“Racconto antico” di Wislawa Szymborska, gli scritti ritrovati del Premio Nobel diventano un libro

11 Marzo 2025

Sono stati sottratti per caso all’oblio gli scritti che compongono “Racconto antico”, il nuovo libro della scrittrice Premio Nobel Wisława Szymborska.

“Racconto antico”, gli scritti ritrovati del Premio Nobel Szymborska diventano un libro

Lo scorso 4 marzo è arrivata in libreria una sorpresa inaspettata per gli amanti della poesia contemporanea: la poetessa polacca più amata di tutti i tempi, Wisława Szymborska, è tornata in stampa con “Racconto antico”, un libriccino che raccoglie alcuni emozionanti scritti inediti ritrovati per caso dopo la scomparsa dell’autrice.

“Racconto antico” di Wisława Szymborska

La sinossi del libro

«La mia ombra è come un buffone / dietro la regina…» ha scritto la Szymborska, un buffone che si è preso «corona, scettro, manto regale», ma anche il «pathos».

La gravità, la profondità esigono lo schermo della discrezione, della leggerezza giocosa, dell’ironia.

Non a caso, in questa strepitosa silloge di testi inediti – fortunatamente sfuggiti al cestino della carta straccia, per la Szymborska la più utile suppellettile di un poeta –, la sua musa, quando si manifesta, sembra arrancare «per le scale, ansimante / … in scarpette ormai misere», ispirandole una sorta di metafisica del minimo: in particolare una toccante sintonia con gli oggetti, protagonisti fra l’altro di dieci favolette morali irridenti e beffarde.

Eppure la musa della Szymborska è anche austera, intransigente, e non esita a metterci di fronte alla nostra fragilità, alle nostre assurde fedi: solo, lo fa a modo suo, trasformando per esempio l’insignificante congiunzione e nell’emblema di tutto ciò che non può durare in eterno: «Teresa Piotr, mi fate compassione, / nella selva del mondo il tempo a ogni occasione / accende come a San Giovanni un fuoco / e voi dovete scavalcarlo per gioco. … ditemi quali sono i vostri nomi. Teresa e Kazimierz. / Piotr e Weronika. // Teresa Kazimierz Piotr Weronika».

Un rinvenimento prezioso

Inizia con l’immagine di un testo autografo in polacco “Racconto antico”, e con una poesia, “Nihil novi sub sole”, che si ispira alle Ecclesiaste e ci interroga con ironia e musicalità sulla ciclicità di accadimenti che riteniamo straordinari: la scrittura, la vita, la morte, la guerra…

Con le sue 139 pagine, questo libretto pubblicato in Italia da Adelphi ci restituisce un pezzetto di Wisława Szymborska e della sua preziosa poetica che altrimenti sarebbe stato perduto: gli scritti, eterogenei e variegati, che compongono “Racconto antico” sono stati ritrovati per caso, all’indomani della scomparsa di un’autrice che ci ha insegnato a guardare il mondo con occhi sempre nuovi, aperti con entusiasmo ma anche con distacco, quello giusto per scoprire la verità.

Gli scritti che compongono “Racconto antico”

Andrea Ceccherelli, slavista che ha curato questo volumetto dedicato a Szymborska, ha raccontato la provenienza dei testi qui racchiusi: alcuni fanno parte della produzione giovanile dell’autrice, pubblicati saltuariamente su delle riviste ma mai confluiti in raccolte di più ampio respiro. Altri testi, invece, sono stati scritti poco prima della scomparsa dell’autrice ma mai svelati al pubblico.

Ciò che unisce tutte le pagine racchiuse in “Racconto antico” è la bellezza di entrare nel mondo dell’autrice ancora una volta, scoprendo lavori che lei non ha voluto o potuto mostrarci fin’ora: i temi di sempre, fra politica, attualità e tematiche esistenziali, si intrecciano a una sottile vena ironica che spesso qui viene declinata nel genere della favola, o nell’uso della rima.

Chi era Wisława Szymborska

Wisława Szymborska è la più celebre poetessa polacca mai esistita. Tra le più amate e apprezzate dal grande pubblico, le sue raccolte hanno raggiunto numeri di vendita incredibili, pari ai più importanti autori di prosa, nonostante Szymborska abbia più volte ironizzato sul fatto che la poesia piace a non più di due lettori su mille.

Nata il 2 luglio del 1923 in una piccola città della Polonia occidentale di nome Kornik, l’autrice di “Prospettiva”  è cresciuta a Cracovia, dove ha studiato Lettere e Sociologia.

Abbandonati gli studi per via dei problemi economici della famiglia, ha iniziato a lavorare nelle ferrovie. Grazie a questo lavoro, è riuscita a scampare alla deportazione tedesca della Seconda Guerra Mondiale.

Szymborska ha poi lavorato come segretaria per una rivista di didattica e, allo stesso tempo, come illustratrice di libri. Molto attiva nella vita culturale della città, ha collaborato nel dopoguerra alla rivista “Walka” (Lotta).

In seguito a numerosi premi e riconoscimenti, ottenuti tanto in Polonia quanto all’estero, è stata insignita del Premio Nobel per la Letteratura nel 1996.

Wisława Szymborska ci ha lasciati il 1° febbraio del 2012 nella sua casa a Cracovia, morta nel sonno a causa di una malattia che l’ha consumata in pochi mesi.

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