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Prof. Giuseppe Lupo, ”Dalla letteratura al parlato comune, stiamo perdendo le sfumature tipiche della lingua italiana”

INDAGINE LINGUA ITALIANA - L'Italiano sta diventando una lingua troppo semplificata e appiattiva, il cui unico intento è quello di comunicare. E' quanto dichiarato dal Prof. Giuseppe Lupo, docente di lettere e filosofia presso l’Università del Sacro Cuore di Milano...

Il docente di lettere e filosofia presso l’Università del sacro Cuore di Milano spiega il suo punto di vista sulla lingua italiana e consiglia cosa fare per salvaguardarne purezza

 

MILANO – L’Italiano sta diventando una lingua troppo semplificata ed appiattiva, il cui unico intento è quello di comunicare. E’ quanto dichiarato dal Prof. Giuseppe Lupo, docente di lettere e filosofia presso l’Università del Sacro Cuore di Milano.

PERDITA DELLE SFUMATURE ESPRESSIVE – Secondo il docente universitario, la lingua italiana sta andando incontro ad una forte omologazione. “L’italiano che noi usiamo nelle conversazioni ha subito una forte influenza da parte della televisione, perdendo sfumature e peculiarità tipiche della tradizione letteraria. Il pubblico si è abituato ad avere un impatto con una lingua semplificata, assolutamente comunicativa. Noto che ci si sta sempre più disabituando ad utilizzare un codice che ha delle sfumature espressive, tipiche delle lingue antropologiche, legate ad un territorio ed un’identità culturale.”

 

PRODUZIONE LETTERARIA APPIATTITA – Per il Prof. Lupo, questa semplificazione nell’uso della lingua italiana sta coinvolgendo anche gli scrittori e le recenti opere letterarie uscite in Italia. “Questa modo di fare sta inglobando anche la lingua letteraria. Camilleri è un caso anomalo, nonostante scriva nella sua lingua. Nella letteratura, ogni scrittore deve avere una sua lingua. Ogni scrittore “abita” la lingua. La lingua che parla è quella della sua stessa identità e del luogo in cui appartiene.” Il rischio, secondo Lupo, è quello di andare incontro ad una produzione letteraria appiattita. “Continuando di questo passo, c’è il rischio di utilizzare una lingua omologata per quanto riguarda i termini espressivi, con un linguaggio che ha l’unica funzione di comunicare. Così si possono perdere le sfumature che caratterizzano una lingua letteraria.”

 

LEGGERE I CLASSICI – Dalla letteratura al linguaggio utilizzato nella vita quotidiana, secondo il docente il passo è breve. “Anche nel parlato comune, se usiamo sempre gli stessi vocaboli e non si usano sfumature c’è il rischio di perdere la ricchezza della lingua. Chi usa pochi vocaboli impoverisce l’orizzonte linguistico.” In questo senso, il Prof. Lupo consiglia cosa fare per salvaguardare la lingua  italiana. “Occorre leggere i classici della letteratura, recuperare un’identità linguistica legata al territorio, tenendo sempre  come punto fermo la centralità della lingua italiana. Non mi riferisco al dialetto, ma i modi di dire, che rappresentano l’espressione di una precisa collocazione geografica.”

 

2 ottobre 2012

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