.

I temi centrali

L’arte come esclusione e privilegio: il romanzo critica il modo in cui la storia dell’arte ha spesso privilegiato figure bianche e maschili, cancellando quelle nere, queer e fuori dagli schemi accademici.

La bellezza come rifugio: la protagonista, affascinata dalle estetiche moderniste e decadenti, trova nella bellezza un modo per sopravvivere e affermarsi in un mondo che la marginalizza.

Decadenza e performance: il libro esplora il concetto di identità come atto performativo, giocando con il confine tra arte e vita.

 Perché leggerlo?

Se ami i romanzi che riscoprono figure artistiche dimenticate.

Se ti affascina la riflessione sul mondo dell’arte e sulle sue dinamiche di esclusione.

Se cerchi una narrazione che unisca indagine, estetismo e critica sociale.

I mangiatori di loto è un romanzo che esplora il rapporto tra memoria, arte e identità, mescolando ricerca storica e sensibilità contemporanea. È una lettura ideale per chi vuole riscoprire storie dimenticate e riflettere sul ruolo dell’estetismo come forma di resistenza e affermazione personale.

 

I ragazzi della Nickel 

Il romanzo “I ragazzi della Nickel” di Colson Whitehead racconta la storia di Elwood Curtis, un ragazzo afroamericano cresciuto nella Florida degli anni ‘60, pieno di speranze e ispirato dal movimento per i diritti civili. A causa di un errore giudiziario, viene ingiustamente incarcerato nella Nickel Academy, un riformatorio che si rivela essere un luogo di violenze e abusi. Qui stringe amicizia con Turner, un ragazzo dal carattere più disincantato e cinico, che lo aiuta a navigare l’orrore dell’istituto.

Il romanzo è basato sulla vera storia della Dozier School for Boys, un riformatorio realmente esistito in Florida, noto per le brutali violenze perpetrate sui giovani ospiti.

Temi principali

Razzismo e ingiustizia sociale: la storia denuncia il sistema giudiziario e educativo che per decenni ha oppresso la comunità nera negli Stati Uniti.

Sopravvivenza e resilienza: Elwood cerca di resistere al terrore della Nickel Academy mantenendo la speranza.

L’amicizia come salvezza: il legame tra Elwood e Turner è il cuore emotivo della storia.

Perché leggerlo?

Ha vinto il Premio Pulitzer per la narrativa nel 2020.

Unisce storia e denuncia sociale, illuminando una realtà poco conosciuta.

Lo stile di Whitehead è asciutto, potente e incisivo.

Puoi vedere il recentissimo film su Amazon Prime Video.

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