Sei qui: Home » Libri » “Il profumo dei ricordi”: storie di amore fra due guerre

“Il profumo dei ricordi”: storie di amore fra due guerre

Il profumo dei ricordi, non ha un solo aroma.

Sa di cerotti e mercurio cromo, quando si era solo bambini e si gioca a fare la guerra.

Sa di cioccolata, cognac e sangue, quando si era già troppo uomini e si fa la guerra.

Sa di carta e inchiostro, quando si è quasi vecchi per ricordare la guerra fatta.

Sa di vino, quando ci si innamora e viene istintivo ballare, perché la guerra ancora ci aspetta.

.

Il romanzo di Annalisa Caravante, “Il profumo dei ricordi”, edito nel 2015, racconta una vicenda di amore e guerra, dove Eros e Thanatos riescono, in un’osmosi paradossale, a dare alla luce nuove vite.

In un tripudio di voci narranti, di preghiere, di frasi appassionate, di invocazioni, di spasmi di dolore, di promesse, di parole che affidano la Storia ad un diario impariamo che la trincea era orrore e lo è ancora.

 

Lo è quando chi ti è accanto muore, e chi ti è accanto lo è perché abita lo stesso pianeta.

Lo è quando devi strisciare fra sacchi e cadaveri di ingiustizie per provare a salvarti.

Lo è quando devi dire addio, e non vorresti dirlo mai.

 

Ci sono trincee non sotterranee, e le attraversiamo con la speranza di uscirne indenni.

 

L’opera della Caravante conquista, con uno stile delicato ma sincero: è ricca di dettagli che descrivono una Napoli della fine degli anni 30, in cui cresce Claudia, orfana di madre, crocerossina cretese, e di ricordi, eppure margherita che non teme di sbocciare, ancora ingenua di troppo sole o troppo vento.

Accanto a lei, l’amorevole padre, ex soldato sopravvissuto, il devoto cugino e donne che le sono madri per amore: eppure, un segreto, contenuto in un diario, riannoderà un cordone ombelicale reciso.

 

Un rapporto fra madre e figlia all’insegna del taciuto, che, tuttavia, non si annulla, perché le due figure tendono a fondersi, prima di poter davvero essere due, consapevoli, infine, una di essere testimonianza, l’altra di essere libera di diventare se stessa.  Perché non si può crescere senza il confronto con chi ci ha generato, amato e voluto, rapendo in eterno il cuore di nostro padre.

 

Ma questa non è la fine, è l’inizio.

L’inizio di una nuova guerra, che avrà l’acre odore delle bombe e dei corpi bruciati nei formi crematori.

Eppure, nonostante tutto, è l’inizio delle avventure di una giovinetta, Claudia, che profuma di ciò che è stato prima di scalciare nella propria culla di carne e di ciò che sarà della sua esistenza che, coloro dopo di lei, chiameranno ricordo.

Profumo di Claudia.

 

Il profumo dei ricordi.

Quello che è impresso sulla pelle. Il nostro profumo.

 

Emma Fenu

 

© Riproduzione Riservata