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Quale futuro per musei e biblioteche? Se ne parla agli Stati generali dei professionisti del patrimonio culturale

Archivi, Biblioteche e Musei: agenda per un futuro sostenibile. Terminano oggi gli Stati generali dei professionisti del patrimonio culturale 2012, la due giorni milanese organizzata dalle Associazioni rappresentative di Musei (ICOM – International Council of Museums), Archivi (ANAI - Associazione Nazionale Archivistica Italiana) e Biblioteche (AIB - Associazione Italiana Biblioteche), congiunte nella federazione MAB - Musei Archivi e Biblioteche...

Nel corso della due giorni, si discute di tematiche attuali a 360° rispetto all’universo cultura, analizzando lo stato di musei, archivi e biblioteche con dati aggiornati e proposte concrete

MILANO – Archivi, Biblioteche e Musei: agenda per un futuro sostenibile. Terminano oggi gli Stati generali dei professionisti del patrimonio culturale 2012, la due giorni milanese organizzata dalle Associazioni rappresentative di Musei (ICOM – International Council of Museums), Archivi (ANAI – Associazione Nazionale Archivistica Italiana) e Biblioteche (AIB – Associazione Italiana Biblioteche), congiunte nella federazione MAB – Musei Archivi e Biblioteche. A Palazzo Lombardia e in altri luoghi simbolo del capoluogo lombardo sono programmati incontri e dibattiti, aperti al pubblico, per riportare la Cultura e i professionisti che vi operano al centro dell’attenzione pubblica e istituzionale creando un fronte comune tra Musei, Archivi e Biblioteche.

 

RILANCIO DEI SISTEMI CULTURALI – L’obiettivo dell’iniziativa, che ha ricevuto apprezzamenti e sostegno anche da parte della Commissione Cultura della Conferenza delle Regioni e dal Sottosegretario di Stato ai Beni e alle Attività Culturali, Arch. Roberto Cecchi, è quello di individuare delle proposte condivise di razionalizzazione e rilancio dei sistemi culturali a livello locale e nazionale per affrontare insieme le criticità in cui versa la gestione del patrimonio culturale. Gli Stati generali, che vogliono essere un appuntamento a cadenza biennale, hanno una valenza politica e rinsaldano il fronte dei professionisti della cultura presentandoli alle istituzioni come un soggetto unitario in grado di offrire proposte concrete e propositive per guardare oltre la crisi che duramente ha colpito il settore.

 

L’APPREZZAMENTO DEI CITTADINI – Alberto Garlandini, presidente ICOM Italia, che in più occasioni si è rivolto ai decisori pubblici e privati per rilanciare il sistema culturale italiano attraverso una gestione sostenibile degli istituti culturali, precisa “con la crisi i consumi tornano ai livelli di venti anni fa, eppure i cittadini italiani continuano a visitare i musei, a frequentare mostre ed eventi culturali, ad utilizzare i servizi di biblioteche ed archivi. Con la loro presenza dimostrano di apprezzare il nostro lavoro e le nostre istituzioni. Vogliamo rispondere a questa fiducia facendo di più e meglio. Il futuro del nostro paese dipende anche dalla capacità di valorizzare il pluralismo culturale e la partecipazione. Con gli Stati generali i professionisti del patrimonio culturale segnalano al paese che sono pronti a prendersi nuove responsabilità e a contribuire alla costruzione di nuove classi dirigenti coscienti del valore della sussidiarietà, dell’educazione e della cultura.”

 

CONTRIBUTO DI UTILITA’ SOCIALE – Sulla stessa linea Marco Carassi, presidente ANAI: “Gli archivisti si propongono di offrire ai cittadini e alle Pubbliche amministrazioni un contributo di elevata utilità sociale. Essi infatti lavorano su tre fronti: verso il passato, per conservare correttamente, offrire alla consultazione e valorizzare i documenti selezionati in base al loro valore giuridico o storico permanente; verso il presente, per contribuire all’organizzazione e al funzionamento degli archivi correnti come strumenti di efficienza amministrativa e di trasparenza democratica; verso il futuro, per salvaguardare, con meditate visioni strategiche, archivi sempre più grandi e fragili, nati su tecnologie in via di continua obsolescenza. Su questi fronti gli archivisti intendono coltivare forme anche nuove di collaborazione con tutte le professionalità coinvolte”.

 

FARE FRONTE COMUNE CON LE ISTITUZIONI – Stefano Parise, presidente AIB, sottolinea l’importanza di fare fronte comune: “Nella situazione di crisi che rischia di cancellare gli istituti culturali, le associazioni del settore intendono dare vita a forme di coordinamento e azioni comuni per rinsaldare il fronte dei professionisti della cultura e renderlo percepibile come soggetto unitario alle istituzioni. L’agenda di priorità che uscirà dagli stati generali sarà la base per confrontarci con i candidati alle prossime elezioni politiche e chiedere impegni concreti per il futuro di archivi, musei e biblioteche”.

 

23 novembre 2012

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